SALTA IL PROCESSO AD ALFONSO PAPA E L’EX GUARDASIGILLI CASTELLI (CHIAMATO COME TESTE) CHIEDE AI GIUDICI IL MODULO PER OTTENERE IL RIMBORSO DEL TRENO FINO A NAPOLI


alfonso papa

Leandro Del Gaudio per “Il Mattino”

 

È stato lì a riempire il modulo, con diligenza impiegatizia, firmando di suo pugno un'istanza presentata brevi manu ai giudici. È la firma di Roberto Castelli, l'ex ministro della giustizia, dieci anni fa inquilino numero uno di via Arenula, dove venivano sbloccati soldi per aule e tribunali, dove partivano progetti di legge per riformare il sistema giudiziario. Ieri l'ingegner Castelli era lì al secondo banco di un'aula vuota - aula 118 - dove si stava celebrando il processo che chiama in causa l'exparlamentare Pdl Alfonso Papa.

 

Un processo che ieri non si è tenuto, che è saltato a causa dell'assenza per malattia (una probabile influenza di stagione) di uno dei tre giudici del collegio. Notizia a sorpresa, il Tribunale non fa in tempo ad avvisare i testimoni, e così in aula si presenta l'ex guardasigilli, pronto a dire la sua. Puntuale, seduto nell'aula dei testimoni, pronto a rispondere alle domande dei penalisti Carlo Di Casola e Raffaele D'Alise (che assistono Papa), in qualità di teste della difesa, nel corso del procedimento nato dalle indagini del pm Henry John Woodcock, oggi affiancato dalla collega Celeste Carrano.

CLAUDIO LOTITO ALFONSO PAPA

 

Sono da poco trascorse le nove, tocca al presidente della prima sezione penale collegio A, il giudice Pellecchia, annunciare però che l'udienza salta per motivi tecnici, causa assenza della collega a latere. Roberto Castelli è lì e abbozza in silenzio. È arrivato da un comune padano, è stato puntuale, ha usato più mezzi di trasporto, chiede di essere rimborsato. Chiede cioè il pagamento dei ticket per i mezzi usati per raggiungere Napoli e tornare a casa. Dieci anni fa, Castelli venne a Napoli da ministro, oggi da teste, niente auto blu, per l'ex guardasigilli citato da Papa.

 

ROBERTO CASTELLI

È così che si avvicina alla cancelleria della prima penale e chiede un modulo per ottenere il rimborso. Una domandina in due fogli, in cui inserire generalità e motivi della mission napoletana, una scena destinata a ripetersi al termine dell'udienza di febbraio, quando il teste Castelli è atteso nuovamente a Napoli.

 

Ma in quanto consiste la richiesta di rimborso presentata dall'ingegner Castelli? Al di là della richiesta del testimone, c'è un tetto standard che non può essere superato, fanno sapere dalle cancellerie del Tribunale di Napoli: in genere, vengono rimborsati biglietti del treno in seconda classe, al termine di un breve controllo di ticket e tagliandi di viaggio. Un processo entrato decisamente nel vivo, quello a carico dell'ex parlamentare Pdl, ritenuto responsabile di aver imposto ad alcuni imprenditori regali e versamenti di soldi in cambio di informazioni top secret su indagini in corso.

Locandina Roberto Castelli per la città di Lecco

 

Udienza rinviata al prossimo dieci febbraio, quello a carico di Papa non è l'unico a saltare per casi di malattia degli addetti ai lavori. Slitta a febbraio (giovedì 26, per la precisione), anche il processo per riciclaggio a carico di alcuni imprenditori napoletani. È la vicenda che vede coinvolti esponenti della famiglia Iorio e Potenza, ritenuti responsabili di un'operazione di ripulitura dei proventi di contrabbando e usura in alcune attività di ristorazione a Chiaia.

 

Vittorio Pisani

Un processo che fece scalpore, nel 2011, con arresti di esponenti della borghesia commerciale cittadina, nell'ambito del quale venne notificato anche un divieto di dimora a Napoli all'ex capo della squadra mobile di Napoli Vittorio Pisani. Assolto in primo grado, Pisani attende gli esiti dell'appello, in un processo che ieri è stato rinviato per l'assenza (per malattia) di uno dei magistrati in aula.

 

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