Caterina Maniaci per “Libero Quotidiano”
Lo hanno definito in molti modi, ma soprattutto lo indicano come il braccio operativo di papa Francesco all' interno della Cei. Certo monsignor Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale italiana e vescovo di Cassano allo Ionio, Calabria, di sintonia con il Pontefice ne ha molta, ma non sembra averne altrettanta con il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova.
NUNZIO GALANTINO E BAGNASCO don nunzio
La nomina di Galantino ai vertici Cei ha colto di sorpresa ma fino ad un certo punto: in molti hanno scommesso sulla sua rapida salita verso la presidenza, considerando che nel 2013 il mandato di Bagnasco era scaduto e di lì a poco si sarebbe dovuto scegliere il successore. Ma Bagnasco è rimasto al suo posto e il passaggio di consegne è stato rimandato. Le voci che si sono rincorse, a questo punto, parlavano di un probabile raffreddamento dei rapporti tra Bergoglio e Galantino. Perché, nel maggio 2014, il segretario Cei incappa in uno «scivolone».
Critica, con parole che suonano quasi beffarde, le Sentinelle in piedi: «Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche che praticano l' interruzione della gravidanza». Un' uscita che al Papa non è piaciuta. «Chi si raduna per pregare non va mai preso in giro», è il commento della Santa Sede. Ma il rapporto tra i due rimane saldo e intatta la sintonia su molti temi cruciali.
Questioni di nomine e gerarchie a parte, tra la presidenza e la segreteria della Conferenza episcopale una distanza esiste, secondo l' opinione di molti «osservatori». Basterebbe confrontare il tono, il contenuto e il senso profondo degli interventi di Galantino e Bagnasco di queste ultime quarantott'ore. Qualcuno ha visto nell' intervento del presidente dei vescovi un indiretto sostegno al segretario.
Però le parole di Bagnasco sono rivolte contro l'Onu, quelle di Galantino contro governo e politici nostrani (in primis leghisti e grillini). Il cardinale si domanda «se questi organismi internazionali, come l' Onu in modo particolare che raccoglie il potere politico ma anche il potere finanziario, hanno mai affrontato in modo serio e deciso questa tragedia umana».
Significativo il fatto che queste dichiarazioni abbiano trovato una sponda tra i governatori leghisti: Luca Zaia e Roberto Maroni hanno apprezzato la posizione del presidente della Cei. Il dito puntato verso Palazzo Chigi di Galantino, inoltre, indica molte altre cose. I movimenti, le prese di posizione, le «alleanze» Oltrevere si delineano sempre più nettamente anche in vista del fondamentale Sinodo sulla famiglia.
Gli schieramenti si definiscono e al confronto interno si alterna la battaglia contro chi attacca la famiglia tradizionale e la missione educativa della Chiesa. Lo stesso Galantino, nel luglio scorso, ha parlato senza mezzi termini di una «sentenza pericolosa» che limita fortemente «la garanzia di libertà sull'educazione che tanto richiede anche l'Europa», in riferimento alla sentenza della Cassazione sugli istituti scolastici religiosi di Livorno che dovranno pagare l'Ici. L' affondo, indirettamente, è anche contro il governo, «reo» di stare a guardare e di non trovare un modo per tutelare le scuole paritarie, colonne portanti del mondo cattolico.
Grandi manovre pre Sinodo, si diceva. E il ritorno in primo piano del cardinale Camillo Ruini. Secondo indiscrezioni, sarebbe in uscita un libro con interventi di undici cardinali, da ogni parte del mondo, su «Matrimonio e famiglia». Proposte «cattoliche» per rispondere alle domande su una pastorale adeguata alla situazione familiare odierna. Tra le firme quelle di Ruini e Caffarra. Un libro che, se davvero uscirà, è destinato a creare, probabilmente, lo stesso rumore toccato l' anno scorso a Permanere nella verità di Cristo.
Negli ultimi due mesi anche importanti figure del capitalismo cattolico sono tornate alla ribalta. Non tanto quella mediatica, ma dei salotti che contano. Si è tornato a parlare di Cesare Geronzi, uomo forte ai tempi di Capitalia erroneamente dato per pensionato. Sarebbe dovuto diventare presidente di Impregilo. Non ha ricevuto l' incarico.
BERGOGLIO E GLI ESERCIZI SPIRITUALI INSIEME AI CARDINALI
Forse non è ancora il momento. Il suo storico portavoce però sarebbe in corsa per un importante ruolo in una controllata dello Stato. Anche Luigi Bisignani non è certo scomparso dalla scena. Il tutto a indicare che una parte del capitalismo italiano, non proprio contigua a Renzi, si sta riaffacciando nelle stanze che contano.
IL PAPA BERGOGLIO IN PULLMAN CON I CARDINALI