“VOLEVO CANDIDARMI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE PIEMONTE, DAL MIO PARTITO MI HANNO FERMATO. PERCHÉ?” - PERCHE' LA VICEPRESIDENTE DEM CHIARA GRIBAUDO, UN TEMPO VICINISSIMA A SCHLEIN, NON CI RACCONTA IL MOTIVO DELLO SCAZZO CON LA SUA EX COINQUILINA ELLY? POI FRIGNA E ACCUSA I COMPAGNI DI PARTITO: "MI ATTACCAVANO. GUARDA CASO SONO GLI STESSI FINITI NELLE CARTE DELL'INCHIESTA SUL SISTEMA DI FAVORI A TORINO”

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Paolo Varetto per “la Stampa” - Estratti

 

CHIARA GRIBAUDO

A meno di una settimana dalle inchieste sulla corruzione elettorale che stanno sconquassando il Pd da Bari a Torino, la vicepresidente nazionale del partito Chiara Gribaudo, vicinissima alla segretaria Elly Schlein, guarda già oltre. Certo, ora c'è da affrontare la bufera e allora ben vengano i codici etici a regolamentare le candidature.

 

Ma è la politica, nei suoi modelli organizzativi complessivi e non limitati al perimetro del Partito Democratico, che deve cambiare architettura per evitare storture come quelle delle correnti. Anche tornando a forme di controllo e di finanziamento pubblico dei partiti.

 

Onorevole Gribaudo, a leggere le carte delle Procure crede che il Pd sia da rifondare?

ABBRACCIO TRA CHIARA GRIBAUDO E ELLY SCHLEIN

«Non faccio riferimento alle inchieste giudiziarie, quelle naturalmente vedremo come andranno a concludersi. Ma non solo serve rifondare questo partito, abbiamo bisogno di una nuova attenzione alla selezione della nostra classe dirigente».

 

In che modo?

«Ce lo chiede la nostra gente, che fa parte di un grande partito serio e perbene, che dedica il proprio tempo libero alle Feste dell'Unità e che con grande generosità fa della politica il proprio volontariato. Di queste persone dobbiamo avere più rispetto. E la nostra classe dirigente deve essere formata da chi può garantire più coerenza rispetto a una questione morale che è viva in ciascuno di noi. Non possono essere sempre e solo i primi della classe o più ricchi a poter fare politica. Per questo serve una rifondazione della partecipazione, in ogni partito».

 

Ma con quale strumento?

ELLY SCHLEIN CHIARA GRIBAUDO

«Se ci sono zone d'ombra è giusto fare chiarezza. Ma da solo un codice etico non basta. Andrò controcorrente, ma credo serva un controllo diffuso dei partiti e una regolamentazione politica vera, con delle strutture e delle regole. Serve una riforma attuativa dell'articolo 49 della Costituzione, riorganizzando le forme partitiche e tornando al finanziamento pubblico. Da troppi anni assistiamo a un dissolversi della politica organizzata, con il risultato di far vincere i personaggi e i personalismi».

 

Che garanzie darebbe invece il ritorno al finanziamento pubblico?

«Che la politica non si baserebbe solo più sulle donazioni di chi vuole sostenerti ma riacquisirebbe elementi di chiarezza. Altrimenti continueranno a farla solo chi ha i soldi o ha un potere, anche legittimo, da difendere».

 

Che poi sono i "cacicchi" e i "capibastone" di cui parla il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte?

GRIBAUDO SCHLEIN

«Il primo che parlò di cacicchi fu Massimo D'Alema, se non ricordo male. Il correntismo, quando diventa molto legato al personalismo, credo abbia poco a che fare con le idee. Il pluralismo va salvaguardato dal pensiero, non dalle filiere personali. La nostra gente di queste divisioni non ne vuole più sapere e Elly Schlein sta andando in questa direzione».

 

Quindi le correnti sono il primo male da estirpare, all'interno del Pd?

«Questo l'ho sentito dire da tutti i segretari che si sono succeduti in questi anni. Ma prima credo che occorra tornare a ragionare di politica e con una classe dirigente rinnovata e con la schiena dritta».

 

Sperava che il "suo" Piemonte, la regione in cui è stata eletta, fosse al riparo da queste dinamiche di malaffare?

chiara gribaudo elly schlein

«Certo che lo speravo. Ma quando avevo dato la mia disponibilità a candidarmi alla presidenza della regione, ammetto di essere rimasta stupita che mentre io denunciavo le politiche della destra piemontese dei compagni del mio stesso partito mi attaccassero. Guarda caso gli stessi finiti nelle carte dell'inchiesta sul sistema di favori a Torino».

 

(...)

 

Ora la candidata presidente del centrosinistra Gianna Pentenero ha annunciato di voler mettere mano a tutte le liste della coalizione attraverso l'applicazione del codice etico interno. Che speranze ha da questa operazione?

schlein gribaudo

«I profili non ci mancano. Ma dobbiamo anche essere capaci di aggregare tutti coloro che hanno visto quanto questo centrodestra abbia malgovernato il Piemonte, impoverendo i nostri concittadini e senza aiutare gli svantaggiati. Innanzitutto serve un cambio di passo, partendo da sanità e trasporti e contro le politiche della destra antiabortista di Maurizio Marrone. Mi resta solo una nota di amarezza».

 

Quale?

chiara gribaudo elly schlein

«Io sostengo qualunque azione di Pentenero. Ma sarebbe stato meglio per tutti provare ad allargare il campo progressista alternativo alle destre piuttosto che prendere un paio di consiglieri in più. E con Gianna questo si poteva e si può ancora fare».

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