Gian Guido Vecchi per “il Corriere della Sera”
«La Relatio , vede, è solo un riassunto di opinioni...». Il cardinale Gerhard Müller esce dal Sinodo, scende rapido le scale e procede rasente il muro verso il Sant’Uffizio. Il «guardiano della fede» parla di «buona discussione» ma non ha l’aria contenta. Sulla comunione ai divorziati e risposati c’è poco da fare, «l’indissolubilità è stabilita da Gesù Cristo», al massimo si può valutare se il matrimonio non era valido, «l’unica possibilità che abbiamo nella dottrina cattolica», punto.
papa bergoglio sposa venti coppie di conviventi a san pietro 12
Quanto alle aperture sui gay, il riconoscimento del «mutuo sostegno fino al sacrificio» nelle coppie, il cardinale si ferma davanti al portone e replica: «Questi sono atteggiamenti cristiani, lo abbiamo detto sempre, basta vedere i documenti di Benedetto XVI e di Giovanni Paolo II, Sacramentum Caritatis , Familiaris Consortio ... Sempre la Chiesa ha distinto tra la persona creata da Dio e i comportamenti, gli sbagli che facciamo non sono creati da Dio. Nonostante questo ci sono valori cristiani, quando uno aiuta l’altro o magari lo assiste in ospedale è una buona cosa, ma non ha niente a che vedere con la convivenza...».
Il fronte conservatore, peraltro variegato, non ha apprezzato la relazione che fa sintesi della prima settimana. Chi ha osservato in aula che «non è quasi presente la parola “peccato”», chi invita alla «prudenza» sui gay «perché non si crei l’impressione di una valutazione positiva», chi esorta a parlare di più delle coppie «fedeli alla dottrina» e meno delle «imperfette». Per l’arcivescovo polacco Stanislaw Gadecki «la relazione è inaccettabile».
Un’eco dei malumori si riflette nella nota diffusa dalla Segreteria per precisare che il testo «è un documento di lavoro» e ora viene discusso ed emendato nei «circoli minori» divisi per lingua. Il cardinale sudafricano Wilfrid Napier, è «preoccupato» che sui gay «il messaggio uscito non sia vero», parla di «aspettative irrealistiche» e spera emerga «la visione del Sinodo nel suo insieme e non di un gruppo».
Il cardinale Fernando Filoni racconta «che qualcuno ha manifestato perplessità, come se il Sinodo avesse deciso». Nel dibattito sulla relazione, comunque, «in generale è stata apprezzata la capacità di “fotografare” bene gli interventi cogliendo lo spirito dell’Assemblea». Se la direzione è tracciata, ora non si decide.
Una commissione scriverà la Relatio finale che verrà votata sabato e data al Papa. Fra un anno ci sarà un altro Sinodo, intanto verranno consultati ancora i fedeli. Il teologo Victor Fernandez, vicino a Bergoglio e tra coloro che scriveranno il testo finale, ricorda che per Francesco «il tempo è superiore allo spazio» e «l’importante è iniziare i processi» che poi «maturano» e «daranno i frutti giusti al momento adeguato».