IN NOMINE GIORGIA – ALLA GUIDA DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI SI VA VERSO LA CONFERMA DI DARIO SCANNAPIECO, COME VOLUTO DAL DUO MELONI-FAZZOLARI. PALAZZO CHIGI “RIMBALZA” ANCORA UNA VOLTA GIORGETTI, CHE SPONSORIZZA MARCELLO SALA, IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO – L'ALTERNATIVA ERA ANTONINO TURICCHI, PRESIDENTE DI ITA, CHE PERÒ NON PUÒ LASCIARE LA COMPAGNIA AEREA MENTRE IL MATRIMONIO CON LUFTHANSA È ANCORA IN BALLO...

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Estratto dell’articolo di Giovanni Pons per “la Repubblica”

 

DARIO SCANNAPIECO

Dopo vari tira e molla sembra che la nuova tornata di nomine nelle partecipate pubbliche, quella che riguarda i cda di Cassa Depositi e Prestiti e di Ferrovie dello Stato, possa trovare una sua soluzione già entro maggio. L’assemblea di Cdp è fissata in prima convocazione il 13 maggio e in seconda il 24 maggio [...]

 

La casella da cui muove tutto è quella dell’ad, attualmente ricoperta da Dario Scannapieco, scelto tre anni fa da Mario Draghi. Ma poi è arrivato il governo Meloni e dopo un primo periodo di contrapposizione Scannapieco si è rimesso alle volontà di Palazzo Chigi anche grazie ai buoni uffici del suo capo dello staff Fabio Barchiesi che è riuscito a conquistare la fiducia del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari e del capo di gabinetto Gaetano Caputi.

 

giovanbattista fazzolari giorgia meloni

Molto più dubbiosi sul nome di Scannapieco sarebbero il titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, e il numero uno del Mimit, Adolfo Urso. Ma al momento non avrebbero candidati alternativi per quella poltrona, visto che Antonino Turicchi, presidente di Ita e uomo di fiducia di Giorgetti, in questo momento non può spostarsi da quella posizione viste le complesse trattative con la Ue per portare a termine l’operazione con Lufthansa.

 

L’unica alternativa per Giorgetti sarebbe quella di candidare Marcello Sala, il capo delle partecipate del Tesoro. Ma sarebbe uno spostamento di una certa complessità essendo Sala approdato in quella posizione meno di un anno fa [...]

 

DARIO SCANNAPIECO GIOVANNI GORNO TEMPINI

Ovviamente sarà decisivo il parere del premier Giorgia Meloni a cui non dispiaceva il nome di Edoardo Ravà, managing director di Goldman Sachs, disposto a fare il grande salto da una banca d’affari internazionale a una partecipata pubblica come Cdp. Ma ultimamente le probabilità di conferma di Scannapieco sono date in aumento.

 

Ci sarebbero pochi dubbi, invece, per la presidenza della Cdp, la cui designazione spetta alle fondazioni ex bancarie azioniste al 13%. C’è il consenso degli enti più rappresentativi a consegnare un altro mandato a Giovanni Gorno Tempini, che era subentrato alla presidenza a Massino Tononi nell’ottobre 2019 e poi confermato alla scadenza del giugno 2021 quando al governo c’era Draghi.

 

Nel pacchetto proposto dalle Fondazioni dovrebbero far parte altri due consiglieri, uno di espressione della Fondazione Banco di Sardegna, che è il più grande azionista della Cassa dopo il Tesoro, e un altro indicato dalle fondazioni minori.

 

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

[...] a stretto giro dovrebbe toccare alle Fs, dove il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini è intenzionato a sostituire l’attuale ad Luigi Ferraris con Stefano Donnarumma, che era rimasto escluso dal giro di nomine della primavera 2023. In questo caso ci sarebbe già un via libera di Meloni a Salvini, mentre Ferraris potrebbe approdare presto al vertice di Netco, la società della rete scorporata da Tim che a breve dovrebbe essere venduta al fondo Usa Kkr con il Mef azionista al 20-25%.

ANTONINO TURICCHI
dario scannapieco