Francesco Borgonovo per “la Verità”
RULA JEBREAL E HARVEY WEINSTEIN
Qualche settimana fa, dal palco della Leopolda, Matteo Renzi le ha fatto la proposta indecente: «E allora visto che fra qualche mese si vota, cara Rula non finisce qua». Che, tradotto, vuol dire: Rula Jebreal, candidati con il Pd alle Europee. Del resto, poco prima la diretta interessata aveva dichiarato: «In questo momento sento il dovere morale di dare qualcosa indietro a questo Paese che mi ha dato tanto».
Adesso, visto che alla tornata elettorale manca ancora un po' di tempo, la Jebreal sta sulle sue, dichiara di non essere intenzionata a entrare in politica («Voglio solo essere una buona consigliera»). Epperò sembra proprio che la sua campagna elettorale sia cominciata.
La signora, infatti, sembra intenzionata a far pace con gli italiani, dopo averli ricoperti di insulti nei mesi passati, forse nella speranza di riuscire a rimediare qualche voto. Rula, oggi, vorrebbe presentarsi come una donna del popolo, una che vive tra la gente comune, che non ha paura di annusare i miasmi che promanano dalla folla.
E, per dimostrare di essere nazionalpopolare, ha concesso una lunga intervista alla rivista patinata Marie Claire ora in edicola. Non è proprio come frequentare un mercato di sabato mattina, ma se non altro è un primo passo...
L' aspetto più incredibile della faccenda, tuttavia, riguarda le dichiarazioni rilasciate dalla Jebreal. In un editoriale sul britannico Guardian, non molto tempo fa, spiegò che l' Italia era stata consegnata in mano ai fascisti.
Commentando la vicenda di Luca Traini, scrisse: «L' attacco di Macerata non è affatto un' aberrazione. È il prodotto di un discorso politico mainstream razzista sempre più selvaggio, che sta trasformando una cultura calda, vibrante e aperta in uno spezzatino tossico di paura e disgusto». Il suo articolo si concludeva con la frase: «Arrivederci, my beautiful country».
Ci si può speculare sopra finché si vuole, ma il senso era abbastanza chiaro: visto che in Italia sta tornando il fascismo, preferirei starne alla larga. Qualche tempo dopo, Rula si premurò di commentare su Twitter l' aggressione a colpi di uova all' atleta Daisy Osakue.
rula jebreal rifugiati siriani
Ecco, questa storia merita un piccolo approfondimento. Nell' intervista a Marie Claire, la Jebreal spiega che il giornalismo le ha insegnato a «ponderare le parole, il messaggio, cercare il momento giusto».
Parlando della Osakue, però, non ponderò proprio un bel niente e si precipitò a scrivere: «Daisy Osakue è un' atleta italiana. È stata attaccata e picchiata da un gruppo di neonazisti in Italia. Le minacce stanno diventando sempre più micidiali per quelli di noi che non sono considerati "razzialmente puri" dal governo italiano. Svegliatevi! L' abbiamo già visto! L' Europa è a rischio!».
Come tutti sanno, si scoprì che i neonazisti e il governo non c' entravano nulla, anzi ad aggredire Daisy furono alcuni ragazzotti perdigiorno, tra cui il figlio di un esponente del Pd. La giornalista Rula, ovviamente, non si premurò di chiedere scusa. Anzi, in altre occasioni televisive ha ribadito che, dalle nostre parti, il razzismo impera.
Ora, però, sembra aver cambiato idea. Nell' intervista a Marie Claire esibisce tutt' altra convinzione. «Gli italiani non sono intolleranti, non lo sono mai stati», dichiara. «Hanno pagato un prezzo troppo alto, va detto chiaramente. Hanno subito un contraccolpo economico per colpa delle politiche di vari governi, sia di destra che di sinistra». Curioso.
Nel giro di poche settimane siamo passati da Paese fascista a vittime di politiche sbagliate? Viene proprio da pensare che la Jebreal stia provando a lisciarci il pelo.
Ma attenti, non è finita. Poco dopo, Rula rincara la dose: «L' Italia deve essere aiutata a combattere l' immigrazione illegale», spiega.
Non mancano apprezzamenti per il lavoro di Marco Minniti, che avrebbe fatto calare gli sbarchi: «C' è chi lavora senza sbandierarlo ogni due minuti. Una politica pragmatica può essere comunicata diffondendo la paura dell' altro, oppure no».
Certo, la signora dirà che lei è sempre stata contro l' illegalità, che non ha mai tifato invasione eccetera eccetera. Il cambiamento di tono, in ogni caso, è lampante: da vice Boldrini è diventata una fan di Minniti? Accadono miracoli...
Il maggiore impegno, però, Rula lo profonde nel tentativo di accreditarsi come «una del popolo», raggiungendo livelli di comicità inauditi. Rivendica di aver previsto la vittoria di Donald Trump e racconta di aver dato lezioni ai cronisti del Washington Post: «Ai colleghi ho detto: "Si sta troppo in redazione, non si parla abbastanza con le persone"».
Capito? Lei è una di noi, una che conosce le fatiche del proletariato e della piccola borghesia. Lei parla con la gente comune. Poi, certo, è stata fidanzata con il banchiere Arthur Altschul Jr e con l' artista divo Julian Schnabel. Ma sono dettagli: di sicuro la Jebreal va a farsi i bigodini dalla vicina di casa come le nostre vecchie zie, prende la metropolitana e ha provato sulla sua pelle l' impoverimento dovuto alla crisi economica. Sarà per questo che - per il servizio di Marie Claire - ha posato con abiti di Giorgio Armani dentro l' Armani hotel di Milano. È una popolare, lei.
rula jebreal pubblicita carpisa rula jebreal pubblicita carpisa rula jebreal azzedine alia rula jebreal rula jebreal foto di luciano di bacco Julian Schnabel Rula Jebreal