MIGLIAIA DI UOMINI IN CAMPO: LA FRANCIA TEME NUOVI ATTACCHI - LA FIDANZATA DEL KILLER AMEDY COULIBALY NON SI TROVEREBBE IN FRANCIA MA IN SIRIA - USA: ALLERTA GLOBALE SUI VIAGGI - JEAN-MARIE LE PEN CONTROCORRENTE: 'IO NON SONO CHARLIE'


Ansa.it

 

i due nuovi sospettati coulibaly e boumeddine

Migliaia di uomini in campo e un hashtag lanciato dagli utenti che temono nuovi attacchi. C'è ancora un clima di paura nel day after di Parigi, in attesa della manifestazione di domani nella capitale francese. Sono stati mobilitati duemila poliziotti e 1350 militari, a Parigi e nella regione limitrofa. dove domani. Il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, ricordando che saranno presenti "numerose personalità straniere", ha chiarito che saranno prese "misure del tutto eccezionali per garantire la sicurezza della manifestazione".??

 

L'hashtag "#AnnulezLaMarcheDu11Janvier" impazza sul twitter francese, e arriva al primo posto tra i più twittati: gli utenti chiedono l'annullamento della marcia nel timore che domani possano verificarsi nuovi attentati in occasione della marcia di unità "repubblicana" alla quale parteciperanno tutti i leader europei.??

militari presidiano parigi 5

 

Sul fronte delle indagini, emergono nuovi sviluppi su Hayat Boumeddienne, la fidanzata del killer Amedy Coulibaly. La donna non si troverebbe in Francia ma in Siria, dov'è arrivata nei primi giorni di gennaio dalla Turchia.

 

'Amedy Coulibaly ci ha detto che non aveva paura di morire e sapeva che sarebbe morto ieri', ha raccontato una testimone dell'assalto al negozio kosher di ieri a Parigi. 'Appena entrato ha sparato, siamo stati per ore accanto a due cadaveri'.

attacco terroristico a parigi charlie hebdo 16

 

Prima del blitz delle teste di cuoio il terrorista ha detto di 'agire per difendere i musulmani oppressi nel mondo e in particolare la Palestina'. La tensione a Parigi resta altissima, così come l'allerta, mentre prosegue la caccia ad Ayat, la compagna di Coulibaly.

 

militari presidiano parigi 4

Due i falsi allarmi in mattinata, a Disneyland e per lo scoppio di petardi vicino al luogo di culto ebraico di Jaurès. Per la prima volta dal dopoguerra, la Grande Sinagoga di di rue de la Victoire è rimasta chiusa per lo Shabbat. Sul fonte politico fa irruzione la provocatoria dichiarazione dell'ex leader di Fn: 'Io non sono Charlie', ha dichiarato Jean-Marie Le Pen, che prende le distanze dalla solidarietà nazionale sulla strage nella redazione. nella capitale francese è atteso un milione di persone per la marcia repubblicana, parteciperanno i leader di tutta Europa.

attacco terroristico a parigi charlie hebdo 1

 

 Intanto il governo ha deciso di confermare ancora per il fine settimana il massimo livello di allerta antiterrorismo del piano Vigipirate in tutta la regione di Parigi, l'Ile-de-France. La riunione si è tenuta corso all'Eliseo con il presidente francese Francois Hollande. il Premier Manuel Valls, i ministri della Difesa Jean-Yves Le Drian, dell'Interno Bernard Cazeneuve, della Giustizia Christiane Taubira e della Cultura Fleur Pellerin, oltre a rappresentanti dei servizi di sicurezza. Ulteriori cinquecento soldati sono stati dispiegati per garantire la sicurezza nell'area di Parigi.

 

I tre giorni più lunghi per la Francia, cominciati con la strage in redazione a Charlie Hebdo e finiti con un doppio, simultaneo assalto dei reparti speciali francesi, si sono conclusi con molto sangue. Sono stati uccisi i tre terroristi, che hanno inneggiato ad al Qaida e all'Isis, morto un loro probabile fiancheggiatore. Morte anche quattro persone, ostaggio in un supermercato di prodotti kosher.

Jean-Marie Le Pen e la figlia Marine

 

 

In un messaggio dal Cairo, Al Qaida in Yemen (Aqap) ha rivendicato l'azione, organizzata per vendicare il profeta Maometto, mentre su Youtube uno dei responsabili di Aqap, Harith gin Ghazi, ha chiesto alla Francia di smettere di attaccare l'Islam o ci saranno nuovi attentati.

 

L'ADESIVO 'JE SUIS CHARLIE STRAPPATO - Sulla porta d'ingresso del palazzo dove viveva Amedy Coulibaly a Fontenay aux Roses alla periferia sud di Parigi c'è un adesivo con la scritta " Je suis Charlie" strappato. Altri adesivi, simbolo della solidarietà con le vittime della strage alla redazione di Charlie Hebdo di mercoledì, campeggiano invece intatti sulla parete dello stabile.

 

JEAN-MARIE LE PEN CONTROCORRENTE: 'IO NON SONO CHARLIE' – 

Arco di Trionfo, in ricordo delle vittime

"Je ne suis pas Charlie": Jean-Marie Le Pen prende così le distanze dalla solidarietà nazionale sulla strage nella redazione del periodico. Pur condannando "la morte di dodici connazionali", il fondatore e presidente onorario del Front National ha denunciato la marcia di domani "orchestrata dai media", alla quale il suo partito non è stato invitato.

 

"Oggi si dice 'siamo tutti Charlie, io sono Charlie'. Ebbene - scrive Jean-Marie Le Pen sul suo blog - mi dispiace, io non sono Charlie. E questo nonostante mi senta colpito per la morte di dodici connazionali francesi di cui non voglio nemmeno sapere l'identità politica, per quanto la conosca bene, è quella di nemici del Fn, che ne chiedevano lo scioglimento per petizione non molto tempo fa".

Un soldato sotto la torre Eiffel a Parigi

 

DA USA ALLERTA GLOBALE SUI VIAGGI - Gli Usa hanno lanciato un'allerta globale sui viaggi degli americani dopo i recenti attentati in Francia, Australia e Canada. E' quanto si legge in una nota del Dipartimento di Stato dove si avvisa i cittadini a mantenere "un alto livello di allerta" e di "prendere dovute misure per aumentare la loro sensibilizzazione alla sicurezza. 

Un soldato sotto la torre Eiffel a Parigi

 

Nell'allerta il Dipartimento di Stato sostiene che gli attacchi contro gli americani stanno diventando sempre più diffusi. Il Dipartimento cita anche un aumento del rischio di ritorsioni contro gli Stati Uniti e obiettivi occidentali a seguito dell'intervento della coalizione guidata dagli Usa contro i jihadisti dello Stato islamico in Siria e Iraq. Nella nota di avviso, viene anche ricordato il recente attacco in una caffetteria di Sydney, dove sono morti due ostaggi e l'attentatore, e l'attacco, nell'ottobre scorso, al Parlamento del Canada ad Ottawa, nel quale è morto un soldato.

 

manifesto' strappato ingressos del palazzo di Coulibaly

'CHARLIE' ARRIVA ANCHE IN NBA  - "Je Suis Charlie" arriva anche nella Nba. Il cestista dei Washington Wizards, Kevin Seraphin, nato nella Guyana francese, si è presentato in campo prima del match contro i Chicago Bulls, indossando una maglia nera con la scritta bianca "Je Suis Charlie". Il giorno prima è stata la volta del cestista francese dei Portland Trail Blazers, Nicolas Batum, che ha mostrato una maglia simile prima della partita contro i Miami Heat. "Je Suis Charlie", è diventato uno slogan in tutto il mondo per mostrare solidarietà con Charlie Hebdo, il settimanale satirico di Parigi, oggetto di un attacco terroristico mercoledì scorso.