1- ORA CHE I CACCIA DI QUELL’IDIOTA DI SARKÒ HANNO INIZIATO A BOMBARDARE I TANK DI GHEDDAFI PREPARIAMOCI A UNA VITA DI MERDA DISSEMINATA DI ATTENTATI TERRORISTICI - 2- NESSUNO DIMENTICA I MISSILI LANCIATI CONTRO LAMPEDUSA NEL 1986. MA CHE DIRE DI QUELLA DISCOTECA FATTA SALTARE IN ARIA A BERLINO SOLO PERCHÉ FREQUENTATA DA SOLDATI USA? IN TEMPI PASSATI I LIBICI HANNO FATTO PRECIPITARE ANCHE DUE AEREI DI LINEA: UNO FRANCESE, PER RAPPRESAGLIA CONTRO L’INTERVENTO IN CIAD; UNO AMERICANO, PER VENDETTA CONTRO IL BOMBARDAMENTO DI TRIPOLI AD OPERA DI REAGAN - 3- CURIOSO: I CACCIA FRANCESI ’RAFALE’ UTILIZZATI CONTRO LA LIBIA SI SONO LEVATI DALLA BASE DI SOLENZARA, NEL SUD DELLA CORSICA. LA STESSA DALLA QUALE PARTÌ TUTTA L’OPERAZIONE ANTI-GHEDDAFI CHE PORTÒ ALL’ABBATTIMENTO DEL DC9 DELL’ITAVIA -

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1- LETTERA
E\' curioso ma i caccia Rafale francesi che vengono utilizzati contro la Libia si sono levati dalla base di Solenzara, nel sud della Corsica. La stessa dalla quale partì tutta l\'operazione anti-Gheddafi che portò all\'abbattimento del DC9 dell\'Itavia. Come passa il tempo...

SarkoSarko e Gheddafi

2- L\'ATTACCO SULLA LIBIA È COMINCIATO - PRIME BOMBE DAI CACCIA FRANCESI
La Stampa.it

aereo aereo francese su bengasi

L\'intervento militare alleato in Libia è iniziato. Un aereo francese ha attaccato oggi per la prima volta alle 17:45 un veicolo in Libia, ha annunciato il ministero della Difesa a Parigi.

Parlando brevemente alla fine del summit di Parigi il presidente francese Sarkozy ha detto che gli aerei francesi stanno già impedendo gli attacchi aerei di Gheddafi contro Bengasi e ha aggiunto che l\'aviazione è pronta a colpire i carriarmati del rais che assediano la città.

Aerei caccia rafale francesi sono già in volo sulla Libia da ore senza incontrare ostacoli. Quanto alla partecipazione dell\'Italia, il premier Berlusconi parlando da Parigi ha spiegato che al momento l\'Italia mette a disposizione le sue basi ma resta disponibile per eventuali raid aerei. E sulla minaccia di possibili rappresaglie libiche Berlusconi ha spiegato che Gheddafi non ha armi in grado di colpire l\'Italia.

bengasibengasi - colpito aereo dei ribellibengasibengasi - colpito aereo dei ribelli

Il leader libico - ha detto ancora Sarkozy alla fine del summit - ha «ancora tempo di evitare il peggio», ovvero un\'offensiva militare - se «rispetterà senza ritardo e senza riserve» la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell\'Onu. «La Francia ha deciso di assumere il proprio ruolo di fronte alla Storia», ha concluso Sarkozy.

All\'immediata vigilia del summit di parigi, il leader libico Gheddafi aveva rivolto questa mattina un messaggio alle principali potenze che hanno sostenuto la risoluzione 1973 dell\'Onu. Rivolgendosi ai leader di Francia e Gran Bretagna Gheddafi ha minacciato: «Rimpiangerete ogni ingerenza in Libia». E a Obama ha detto: «I libici sono pronti a morire per me. Io qui sto combattendo contro al Qaida».

bengasibengasi - colpito aereo dei ribellibengasibengasi - colpito aereo dei ribelli

Il summit di Parigi è stato preceduto in tarda mattinata da una riunione preliminare che ha visto impegnati il presidente francese Sarkozy, il ministro degli esteri francese Juppè, il segretario di Stato americano Clinton e il premier britannico Cameron. La comunità internazionale, come ha anche detto il premier belga a fine summit, potrebbe lanciare un attacco militare alla Libia «nelle ore».

L\'agenzia di stato libica Jana, in previsione di un simile evento, ha diffuso la notizie che i possibili obbiettivi di eventuali raid sono già da adesso presidiati dalla popolazione, che farebbe da «scudo umano» in caso di bombardamenti. Sul terreno, le truppe libiche hanno provato a forzare la situazione per tutta la mattinata.

bengasibengasi - colpito aereo dei ribellibengasibengasi - colpito aereo dei ribelli

Le truppe di Gheddafi sono entrate oggi a Bengasi. Un giornalista della Bbc ha riferito di carri armati governativi entrati a Bengasi attorno alle 10.30 locali (9.30 italiane) e secondo al Jazeera le forze di Gheddafi starebbero dando l\'assalto alla città da sud e dalla costa.

Un aereo militare appartenente ai ribelli è stato abbattuto mentre nel frattempo si sono diffuse contrastanti notizie su l\'ex ministro dell\'Interno libico, il generale Abdel Fattah Yunis, che si era dimesso per assumere la guida delle rivolte a Bengasi. Yunis, secondo la televisione di stato, avrebbe ripreso le sue funzioni rientrando nei ranghi dei fedeli di Gheddafi (circostanza questa smentita dai ribelli).

A Misurata sarebbero stati uccisi una trentina di ribelli. E anche a Tripoli sale la tensione per i possibili raid alleati. Centinaia di libici si sono radunati presso il quartier generale del leader libico Muammar Gheddafi, a Tripoli, «in previsione dei raid francesi». Le autorità libiche hanno portato con loro circa 50 giornalisti stranieri, ha affermato la televisione di Stato.

SCONTRISCONTRI A BENGASI

2- ALLARME PER LE POSSIBILI RITORSIONI LIBICHE: INCUBO INFILTRAZIONI TERRORISTICHE TRA I CLANDESTINI
Francesco Grignetti per La Stampa

Ora che il dado è tratto, e che l\'Italia si avvia a partecipare alle operazioni militari in Libia, d\'improvviso Gheddafi ci fa molta paura. Nelle sale del governo si teme la reazione del dittatore. In fondo, è lui ad avvertirci: «Se ci attaccate, sarà l\'inferno». E con Gheddafi non si scherza. L\'uomo è a dir poco imprevedibile; persino al Qaeda lo bolla come «un pazzo». A sfidarlo, poi, è facile immaginare una sua qualche ritorsione.

reganregan

Nessuno dimentica i missili lanciati contro Lampedusa nel 1986. Ma che dire di quella discoteca fatta saltare in aria a Berlino solo perché frequentata da soldati americani? In tempi passati i libici hanno fatto precipitare anche due aerei di linea: uno francese, per rappresaglia contro l\'intervento di truppe transalpine in Ciad; uno americano, per vendetta contro il bombardamento di Tripoli ad opera di Reagan. A interrogare gli ambienti dell\'intelligence, si respira un\'aria di rassegnazione.

Per loro ci sarà molto lavoro in più. «Con tutti questi clandestini arrivati di recente, chissà chi c\'è», dice una voce anonima. Ma non è un mistero che i libici siano di casa in Italia da molti anni. Scontato che sulle reti spionistiche che possono far riferimento all\'ambasciata libica si sta vigilando e non da oggi. Dice un altro ufficiale della nostra intelligence: «Che può fare, Gheddafi, se si vede perso? Quale reazione può architettare?».

GheddafiGheddafi abbraccia DAlema

Si capisce bene, dunque, la cautela del ministro Ignazio La Russa, che ieri diceva: «Abbiamo cercato di seguire in tutta questa vicenda un atteggiamento di massima prudenza e moderazione anche perché sappiamo di essere i più vicini e i più esposti». Ma anche Massimo D\'Alema è stato più che esplicito sui «problemi per la sicurezza nazionale». Paure condivise da Frattini, peraltro.

Da ieri, non a caso, si susseguono le riunioni riservate. Un vertice straordinario al mattino a palazzo Chigi con Berlusconi, molti ministri, i capi delle polizie, delle forze armate e dei servizi segreti. Giusto per dare l\'idea della mobilitazione. Maroni subito dopo convoca al ministero il Comitato Nazionale per l\'Ordine e la Sicurezza Pubblica.

DALEMADALEMA CON SAIF GHEDDAFI small

È la sede ufficiale dove si prendono le decisioni operative. Scontato l\'innalzamento delle misure di sicurezza. Ci saranno presidi davanti agli obiettivi sensibili, le ambasciate, i luoghi religiosi, ma anche i target militari. Andranno particolarmente presidiati gli aeroporti da cui si alzeranno gli aerei che dovranno far rispettare la «no fly Zone».

 

 

 

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