cesare GERONZI DAGO VIGNETTA BY VINCINO
a cura di Minimo Riserbo e Falbalà
1- AIUTO! QUALCUNO CHIAMI IL 118
Fini accusa il Banana di manovrare i servizi segreti contro di lui. Il Banana s\'indigna, ma intanto continua a farlo menare. Gerovital Geronzi che nega di essere la Spectre ammazza-Profumo. Poi c\'è il ritorno del commissario Davanzoni, che accusa Dagospia di trafficare nell\'ombra. Poi ci sono gli agenti segreti, quelli veri, in fila dall\'avvocato per impugnare i prepensionamenti.
Insomma: il PMU (Potere Marcio Unificato) perde la testa e si attorciglia su se stesso. Qualcuno chiami l\'ambulanza. E anche i pompieri.
NOME IN CODICE \"ELISABETTO\", AGENTE INFILTRATO
\"I finiani rompono la tregua: \"Basta con i dossier. Gli 007 deviati dietro gli attacchi mediatici\" (Stampa, p.1). \"Dossier anti-Fini, rottura col Pdl. \"Una patacca il documento su Tulliani proprietario della casa di Montecarlo. All\'opera servizi deviati\" (Repubblica, p.1). Il Corriere buca la notizia in prima pagina e sceglie una titolazione surreale: \"Giustizia, rottura Berlusconi-Fini\".
Intanto il Giornale di Feltrusconi cucina nuove rivelazioni sulla casetta di Montecarlo. \"La casa vale 1,3 milioni e Fini lo sa da otto anni\". Apolloni Ghetti, ex dirigente di An e agente immobiliare: \"Nel 2002 gli feci la perizia e mi offrii pure di comprarla. Lui era sorpreso: \"Mi avevano parlato di 800 mila euro\". Poi l\'ha venduta a 300mila...\"
La Spectre che è in noi ha pronta la soluzione anche di questo caso: Elisabetto Tulliani è un agente dei servizi deviati, infiltrato nella famiglia di Gianmenefrego per farlo cadere in tentazione.
Roberto DAgostino a MatrixIL RITORNO DI DAVANZONI, IL COMMISSARIO PER TUTTE LE PISTE
Dopo i fasti del caso Noemi e i silenzi sullo scandalo Anemone-Balducci, torna in pista il commissario Davanzoni. Il quale spiega ai suoi affezionati lettori \"come ha lavorato la macchina del fango\". Non avendo niente di concretamente dietrologico per le mani - la cacca è già tutta spiattellata sui giornali da mesi - l\'ineffabile segugio di Largo Fochetti imbocca la pista giusta: DAGOSPIA! Del resto, con un nome così, non potevamo che essere noi i nuovi \"servizi deviati\".
Ecco che (ci)scrive il coraggioso Davanzoni, facendosi usbergo di non meglio identificati anonimi finiani: \"Chi ispira Dagospia? Credono di saperlo. Anzi, dicono di saperlo con certezza: \"Dagospia, sostenuto dai finanziamenti di Eni e Enel, è governato nelle informazioni più sensibili da Luigi Bisignani, il piduista, l\'uomo delle nomine delicate, braccio destro operativo di Gianni Letta dal suo ufficio di piazza Mignanelli\".
Il prossimo passo sarà tirare personalmente i peli della barba a Dago, per controllare se sia finta.
(Tra Eni ed Enel, Davanzoni poteva anche aggiungere la pubblicità concessa dal suo editore Carlo De Benedetti: per 365 giorni l\'anno, l\'home page di Dagospia ha Kataweb!)
Intanto le spie, quelle vere, hanno altri cavoli per la testa. Come rivela il Secolo XIX (\"La class action delle spie italiane\"), abbiamo \"servizi segreti in rivolta\". Per cosa? Per i prepensionamenti. \"Quasi 600 agenti da prepensionare, molti faranno causa\". Come spiega un colonnello barba-finta, \"avremo più segreti e meno servizi\".
AGENTE SPECIALE SOR CESARE
\"Mi dispiace deluderla, ma non sono io il capo della Spectre...\". Cesare Geronzi chiama il vicedirettore di Repubblica, Massimo Giannini, e si sfila dalla \"congiura\" contro Profumo (pp. 1-13). Gli dice cose fantastiche. Tipo questa: \"Non ho niente contro Alessandro e insieme abbiamo fatto un\'operazione (la fusione Unicredit-Banca di Roma) straordinaria non solo per me e per lui, ma per il Paese\".
O quest\'altra: \"Spesso vengo rappresentato come il braccio armato della politica nel mondo della finanza, ma la verità è che io con la politica non ho alcuna relazione pericolosa. Io sono un menestrello, rispetto a chi fa politica per professione\". Certo. Se lui è un menestrello gli altri sono le nacchere.
E a proposito di semplici \"menestrelli\", ecco che il banchiere Claudio Costamagna si chiama fuori dalla corsa al posto di Esuberance Profumo e detta la linea: \"Il mercato si aspetta una soluzione\" (Corriere delle banche armate, p. 10).
giancarlo e elisabetta tullianiIL QUARTIER GENERALE BANCARIO INFORMA
a mezzo Corriere, che così parlò il signor presidente delegato Dieter Rampl: \"Troppe voci intorno a Unicredit, alla banca serviva un nuovo leader\". Non solo, Egli è \"pronto a spiegare ogni cosa al ministro Tremonti\" (non vede l\'ora di riceverlo) e a giurare che \"il consigli di Unicredit è indipendente e non si fa influenzare dalla politica\" (Corriere, p. 13). Ne siamo tutti profondamente rasserenati.
E SE LA VERITA\' FOSSE NEI NUMERI?
Lo sappiamo, leggere i bilanci costa fatica e i numeri non eccitano nessuno, in Italia. Ma forse ha ragione Nicola Porro: \"Profumo è stato cacciato perché non faceva più utili\" (Giornale, p.1).
MASSIMO GIANNINI e Alessandro Profumo