GUERRA POPOLARE – “HO PASSATO LA GIORNATA A LITIGARE CON I BANCHIERI DEMOCRISTIANI”, SI GLORIA IL PREMIER SPACCONE – MA SARÀ ANCORA GUERRA: GIOVEDÌ SUMMIT SEGRETO DEI PRINCIPALI BANCHIERI POPOLARI


matteo renzi pier carlo padoan

DAGONEWS

 

Se Palazzo Chigi torna ad essere una merchant bank che non parla inglese, come ai tempi del Mago Dalemix, è guerra aperta tra i banchieri delle popolari – ormai gli istituti più grandi e numerosi in Italia (Intesa, Unicredit e Bnl a parte, e viste le condizioni di Paschi e Carige) – e Pittibimbo versione ragazzino che gioca con le cose dei grandi. L’idea di sistemare i guai dei suoi amici del Montepaschi fondendo la banca senese con Ubi, la più grande delle popolari in mano all’establishment cattolico lombardo-veneto, e di conseguenza abolire il “voto capitario” nelle popolari, o almeno in quelle più grandi e quotate, per poter rendere possibile l’operazione di salvataggio, ha spinto Matteuccio a mettere all’ordine del giorno del consiglio dei ministri di oggi la riforma sotto forma di decreto, nonostante il parere contrario del Tesoro.

maurizio lupi

 

Il che ha scatenato una reazione furibonda dei banchieri. “Ho passato la giornata a litigare con i banchieri democristiani”, ha chiosato ieri sera il merchant banker di palazzo Chigi, atteggiandosi a eroe. Peccato che per fare una riforma – di sicuro necessaria per dare più trasparenza a questo settore del credito – non basti abolire la regola “una testa un voto” ma occorra un testo organico e complesso, incompatibile con la fretta di un decreto, come ha ben spiegato stamattina su Mf l’ex Bankitalia Angelo De Mattia, con parole caustiche nei confronti di Renzuccio.

 

Intanto i banchieri si stanno organizzando. Giovedì a Milano è convocata una riunione segreta di un gruppo di loro, i maggiori (Ubi, Bpm, Banco Popolare, Bper, Sondrio, Valtellinese, Vicenza), che stabiliranno come muoversi. Anche se molti di loro hanno già telefonato e incontrato i loro politici di riferimento: Alfano, Lupi, Delrio, Romani, Casini in testa a tutti. Ma altri ne vogliono intercettare, da Brunetta a D’Alema. Insomma, una crociata anti-Renzi.

 

matteo renzi graziano delrio
giuseppe de lucia lumeno

La riunione sarà anche l’occasione per un regolamento di conti interno al mondo delle popolari, da anni attraversato da contrasti tra chi avrebbe voluto battere la strada dell’autoriforma (per non trovarsi con un provvedimento sgradito nel fondoschiena) e chi, avendo il controllo della loro associazione, ha vissuto di rendita. Nel mirino c’è Giuseppe De Lucia Lumeno, segretario generale di Assopopolari, che da anni ha trasformato la lussuosa sede di piazza Venezia in un vero e proprio sultanato comportandosi da padre-padrone. De Lucia ha sempre garantito i suoi banchieri che nessuno avrebbe osato toccare le popolari. Ora la prima testa che salterà, comunque vada la maldestra incursione di Pittibimbo, rischia di essere la sua.

ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA
UBI BANCA BRESCIA