ANTONELLA VIOLA CONTINUA A SBOMBALLARCI SUL CONSUMO DI ALCOL: "INDEBOLISCE LA BARRIERA INTESTINALE E FAVORISCE L’INFIAMMAZIONE. DOBBIAMO BERE ACQUA. SOPRATTUTTO LE DONNE, CHE HANNO UN SISTEMA DI METABOLIZZAZIONE DELL’ETANOLO MENO EFFICIENTE - QUANDO DISSE: "CHI BEVE HA IL CERVELLO PIÙ PICCOLO" - MA L’IMMUNOLOGA LO SA CHE CHI BEVE SOLO ACQUA HA QUALCOSA DA NASCONDERE?
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Estratto dell’articolo di Sara Bettoni per www.corriere.it
Il vino a tavola? «Credo che una piccola dose nella dieta mediterranea ci possa stare». «E invece no, è infiammatorio, soprattutto nelle donne». Sul rosso, il bianco e il rosé gli esperti non brindano. Al Festival della prevenzione di Lilt, in corso a Milano e di cui il Corriere è media partner, si discute di infiammazione silente cronica e di tumori. Si parla di alimentazione, dei cibi che «alterano» l’equilibrio dell’apparato digerente e, in definitiva, di tutto l’organismo. […]
Antonella Viola, divulgatrice scientifica e docente di Patologia generale all’università di Padova, puntualizza: «Dobbiamo bere acqua. Le bevande zuccherate e l’alcol indeboliscono la barriera intestinale e favoriscono l’infiammazione». Vecchi, più morbido, afferma che è possibile concedersi qualche bicchiere di vino. Ma Viola è intransigente. E come ribadito già in altre occasioni, spiega i motivi della rigidità.
«Nelle nostre giornate normali dovremmo bere acqua. Dobbiamo dire che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità non c’è una soglia di protezione dell’alcol. Non è possibile dire: “Se io bevo due bicchieri al giorno, non mi succede niente”. Il rischio poi è individuale. L’unica cosa che possiamo dire è che nelle donne è un po’ più pericoloso che negli uomini».
In passato la posizione dell’immunologa sul vino aveva scatenato polemiche. A gennaio dell’anno scorso l’infettivologo Matteo Bassetti aveva replicato con ironia alle sue affermazioni, mentre il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria aveva parlato di «terrorismo e disinformazione». A sostegno di Viola erano intervenuti invece Emanuele Scafato dell’Iss e l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco. Venerdì pomeriggio, invece, Vecchi ha infine concordato con la collega, perlomeno sull’impatto negativo per le donne. «Hanno un sistema di metabolizzazione dell’etanolo che è meno efficiente. E la sua azione si combina a quella degli ormoni estrogeni e pare che questo sia un fattore di rischio per il cancro al seno». Pieno accordo, infine, anche sull’azione super infiammatoria del fumo. Senza dubbio.