“SONO SCONCERTATO DAL FATTO CHE UN MINISTRO DELLA REPUBBLICA ITALIANA POSSA RIFIUTARE DI DIRSI ANTIFASCISTA” – ALDO CAZZULLO SI CUCINA IL COGNATO D'ITALIA, FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, E LE TRUPPE MELONIANE AL POTERE: “È OVVIO CHE OGGI NON C’È E NON TORNERÀ IL FASCISMO INTESO COME REGIME: QUESTO NON SIGNIFICA CHE NON CI SIANO ANCORA I FASCISTI, E MOLTISSIMI CHE NON HANNO DEL FASCISMO UN’OPINIONE NEGATIVA E RIFIUTANO DI CONDANNARLO. TALMENTE TANTI CHE SONO PURE AL GOVERNO”

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Dal “Corriere della Sera”

 

francesco lollobrigida giorgia meloni.

Caro Aldo , la nuova e a suo modo scontata polemica dell’Anpi sulle presunte omissioni di Giorgia Meloni nella ricorrenza delle Fosse Ardeatine mi porta a chiederle del perché nessuno ha avuto ancora il coraggio di utilizzare la definizione di «neoantifascista»? Eppure non passa giorno che non accadano episodi i cui protagonisti andrebbero definiti con tale neologismo.

 

Non la prenda come una scontata provocazione, ma nell’ormai prossimo centenario della morte di Giacomo Matteotti non sarebbe ora di prendere coscienza del come oltre al fascismo, quello vero, non tornerà, e non siamo nemmeno più di fronte neanche all’altrettanto «vero» antifascismo? Ciò che si è sacrificato per darci la libertà, la Repubblica e la Costituzione che abbiamo non è forse stato strumentalmente sostituito da qualcosa d’altro?

Mario Taliani

 

Risposta di Aldo Cazzullo:

 

aldo cazzullo foto di bacco (2)

Caro Mario, io invece sono sconcertato dal fatto che un ministro della Repubblica italiana possa rifiutare di dirsi antifascista. Le assicuro che non accade e non potrebbe accadere in nessun Paese dell’Europa occidentale. La Costituzione italiana, del resto, è incentrata sull’antifascismo, fin dall’articolo 3, che come ci siamo già detti rappresenta il rovesciamento del fascismo, che si basava sulla disuguaglianza dei cittadini, anzi dei sudditi: gli uomini valevano più delle donne, i bianchi dei neri, coloro che parlavano italiano dei connazionali che parlavano tedesco o ladino o sloveno, i cattolici degli ebrei, i fascisti degli antifascisti, e di fatto i ricchi dei poveri.

 

Lei, gentile signor Taliani, parla di neoantifascismo come se l’antifascismo non avesse più motivo di esistere e fosse un’ubbìa di qualche fanatico o l’alibi di qualche violento. Altri rifiutano di dirsi antifascisti con riferimento agli anni 70, quando in nome dell’antifascismo si commisero delitti. Suvvia, parliamoci chiaro: sono tutte scuse. Il ministro Lollobrigida è del 1972, la presidente Meloni del 1977: negli anni 70 non facevano certo politica.

 

giorgia meloni francesco lollobrigida 3

Ci siamo già detti pure che l’antifascismo ovviamente non è certo aggredire con le chiavi inglesi un ragazzo che sta salendo in motorino — mi riferisco a Sergio Ramelli, una delle vittime di quella stagione —; l’antifascismo è storicamente l’opposizione al regime, e rimane valido spiritualmente e culturalmente come rifiuto di quel regime e come critica di coloro che ne fanno l’elogio.

 

È ovvio che oggi non c’è e non tornerà il fascismo inteso come regime: tribunali speciali, polizia segreta, condanne a morte, confino, bastonatura degli oppositori, leggi razziali, guerre di aggressione. Questo non significa che non ci siano ancora i fascisti, e moltissimi che non hanno del fascismo un’opinione negativa e rifiutano di condannarlo. Talmente tanti che sono pure al governo.

giorgia meloni e francesco lollobrigida 1
LOLLOBRIGIDA - LA RUSSA - MELONI ALLA FESTA PER I DIECI ANNI DI FRATELLI D ITALIA

 

aldo cazzullo foto di bacco
GIORGIA MELONI E FRANCESCO LOLLOBRIGIDA