Andrea Scanzi per il “Fatto quotidiano”
Nella galassia degli incazzosi catodici, Vittorio Feltri ha un ruolo tutto suo. Eterno borbottone, guarda al mondo con lo schifo atavico di chi – se solo potesse – ammazzerebbe tutti. Se Cacciari ce l’ha con tutti perché da entità superiore è conscio di quanto sia ingiusto che Alessia Rotta respiri il suo stesso ossigeno, e se le spoglie mortali di Sgarbi passano il tempo sulla tazza del cesso farsi i selfie nudi e incartapecoriti con la figurina bonsai di un puffo a coprirsi le pudenda (tanto la figurina bonsai basta e avanza), Feltrone è diverso.
VITTORIO FELTRI SBROCCA CON INGRID MUCCITELLI E SEMPRINI
Prima di tutto, lui va in tivù anche se non ci vorrebbe andare. Costantemente collegato da nessuna parte, e cioè dalla redazione del sedicente quotidiano da lui teoricamente diretto “Libero”, Feltrone appare nei talkshow con la faccia di uno ce ha appena bevuto sette whisky e gli girano parecchio le palle che qualche stronzo non gli abbia lasciato bere in santa pace l’ottavo shottino.
VITTORIO FELTRI SBROCCA CON INGRID MUCCITELLI E SEMPRINI
Sebbene faccia tivù dal Pleistocene, non ha ancora capito che se sei in collegamento le domande dei conduttori ti arrivano in ritardo e sembrano interruzioni. Quando gli danno la parola, pretende di parlare dodici ore senza che nessuno osi interromperlo. Pretesa ardita, tenendo conto che l’ultimo Feltri insulta tutto e tutti. L’altro giorno a Stasera Italia su Rete4: «La Puglia ha un alto tasso di disoccupazione. Allora dico ai disoccupati pugliesi: invece di stare a casa a grattarsi le palle vadano a raccogliere le olive, vadano a lavorare la terra, senza aver bisogno che arrivino dei negri a lavorare per conto loro».
Un gran bell’intervento, con quell’uso ameno della parola “negri” che in tivù non si sentiva dai tempi dei Watussi. Feltrone ha poi ribadito tutto su Facebook. Pochi giorni prima, a L’aria che tira, aveva allegramente parlato di “froci” e “culattoni”. Rosario Pellecchia, voce di Radio105, lo ha ritratto così su Twitter: “Ma #VittorioFeltri non lo si può internare? Medicine, minestra, badante... quelle robe lì. Da fascista, razzista e leccaculo quale è sempre stato ora è diventato un vecchio matto delirante”.
Ed è stato uno dei più misurati nelle critiche. Feltrone, che non c’è ma ci fa e si diverte un mondo nel far tutto questo casino, va però avanti con l’obiettivo (riuscito) di andare oltre la caricatura di Crozza. Anni fa disse a Francesca Barra che le sue erano “braccia rubate alla discoteca”, e non aveva ancora visto la straordinaria carriera da candidata renziana della moglie di Jeeg Robot. Ultimamente è sempre in modalità “mi avete tutti rotto il cazzo brutte merde” e martoria chiunque. I grillini, anche se nel 2013 diceva che li avrebbe votati. David Parenzo, a cui ha riservato un “vaffanculo” in diretta per poi definirlo “il sorcio che infesta La7”.
Epico anche lo sbrocco a La vita in diretta: «Fatemi finire per Dio, perché mi interrogate se non volete le mie risposte. Ma andate a farvi benedire, io non ci sto a questo gioco idiota... Sto facendo un ragionamento e mi rompete le palle”. Fino al capolavoro: “Siete degli asini. Siete maleducati, cafoni, incapaci di fare il vostro mestiere».
E qui c’è del talento, perché Feltri che dà del “cafone” a Semprini è come Farinacci che dà del “fascista” a Gobetti. Se l’escalation continuerà in maniera esponenziale, non è difficile immaginare le prossime mosse del Rubizzo Feltrone. Prima darà del “coglione” a chi ha scritto questo articolo. Poi darà della “merda” a Di Maio. Quindi parteciperà a una gara indoor di scoregge con Sgarbi nel salotto sporco di Cruciani. Mandando tutti affanculo quando scoprirà di essere arrivato ultimo. Daje Vitto’.