I RACCONTI DEI SOPRAVVISSUTI AL SUPERMERCATO KOSHER - “UN OSTAGGIO HA PRESO UN’ARMA DEL TERRORISTA, MA NON È RIUSCITO A SPARARE ED È STATO UCCISO CON UN COLPO ALLA TESTA”
«Un ostaggio ha preso un’arma del terrorista, ma non è riuscito a sparare ed è stato ucciso con un colpo alla testa». All’indomani del blitz nel supermercato kosher di Porte de Vincennes, dove il terrorista Amedy Coulibaly ha tenuto in ostaggio per ore diverse persone prima di essere ucciso, emergono i racconti dei sopravvissuti. E sono storie di terrore, ma anche di gesti eroici come quello di un uomo che ha cercato di prendere una delle armi che l’attentatore aveva lasciato sul bancone del negozio.
La pistola però era stata lasciata lì perché non funzionava e Coulibaly ha subito ucciso il coraggioso ostaggio con un colpo di pistola. A raccontare la storia ai media francesi è stato Mickael B., che era tra gli ostaggi insieme al figlioletto di tre anni e mezzo e che è riuscito a uscirne vivo, con il bimbo in braccio.
Dipendente ha nascosto gli ostaggi nella cella frigorifera
Altra storia di eroismo è quello di Lassana Bathily, 24enne dipendente del negozio kosher, che è riuscito a salvarsi e a salvare almeno altre cinque persone nascondendole nella cella frigorifera nei sotterranei. «Ho detto loro di calmarsi e di non fare rumore, perché se ci avesse scoperto ci avrebbe uccisi», ha raccontato lui stesso alla televisione francese Bfmtv. Dopo aver nascosto le persone nel freezer il giovane ha spento la luce e l’impianto di raffreddamento e opi sarebbe stato proprio lui a mettersi contatto con la polizia all’esterno del negozio facilitando il blitz delle forze speciali.
«Ho sentito i botti e la polizia che ci diceva di uscire»
«Sono sorpresa di essere ancora viva - racconta invece Maria, anche lei tra gli ostaggi - abbiamo sentito un boom, poi abbiamo visto l’uomo con un giubbotto antiproiettile, due kalashnikov in mano, un coltello e una pistola. Non appena entrato nel negozio il terrorista ha sparato». La donna ha quindi raccontato il momento del blitz delle forze speciali: «Abbiamo aspettato 2-3 ore e poi abbiamo sentito tre detonazioni. Mi sono detta: ‘ecco, ora ci ammazza tutti’. Ci siamo quindi nascosti sotto le casse. Quando la serranda si è alzata, è il momento in cui ho avuto più paura. Abbiamo sentito la polizia che diceva: ‘andate, andate, andate’. Sono arrivati e hanno abbattuto il terrorista».