IL TERRORE ATTRAVERSA LA "MANICA" - DOPO I TRE GIORNI DI SANGUE A PARIGI, LONDRA HA PAURA: “I PROSSIMI SIAMO NOI” - IL DIRETTORE DEL MI5 LANCIA L’ALLARME: “AL QAEDA PREPARA UN ATTENTATO TERRORISTICO IN GRAN BRETAGNA, ANCORA PIÙ COMPLESSO E AMBIZIOSO” - - -


LA DINAMICA DELL ATTENTATO JIHADISTA A LONDRA

Caterina Soffici per il “Fatto quotidiano”

 

Il prossimo bersaglio è Londra. Andrew Parker, direttore del MI5 non lascia dubbi: “Al Qaeda sta preparando un attentato terroristico sul modello francese in Gran Bretagna, ancora più complesso e ambizioso”. E questa volta nessuno potrà dire che non è un attacco annunciato. Il problema è che se pure il livello di allerta è al massimo e le misure di sicurezza sono state alzate con non mai prima, è un evento “probabile” e difficile da evitare.

 

ATTENTATO ALLE OLIMPIADI

“Questo è il peggiore dei momenti per la sicurezza nel paese” è il tetro pronostico del capo degli 007 britannici che parlando in una conferenza stampa nel quartier generale del MI5 ha snocciolato una serie di dati molto inquietanti: negli ultimi 14 mesi sono stati neutralizzati 20 attacchi terroristici e il numero di cittadini britannici che sono andati a combattere a fianco dell’Isis in Siria è salito a 600. Da parte loro le forze di polizia, tra Scotland Yard, teste di cuoio e servizi, hanno assicurato alla giustizia 140 persone per terrorismo e reati correlati e il numero degli arresti nel corso del 2014 è salito del 35 per cento.

Attentatori Londra 2005

 

Questi i dati, ma non finisce qui. Perché Parker ha anche detto che la minaccia peggiore non viene dai miliziani dell’Isis o dai cani sciolti, ma da gruppi legati ad al Qaeda, capaci di pianificare “attacchi di massa”.

 

Il problema, secondo Parker, è che le nuove tecnologie rendono sempre più difficile per servizi e polizia intercettare le comunicazioni tra gruppi estremisti e quindi “la nostra capacità di comprendere e prevenire è ridotta”.

 

IL KILLER JIHADISTA DI LONDRA

Intanto il cancelliere dello scacchiere George Osborne ha annunciato ieri di aver stanziato altri 100 milioni di sterline (127 milioni di euro) per rafforzare le misure di sicurezza, specialmente per monitorare i cittadini britannici che tornano dalla Siria e dall’Iraq. Operazione quasi impossibile. Secondo la Bbc i due fratelli Kouachi erano già nell’Home Office Warnings Index, cioè sulla lista nera delle persone a cui è proibito l’ingresso nel Regno Unito.

 

Dopo l’attacco di Parigi, sono state rinforzate anche le misure di sicurezza nell’Eurotunnel e alla stazione di St Pancras, dove partono i treni superveloci per Parigi. Ma come dice il capo degli 007 britannici “non ci si può aspettare che i servizi segreti sventino ogni attacco”.

david cameron nigel farage

 

QUINDI, adesso più che mai, la parola d’ordine a Londra è “prevenire”. E ha fatto molto discutere, nell’ultima settimana, una delle norme inserite nel pacchetto per la sicurezza che sta per essere definitivamente approvato a Westminster. Anche le maestre delle scuole materne, che saranno tenute a segnalare comportamenti sospetti o “identificare i bambini che rischiano di essere attratti dal terrorismo”.

  

Il pacchetto contiene molte restrizioni alle libertà personali e un inconsueto (per la patria della Magna Charta) ribaltamento dell’onere della prova: chi è stato di recente in Siria o paesi limitrofi senza un valido motivo, per le autorità britanniche è un potenziale terrorista. Le misure sono dure: si va dal ritiro del passaporto al domicilio coatto, fino alla revoca della cittadinanza britannica e al respingimento alla frontiera.

david cameron boris johnson

 

La prevenzione partendo dai bambini, però, dà l’idea del livello di psicosi e ha scatenato le proteste della comunità musulmana. Una madre ha scritto all’Independent una lettera di fuoco: “Il vostro bambino si aggira per l’asilo distruggendo torri di Lego e mozzando le teste delle bambole, urlando e spargendo terrore tra i bambini? Allora mi spiace, potrebbe essere un terrorista”.

cancelliere george osborne

 

Ironia a parte, i bambini sono uno dei target preferiti della propaganda estremista, specialmente sui social media. I miliziani dell’Isis postano foto di bebè che imbracciano kalashnikov e bimbi che gridano vendetta contro gli infedeli. Il multiculturalismo è ormai in soffitta. E lo scontro di civiltà avanza anche negli asili.