Assange Wikileaks Levski Sofia
1 - \"FATE LA GUERRA AD AIRBUS\" COSÌ I DIPLOMATICI USA FAVORIVANO LA BOEING...
Federico Rampini per \"la Repubblica\"
Sarà perché il 70% del suo fatturato viene dalle esportazioni, e un miliardo di dollari di vendite vale 11.000 posti di lavoro americani. Sta di fatto che alle Boeing nessuno sa dire di no, né la Casa Bianca né il Dipartimento di Stato. Neanche quando per convincere gli acquirenti stranieri bisogna sottostare ai capricci più stravaganti o imbarazzanti. Il re saudita Abdullah, per esempio, per firmare un contratto d´acquisto di 12 Boeing 777 ha preteso che sul suo jet personale installassero gli stessi dispositivi di sicurezza hi-tech in dotazione all´Air Force One.
E il presidente americano, a quell´epoca «il suo amico George Bush», intervenne per assecondare sua maestà. Problema: tenuto conto che la maggior parte dei dirottatori dell´11 settembre erano cittadini sauditi, come lo stesso Osama Bin Laden, non è rischioso rivelare proprio a Ryad le tecnologie che devono proteggere i voli del presidente americano? «Non possiamo discutere i dettagli», è la risposta imbarazzata del Dipartimento di Stato di fronte all´ultima rivelazione di WikiLeaks.
brian moynihan Julian AssangeCentinaia di comunicazioni riservate tra le ambasciate americane e Washington, su questo tema: come \"oliare\" gli ingranaggi giusti nei governi stranieri, per aiutare Boeing a battere Airbus nella sfida per i mercati globali dell´aeronautica. Il governo turco, per favorire il produttore americano ha chiesto che un suo astronauta venisse cooptato su una delle missioni Nasa. Il Bangladesh attende il ripristino dei diritti di volo negli Stati Uniti. Tutte richieste registrate dalle ambasciate locali, e talvolta accolte da riposte positive a Washington.
George w Bush«Questa è la realtà del XXI secolo, ogni governo cerca di aiutare le sue imprese a conquistare mercati stranieri», è il commento di Robert Hormats, che se ne intende: oggi è sottosegretario agli affari economici di Hillary Clinton ma per una vita è stato ai vertici della Goldman Sachs. Avrà pure ragione lui, però d´ora in avanti risulteranno meno credibili le accuse di Washington ad Airbus, di essere un colosso che si regge «sugli aiuti di Stato». Ognuno aiuta come può.
L´unico limite che nel caso della Boeing sembra sia stato rispettato, è il divieto di versare tangenti a mediatori per assecondare la firma dei contratti. A parte quello la diplomazia americana ne ha fatte di tutti i colori, per riuscire addirittura a cancellare un contratto che sembrava certo fra la Gulf Air di Bahrain e Airbus.
Air Force One sopra New YorkChi invece dal governo non può attendersi aiuti in questo frangente è la Bank of America. Prossima vittima designata delle rivelazioni WikiLeaks, il colosso del credito forse è stato addirittura tradito da una fonte dell´Amministrazione Obama. I vertici della banca sospettano che Assange abbia intercettato documenti in possesso della Securities and Exchange Commission (Sec), l´autorità di vigilanza sulla Borsa.
Robert HormatsL´oggetto delle rivelazioni, forse imminenti, sarebbe la controversa acquisizione di Merrill Lynch durante la crisi del 2008. In aggiunta potrebbe esserci qualcosa sull´operazione Countrywide, la disastrosa acquisizione di questa società specializzata in mutui immobiliari. Il chief executive di Bank of America Brian Moynihan prende molto sul serio le minacce di Julian Assange: ha incaricato una squadra speciale di 20 top manager assistiti da esperti legali, di \"simulare\" tutte le possibili rivelazioni passando al setaccio migliaia di documenti riservati.
Fra i timori c´è quello che le fughe di notizie da WikiLeaks possano danneggiare clienti importanti, che a loro volta tenterebbero di rivalersi sulla banca. Forse Assange riuscirà là dove il governo e la magistratura hanno fallito: colpendo quei banchieri che hanno precipitato l´America e il mondo nella crisi, ma finora l´hanno fatta franca.
2 - WIKILEAKS SI DÀ ALLO SPORT: IL CALCIO BULGARO È MAFIOSO...
Alessandra Retico per \"la Repubblica\"
Calcio bulgaro mafioso. Calcio per riciclare denaro sporco. Calcio da boss in cerca di maquillage d´immagine. Levski Sofia, CSKA Sofia, Litex Lovetch, Slavia Sofia, Lokomotiv Sofia, Lokomotiv Plovdiv. Quasi nessun club è pulito. Wikileaks inaugura l´anno dandosi anche allo sport, e divulga un rapporto in cui Susan Sutton, incaricata degli affari Usa a Sofia, avvisa Washington sulla familiarità tra sport e mafia nell´ex paese comunista. «Quasi tutti i club del campionato bulgaro appartengono o sono legati alla criminalità organizzata», scrive la Sutton.
Nel dispaccio dal titolo \"Il football bulgaro riceve un cartellino rosso per corruzione\", diffuso da El Pais, si legge ancora: «È largamente accertato che i club di football bulgari sono controllati direttamente o indirettamente da figure della criminalità organizzata che utilizzano le squadre come un mezzo di legittimazione, di riciclaggio del denaro o di facili guadagni».
Le squadre che nell´era comunista appartenevano ai sindaci, alle forze armate o alla polizia, «sono state vendute alla nuova élite economica conosciuta per la sua vicinanza alla criminalità organizzata e ai vecchi servizi segreti». Nomi e cognomi dei proprietari: un trafficante d´armi, un prestanome di un uomo d´affari russo espulso dalla Bulgaria, tre mafiosi accusati di omicidio.
«Il campionato è condizionato da scommesse clandestine, partite combinate, riciclaggio di denaro e mancato pagamento di imposte». La giustizia bulgara indaga già su 8 partite, sospetti di combine, lo segnalò il presidente dell´Uefa Michel Platini. Calciatori evasori, infine: denunciato nel 2009 il salario minimo (123 euro). Quello medio è dieci volte di più.