FIGURE DA LEGNINI – IL PAPOCCHIO PER SPOSTARE ROBLEDO FALLISCE SUL FATTO CHE VENEZIA NON È SOTTO ORGANICO – ADESSO AL CSM TOCCA ACCERTARE TORTI E RAGIONI, OPPURE TROVARE UN’ALTRA SEDE IN ATTESA CHE BRUTI SE NE VADA IN PENSIONE


Paolo Colonnello per “La Stampa”

 

BRUTI ROBLEDO

Nemmeno il tempo di rilassarsi sugli effetti «di serenità e prestigio» auspicati appena l’altro ieri dal vicepresidente del Csm Giovanni Legnini con il compromesso sulla «guerra» alla Procura di Milano, ed ecco che dallo stesso Csm arriva subito un siluro: Alfredo Robledo, cui Legnini aveva chiesto la disponibilità di una temporanea applicazione di un anno alla procura generale di Venezia con la promessa di tornare nel 2016 a Milano per riprendere il posto di coordinatore anticorruzione, non potrà più trasferirsi nella città lagunare.

BRUTI E BOCCASSINI f d c a ba cad ca b

 

Proprio ieri la settima commissione, competente sui trasferimenti, ha osservato che nessuna applicazione del procuratore aggiunto milanese sarebbe possibile in quanto è necessario che l’ufficio che avanza la richiesta sia sotto organico oltre la media nazionale che è del 10 per cento. E Venezia ha una sofferenza di posti vacanti di poco superiore al 7 per cento.

a sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberati
edmondo_bruti_liberati

 

Per giunta, sempre ieri, la terza commissione, ha provveduto alla copertura degli unici due posti ancora liberi, accogliendo l’interpello presentato tempo fa da altri due magistrati. Non si tratta di uno scherzo del destino ma di un combinato disposto che in pratica ha archiviato ogni possibilità di mandare in porto la mediazione del vicepresidente Legnini il quale infatti è tornato sui suoi passi annunciando che se l’applicazione di Robledo non fosse possibile si «valuterà l’eventuale avvio del trasferimento d’ufficio». Non esattamente una bella notizia per l’aggiunto milanese.

 

robledo e bruti liberati 1

Ci si chiede però come Legnini abbia potuto portare avanti una mediazione, proponendo la sede di Venezia, senza consultare preventivamente la Commissione che avrebbe dovuto dare poi il via libera al trasferimento. Risultato: Robledo ieri era a dir poco amareggiato. Anche se non è detta l’ultima parola visto che dovrà essere infine il Plenum a decidere e magari qualche altra sede «onorevole» potrebbe saltar fuori.

EDMONDO BRUTI LIBERATI


Il «gentlemen agreement» istituzionale infatti, avrebbe potuto disinnescare i procedimenti disciplinari promossi dal Pg della Cassazione e le questioni sollevate nei vari esposti: dal presunto «doppio pedinamento» durante le indagini Expo, al fascicolo Sea rimasto nel cassetto del procuratore, dai fondi sequestrati dei derivati depositati nelle banche brianzole fino alle reciproche accuse d’interferenza e mancata collaborazione tra i due magistrati. Ma anche questa circostanza è stata però smentita ieri dallo stesso Legnini che ha chiarito come «i fatti e le eventuali responsabilità saranno per intero accertati e definiti».

Edmondo Bruti Liberati
EDMONDO BRUTI LIBERATI


Ora torna ad essere decisiva la Prima commissione, deputata a decidere sull’incompatibilità ambientale di uno dei due o di entrambi i procuratori. La guerra non si è affatto conclusa e la soluzione Legnini, che si prospettava come una toppa peggiore del buco, presupponendo ad esempio una minorata autonomia decisionale del prossimo procuratore di Milano, non è, al momento, praticabile. Si ricomincia insomma. E nessuno ci sta facendo una bella figura.