“ENTREREMO A RAFAH CON O SENZA ACCORDO SUGLI OSTAGGI” - NETANYAHU TIRA DRITTO E SE NE FREGA DEGLI INNUMEREVOLI AVVERTIMENTI DEGLI STATI UNITI (CHE NON VOGLIONO UN'OPERAZIONE DI TERRA). OGGI IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO, BLINKEN, INCONTRA "BIBI" PER PROVARE A PLACARLO - IL GABINETTO DI GUERRA ISRAELIANO È SPACCATO: LA MAGGIORANZA DEI MEMBRI SI È SCHIERATA A FAVORE DI UN ACCORDO PER LIBERARE GLI OSTAGGI, ANCHE A SCAPITO DELL'INVASIONE DI RAFAH (GANTZ: "SONO PIÙ IMPORTANTI") - L'ONU: "L'OPERAZIONE SAREBBE UNA TRAGEDIA INDICIBILE"

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ONU, L'OPERAZIONE A RAFAH SAREBBE UNA TRAGEDIA INDICIBILE

TANK ISRAELIANI AMMASSATI VICINO AL VALICO DI RAFAH

(ANSA) - Un'operazione di terra a Rarah sarebbe una "tragedia senza nome". Lo ha detto il responsabile degli affari umanitari dell'Onu Martin Griffiths dopo che il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha avvertito che l'esercito entrerà nella città a sud della Striscia "con o senza accordo" con Hamas.

 

"La verità è che questa operazione sarà semplicemente una tragedia senza nome. Nessun piano umanitario potrà alleviarla", ha aggiunto ricordando che "il mondo da settimane chiede alle autorità israeliane di risparmiare Rafah, ma un'operazione di terra si profila all'orizzonte".

 

NETANYAHU TIRA DRITTO

Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per “La Stampa”

 

tendopoli a rafah

A bordo campo, quello di battaglia, nel sud di Israele all'altezza della Striscia meridionale, le truppe delle divisioni 98esima e 162esima dell'esercito stanno intensificando le attività, dalla manutenzione dei carri armati all'aggiornamento dei soldati. […]

 

Il sito di notizie Ynet parla della possibilità di «un'invasione graduale» che potrà essere ritardata o rallentata o fermata, in caso di progressi nei colloqui sugli ostaggi. Ma il conto alla rovescia è partito. Tsahal inizierà l'invasione nelle prossime 24 ore, al massimo 48, se non ci sarà un accordo per la liberazione degli ostaggi israeliani a sancire il cessate il fuoco.

 

rafah palestinesi in fuga

Oppure, a quanto promesso da Benjamin Netanyahu, a prescindere da esso. «Entreremo a Rafah ed elimineremo lì i battaglioni di Hamas indipendentemente dal fatto che ci sia o meno un accordo, per ottenere la vittoria totale», ha dichiarato ieri il primo ministro israeliano dopo un incontro con la fazione più oltranzista delle famiglie degli ostaggi e dei soldati caduti nella guerra.

 

In queste ore, in cui nonostante tutto si respira aria di tregua tra Israele e Hamas più che in ogni altro momento da cinque mesi a oggi, le dichiarazioni sono strumenti per esercitare pressione. L'atmosfera di disaccordo, interna al gabinetto di guerra, ha portato all'annullamento della riunione prevista per ieri sera.

 

ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU

La maggioranza dei membri si è schierata a favore di un accordo, anche a scapito dell'invasione di Rafah. Contrari a un'intesa che blocchi l'azione militare in quello che Israele ritiene l'ultimo baluardo delle forze nemiche - fino a minacciare la caduta del governo - sono il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir e quello delle Finanze Bezalel Smotrich, i due leader della destra più radicale, alleati del premier che tengono in scacco la coalizione nata su una risicata maggioranza. Stesso avvertimento, ma nell'eventualità in cui Netanyahu si opponesse all'accordo per liberare i rapiti, l'ha ventilato il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz, rivale politico del primo ministro.

 

antony blinken benjamin netanyahu

La cancellazione della seduta del gabinetto di guerra ha fatto saltare anche la discussione sul primo punto all'ordine del giorno. Cioè, secondo indiscrezioni dei media, il timore per i mandati di arresto da parte della Corte penale internazionale dell'Aja che sarebbero incombenti su Netanyahu, sul Ramatkal Herzi Halevi e sul ministro della Difesa Yoav Gallant.

 

Per tentare di raddrizzare la barra, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, dopo l'agenda di incontri consumata a Riad lunedì e ad Amman ieri, oggi vedrà la leadership israeliana. Inizierà con un incontro privato a Gerusalemme con il presidente Isaac Herzog e poi con le famiglie dei rapiti suoi concittadini. Si confronterà con il premier Netanyahu, dopo avergli già recapitato ieri il messaggio, tramite il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana John Kirby, di confermata contrarietà rispetto all'operazione di terra a Rafah. [...]

 

ANTONY BLINKEN BENJAMIN NETANYAHU

Poi, in serata, a incontrare Blinken sarà Benny Gantz. A preoccupare Washington, rispetto all'ingresso delle truppe israeliane nella città valico di confine tra Gaza e l'Egitto, non è la mancanza di un piano israeliano per proteggere i civili - ha detto il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin - ma piuttosto «la mancanza di esecuzione» dello stesso. E il moltiplicarsi di segnali di stanchezza nell'esercito preoccupano analisti locali e osservatori internazionali. [...]

VALICO DI RAFAH
distruzione a rafah, nel sud della striscia di gaza, nel 2014
RAFAH - STRISCIA DI GAZA
VALICO DI RAFAH
rafah palestinesi in fuga