IL GIALLO IN FONDO AL RETTILINEO – FAIDA FAMILIARE PER 10 MLN DI EURO DI MENNEA: TRE FRATELLI CONTRO MOGLIE E SORELLA DEL CAMPIONE

I 3 fratelli di Mennea ritengono che il testamento sia apocrifo e hanno chiesto il sequestro conservativo dei beni – La moglie non se l’aspettava e si dice addolorata pensando al dolore che avrebbe provato il marito – Anche la sorella tace dissociandosi di fatto dalla mossa dei fratelli…

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Maria Corbi per "La Stampa"
Mennea era un campione schivo, di poche parole, geloso del suo privato, e l'unica cosa certa in questa storia di eredità contesa è che non gli sarebbe piaciuta. E sarà per questo, forse, che la sorella, Angela non ha voluto seguire i tre fratelli nelle aule giudiziarie a richiedere quanto, secondo loro, gli sarebbe stato tolto da un testamento apocrifo. Mercoledì hanno chiesto il sequestro conservativo dei beni in Italia, valore stimato 10 milioni di euro, riservandosi di farlo anche per gli altri immobili che loro ritengono esserci all'estero.

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La moglie di Mennea, Manuela Olivieri, ha saputo dai giornali di questa iniziativa. Una coppia, i Mennea, insieme da 23 anni, nella vita ma anche nel lavoro, fianco a fianco nell'associazione Pietro Mennea e nello studio legale-commerciale che avevano aperto qualche anno fa nel quartiere Prati. Mennea amava i libri e collezionava lauree. Quando è morto stava occupandosi del recupero crediti della Lehman Brothers. Amava le scarpette e la pista ma non voleva essere solo quello.

Pietro MenneaPietro Mennea

Lei Manuela, rimasta sola, da marzo, presenzia alle tante manifestazioni in ricordo del marito, parla con i suoi fans, continua il lavoro della associazione. In un'intervista ha spiegato il suo Pietro: buono, ostinato, con una memoria ferrea, a volte diffidente.

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Un uomo, Mennea, che non si è mai montato la testa, che non amava la vita sfarzosa e buttare denaro. Quel patrimonio conteso è proprio frutto di questa disciplina.
Negli anni spesso aveva aiutato i fratelli. E non solo loro. Angela Mennea, la sorella, oggi tace, dissociandosi di fatto dalla mossa dei fratelli. Lei con la cognata Manuela ha sempre avuto buoni rapporti.

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Entro quindici giorni il giudice dovrà decidere sul sequestro conservativo e i legali dei fratelli Mennea pensano che vista la documentazione portata (tra cui una perizia calligrafica secondo cui il testamento non è stato scritto dal campione) potrebbe procedere addirittura senza sentire la controparte.

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Lei Manuela, attende. Chi la conosce dice che è molto addolorata, pensando al dolore che avrebbe provato il marito. Non se lo aspettava. D'altronde i cognati non hanno fino ad oggi tentato nessuna mediazione.

Gli amici della coppia ribadiscono tutti come Mennea adorasse la moglie, una coppia molto unita. Che lui facesse sul serio si era capito dalla prima uscita, quando la portò a Formia, la cittadina che aveva raccolto il sudore dei suoi allenamenti negli anni delle medaglie. «Li si sentiva a suo agio, protetto».

 

 

 

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