FIBRA INDIGESTA – L’APERTURA DI SALVINI AI SATELLITI DI MUSK È UNA ZAPPATA SUI PIEDI: IL GOVERNO HA INVESTITO FIOR DI QUATTRINI SULLA COPERTURA DELLE AREE BIANCHE CON LA FIBRA DI “OPEN FIBER”, SU CUI HA BLINDATO ANCHE I FONDI DEL PNRR. PERMETTERE L'INGRESSO DEL SERVIZIO DI “STARLINK” (PIÙ EFFICIENTE E VELOCE PER I PRIVATI, MENO PER LE AZIENDE) È UNA FREGATURA ANCHE PER TIM, PERCHÉ METTE A RISCHIO IL PIANO DI RETE UNICA – LE RIPERCUSSIONI SULLA SICUREZZA: MUSK CHIEDE LE COORDINATE DEI PONTI RADIO, MA TELECOM SI RIFIUTA PER RAGIONI DI SICUREZZA…
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Estratto dell’articolo di Giovanni Pons per “la Repubblica”
«Da ministro delle Infrastrutture mi farebbe molto comodo avere Starlink nelle aree attualmente disconnesse. Avere uno come Musk che investe in Italia è importante » dice Matteo Salvini a Libero. Musk ringrazia via X. Una stretta di mano virtuale che può costare miliardi di soldi pubblici.
Quando a fine gennaio Elon Musk fece visita al governo italiano e incontrò Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’innovazione, non tutti avevano capito la portata del fenomeno Starlink. Musk con i suoi satelliti si era già offerto di coprire parte delle aree bianche e grigie del paese, quelle a fallimento di mercato o quasi, per le quali Open Fiber ha vinto i bandi su cui insistono i soldi del Pnrr predisponendo il piano 1Giga.
Pur sapendo che il piano di Open Fiber prosegue a rilento, […] si è deciso di blindare i fondi del Pnrr, anche se non è sicuro che verranno spesi tutti. Ma Musk ha deciso di partire comunque con il suo servizio via satellite in Italia chiedendo di poter accedere alle frequenze di trasmissione.
La sua Starlink è infatti in grado di offrire un servizio in download a 600 mega e in upload a 100 mega a un prezzo di 29,90 euro al mese con un kit parabola dal costo di 250 euro. Un servizio […] che diventerebbe molto competitivo nelle aree bianche dove Open Fiber sta cercando di portare la fibra fin nelle case con costi molto elevati. Andando ad attecchire anche in quelle zone dove Tim offre un servizio Adsl attraverso il cavo in rame.
Ecco perché la società guidata da Pietro Labriola sta ponendo degli ostacoli che hanno generato un esposto di Starlink all’AgCom. L’iniziativa di Musk […] può essere devastante sia per Tim ServCo, sia per Open Fiber che per la Netco. Può provocare una perdita immediata di clienti, e quindi di ricavi, che poi sarà difficile andare a riprendere una volta che i collegamenti in fibra saranno completati.
I problemi di latenza associati alla banda larga via satellite sono quasi impercettibili per gli utenti privati, mentre potrebbero essere determinanti per le imprese o la pubblica amministrazione. Tra l’altro il governo attraverso la Cassa Depositi e Prestiti è azionista con il 60% di Open Fiber insieme al fondo australiano Macquarie che ha il 40%. E sta predisponendo altri soldi pubblici a supporto del piano di cablaggio in fibra.
Ma con l’eventuale ingresso di Starlink tutto si farebbe più difficile, come per esempio l’auspicata fusione tra Open Fiber e Netco che secondo il contratto firmato da Kkr potrebbe portare a un “earn out”, cioé un incasso aggiuntivo versato dal compratore nelle casse della Tim oltre ai 18,8 miliardi già pattuiti e decisivo per dare stabilità all’ex monopolista. La partita Tim, dunque, già complicata di suo con i francesi di Vivendi schierati contro il governo […], con Musk si arricchisce di un ulteriore elemento di incertezza. Tra 20 giorni l’assemblea dovrà decidere se votare la lista del cda uscente confermando Labriola alla guida oppure se cambiare cavallo.