UNA TENAGLIA CONTRO IL CALIFFATO/2 – IN SIRIA NON CI SONO SOLO I RAID AMERICANI, INGLESI E FRANCESI – CONTRO L’ISIS COMBATTONO ANCHE I RUSSI, GLI IRANIANI E MILIZIE CURDE-ARABE, SOSTENUTE DAGLI OCCIDENTALI


Da “la Stampa

militari russi posano con foto di putin e assad

 

RUSSIA

I raid del Cremlino si concentrano nelle aree della Siria del Nord-Ovest con l' intento di consentire ai reparti siriani di Assad di riprendere il completo controllo di Aleppo. Riuscendoci, verrebbero tagliate le linee di rifornimento per i ribelli islamici che partono dalla Turchia del Sud. I comandi russi sono convinti che dal territorio della Turchia arrivano i maggiori aiuti per tutti i gruppi islamici, inclusi i missili antitank Tow.


Nella provincia di Latakia ed Iblib i russi bersagliano pesantemente i ribelli islamici non Isis e ora, secondo fonti del Kuwait, fanno avanzare propri contingenti di terra con tank T-90. Puntano a travolgere le roccaforti dei ribelli a Sud di Aleppo adoperando anche missili lanciati dalle navi nel Mar Caspio e dai bombardieri strategici.

russia tank parade

 

Nelle province di Homs e Hama i raid russi colpiscono invece le linee di comunicazione dell' Isis. È grazie ai raid che i soldati siriani hanno riconquistato le città di Mahin e Hawwarin, a Sud di Homs, finora in mano allo Stato Islamico. Infine, Damasco: qui i russi colpiscono nella periferia i quartieri in mano ai ribelli ma finora hanno ottenuto risultati limitati.

 

STATI UNITI

Siria OBAMA E PUTIN

«A giorni arriveranno in Siria le truppe speciali americane».
È l' inviato Usa per la coalizione anti-Isis, Brett McGurk, ad anticipare quanto sta per avvenire: i soldati Usa affiancheranno i reparti curdo-arabi nell' offensiva per prendere Raqqa. Si tratta di un contingente ridotto ma affiancato da droni, satelliti, jet ed intelligence elettronica. È un intervento che evoca, in dimensioni più ridotte, quello a sostegno dell' Alleanza del Nord che strappò Kabul ai taleban a fine ottobre 2001.

 

BRIEFING SULLA SIRIA CON SUSAN RICE JOHN MCCAIN BARACK OBAMA E LINDSEY GRAHAM

Ciò che più conta è che con i propri militari sul terreno, i raid Usa sono destinati ad essere più efficaci nell' identificazione degli obiettivi. Il Pentagono si è convinto della necessità di strappare Raqqa al Califfo al-Baghdadi e sta posizionando tutte le pedine sul terreno: più raid degli alleati - Gran Bretagna inclusa - più unità di terra curdo-arabe sostenute da elementi tribali e propri contingenti in prima linea. John Allen, l' ex ufficiale dei Marines predecessore di McGurk, non esclude che anche altri Paesi occidentali possano inviare truppe speciali, per compiere «operazioni congiunte».

USA RUSSIA ACCORDO SIRIA

 

RIBELLI CURDI-ARABI

curdi a tai abyad

La coalizione delle «Forze democratiche siriane» è stata creata a metà ottobre con la partecipazione di unità curde ed arabe. Non include gruppi islamici ed è sostenuta dalla coalizione occidentale con armi ed istruttori. Opera nel Nord-Est del Paese ed ha come obiettivo Raqqa, la capitale del Califfato. Negli ultimi quattordici giorni ha strappato allo Stato Islamico 1100 kmq di territorio. Le aree liberate dai jihadisti sono a Est di Raqqa e coincidono con le linee di comunicazione terrestre verso Mosul, in Iraq.

 

peshmerga curdi combattono isis in iraq

Si tratta dell' operazione gemella rispetto a quella riuscita ai peshmerga curdi iracheni a Sinjar. Tagliare i collegamenti fra Raqqa e Mosul significa dividere in due il Califfato, obbligandolo a disperdere le forze. Il primo passo verso due offensive separate: contro Raqqa da parte dei curdo-arabi e contro Mosul da parte delle forze governative irachene.

 

L' offensiva di terra su Raqqa è sostenuta dai raid della coalizione. Quando Parigi e Washington parlano di «intensificazione dei raid» le unità curdo-arabe comprendono che la battaglia per Raqqa sta per iniziare.
Per vincerla contano sulla cooperazione delle tribù locali.

 

IRAN

SIRIA IRAN f Al Qaeda

Teheran ha portato a duemila uomini il proprio contingente in Siria. Si tratta di truppe scelte, arrivate con un ponte aereo a Damasco e impiegate su due teatri diversi. Il grosso è a Sud di Aleppo, per affiancare le offensive di terra siriane, ed è qui che nell' ultimo mese hanno subito - secondo fonti ribelli - almeno 55 perdite.
Ciò significa che hanno compiti di sfondamento, in prima linea, in maniera analoga agli Hezbollah libanesi presenti in Siria con almeno 5000 uomini. L' altra parte del contingente iraniano è dispiegata attorno a Damasco, nelle zone della periferia dove sono attestati i ribelli.

PUTIN AL KHAMENEI

 

Qui, a fianco degli iraniani, ci sono almeno 15 mila miliziani sciiti: volontari soprattutto iracheni e afghani a cui è affidato il pattugliamento delle zone urbane di confine. Fonti dell' opposizione a Damasco affermano che molti di questi volontari sciiti hanno una doppia missione: non solo combattere i ribelli ma anche insediarsi in città, in appartamenti messi a disposizione del regime, creando delle famiglie. Con l' intento di modificare la demografia cittadina: trasformando Damasco in una sorta di cantone sciita.