ADESSO ASSANGE SFILA IN PASSERELLA - IL NARCISISSIMO RE DI WIKILEAKS PER UN GIORNO FARA’ IL MODELLO, STILE SPAGHETTI-WESTERN, ALLA SETTIMANA DELLA MODA DI LONDRA


Fabio Cavalera per il "Corriere della Sera"

 

Sarah harrison A Londra nel 2010 con Assange

Il problema di Julian Assange è che lontano dai riflettori non riesce proprio a starci. E per chi è stato ed è abituato, nel bene e nel male, a concentrare su di sé l’attenzione mediatica deve essere fastidioso e umiliante sentirsi dimenticato. Un po’ di amici l’hanno abbandonato al suo destino. Altri continuano ad andargli dietro identificandolo come eroe della libertà di informazione e supportando, lui e le sue battaglie, con generosi finanziamenti.

 

Sulla vera identità e personalità di questo attivista ricercato dagli americani perché ha divulgato ciò che non andava divulgato, cioè migliaia di rapporti segreti della diplomazia di Washington, ci sarebbe da discutere a lungo: «partigiano» del nostro tempo per i suoi scoop? O un bluff buono a nulla? Comunque la si pensi su un signore di 42 anni che è accusato di avere violentato due donne in Svezia e che si è rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a due passi da Hyde Park e da Harrods per evitare l’estradizione (a suo dire una trappola per consegnarlo agli Stati Uniti), una cosa è chiara: Julian Assange ha la virtù di uscire dal limbo al momento giusto e di sapere battere un colpo. Naturalmente provocando accese discussioni.

 

SARAH HARRISON E JULIAN ASSANGE

Sono trascorsi due anni da che, sconfitto in tribunale e in procinto di essere imbarcato su un volo con destinazione Stoccolma, il giornalista australiano fondatore di Wikileaks ha chiesto e ottenuto l’asilo politico dalla repubblica sudamericana e l’anniversario della «prigionia» gli ha portato la lieta notizia. Ben Westwood, il figlio della stilista Vivienne Westwood, lo ha ingaggiato per una sfilata di moda maschile con un tema suggestivo: spaghetti-western .

 

Difficile sapere se promettendogli qualche soldo o semplicemente per manifestargli la sua solidarietà. Fatto sta che all’appuntamento del prossimo settembre con le ultime novità dell’abbigliamento da uomo gli addetti ai lavori si troveranno recapitato in casella l’invito per l’evento all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador. E qui assisteranno allo show. Vietato esibirsi fuori, in quanto se Julian Assange dovesse oltrepassare il varco i poliziotti di Scotland Yard che stazionano 24 ore su 24 (6 milioni di sterline, il costo stimato a carico dello Stato per la sorveglianza in questi due anni) lo blinderebbero all’istante e lo porterebbero all’aeroporto.

 

JULIAN ASSANGE

Bel colpo per Ben Westwood, che ha un cognome pesante ma che non è fra i fuoriclasse del settore. Julian Assange gli ha offerto su un piatto d’argento la più efficace fra le pubblicità possibili. Va bene all’uno e va bene all’altro. «Credo che nessuno meglio di Assange indossi i miei vestiti», ha confessato Ben Westwood al Times . «E’ un eroe popolare ed è un dovere dei cittadini, di tutti i cittadini, combattere per la giustizia e la libertà». Se sia utile trasferire la battaglia di giustizia e libertà al teatrino delle passerelle del Far West firmate Ben Westwood è poi da vedere.

 

Il programmato spettacolo nelle stanze dell’ambasciata dell’Ecuador ha in ogni caso scatenato Jill Saward che nella storia della cronaca giudiziaria londinese ha un ruolo importante. Nel 1986 una banda di delinquenti entrò in casa sua a Ealing e la violentò. Il magistrato anziché condannare i criminali per stupro li dichiarò colpevoli di rapina.

 

Ne nacquero un caso e un campagna politica che si conclusero con il Parlamento finalmente costretto a modificare la legge sulla violenza alle donne. Ebbene Jill Saward, interpretando il sentimento di molti, è sbottata. «E’ davvero una iniziativa di pessimo gusto. Tutti coloro che sono dalla parte di Julian Assange dovrebbero dirgli: vai in Svezia, chiarisci la storia delle due donne e lasciati processare. Allora sì che avrebbero titolo per aiutarlo come credono. Così proprio no».

l ambasciata dell ecuador a londra

 

La settimana della moda maschile londinese avrà i suoi fuochi d’artificio. Magari ci sarà una frenata o un ripensamento. Chissà. L’accoppiata Assange-Ben Westwood sembra in rampa di lancio. Ma è matrimonio d’interessi che suona strano: l’attivista che ha messo al tappeto la diplomazia americana (ed è accusato di stupro in Svezia) va a braccetto con lo stilista un po’ fuori dalle righe che difende con passione la pornografia e i locali a luci rosse. Forse Assange non lo sa. 

ben westwood figlio di vivienne
julian assange in modalita cowboy per westwood fara il modello a londra