ANCHE I FRANCESI S'INCAZZANO CON SOTTO-MARINO – IL SINDACO MARZIANO TAGLIA DA 9 A 7 LE POLTRONE NEL CDA DI ACEA E SUEZ VA NEL PANICO: A RISCHIO UN CONSIGLIERE E LA SVALUTAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE


Paolo Foschi per ‘Il Corriere della Sera'

Nessun commento ufficiale, ma da Parigi riferiscono «la forte irritazione» dei vertici di Suez, colosso francese dell'energia guidato da Gérard Mestrallet, per l'accelerazione imposta da Ignazio Marino nella corsa al rinnovo del cda Acea. Il sindaco l'altro ieri ha messo nero su bianco il taglio del board da 9 a 7 componenti.

Ignazio Marino la Nutella e Francesco Paolo Fulci

La sforbiciata al board è uno dei 7 punti approvati in un documento di giunta che fra l'altro prevede un drastico taglio ai compensi (da 800mila a 290mila euro per l'ad, da 480mila a 120mila per il presidente). Il sindaco Marino ha quindi definito le posizioni che il Comune sosterrà nell'assemblea del 5 giugno. E se da un lato l'intenzione di ridurre il numero dei consiglieri era già stata recepita nell'ordine del giorno dell'assemblea stessa, ancora i soci privati, Suez in particolare, speravano di riuscire a trovare un accordo in extremis.

Con il nuovo assetto che dovrebbe uscire dall'assemblea, infatti, il numero dei consiglieri privati scenderà dagli attuali quattro (due in quota Caltagirone e due appunto Suez) a tre. I francesi in particolare rischiano un grave danno economico, se fossero loro a perdere il consigliere: la partecipazione in Acea è consolidata nel bilancio con due consiglieri, in caso di variazione la quota deve essere svalutata.

Ignazio Marino

I francesi hanno provato a opporsi alla linea di Marino, che fra l'altro ha già indicato Catia Tomasetti come nuovo presidente al posto di Giancarlo Cremonesi e Alberto Irace come ad per sostituire Paolo Gallo. Secondo alcuni legali, la manovra messa in atto dal sindaco si poggia su procedure scorrette e quindi in sede di assemblea potrebbe essere sollevata dal presidente in carica una questione di legittimità.

Nuovo Logo Acea

Intanto Suez sta cercando di definire la strategia in vista dell'assemblea. Il gruppo francese ha un pacchetto di azioni pari al 12.5%, rispetto al 16.5 di Caltagirone, ma per tutti i soci privati i diritti di voto sono congelati all'8 per cento. I due azionisti dunque partono alla pari, nella corsa alla spartizione dei 3 posti.

I francesi però non vogliono arrivare alla conta dei voti, rischiando di perdere uno dei consiglieri e quindi stanno valutando da un lato la possibilità di un accordo con Caltagirone e al tempo stesso stanno sondando l'orientamento dei fondi e di altri piccoli azionisti, che potrebbero spostare l'ago della bilancia. Una partita difficile. Che comporta rischi anche per il Comune. Perché il caso potrebbe diventare una questione diplomatica: Suez infatti è partecipata dal Tesoro francese, che non vede di buon occhio le ingerenze della politica italiana nei propri affari.

Gerard Mestrallet

 

 

Giancarlo Cremonesi con la moglie Paola
CATIA TOMASETTI