CAFONALINO - I CODICI A BARRE NON SERVONO SOLO PER PAGARE MA PURE PER FAR POESIA: ALLA MOSTRA ROMANA DELL'ARTISTA CORRADO VENEZIANO PRESENTI MARISELA FEDERICI, IN MISE TOTAL BLACK, PATRIZIA MIRIGLIANI, EDOARDO SYLOS LABINI, VINCENZO BOCCIARELLI E IL DIPLOMATICO UMBERTO VATTANI, OLTRE AGLI ATTORI MARIANO RIGILLO E CICCI ROSSINI E ALLA STILISTA REGINA SCHRECKER - E POI TUTTI A MAGNÀ, IN UNA "LOCATION VEGETARIANA"...
-Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Lucilla Quaglia per “Il Messaggero - Cronaca di Roma”
I codici a barre diventano poesia: a via dei Greci si celebra il mito. L'artista Corrado Veneziano espone, lungo i porticati del Conservatorio nazionale di Santa Cecilia, le 33 opere del suo vernissage ISBN Dante e altre Visioni.
«Un omaggio dovuto - dice il creativo - perché il Sommo Poeta, a settecento anni dalla morte, rappresenta tutti noi, l'Italia, l'Europa e in sintesi l'intero mondo». Lo applaudono, nel corso della dotta visita guidata, Marisela Federici, in cappello e impeccabile mise total black, Patrizia Mirigliani, Edoardo Sylos Labini, Vincenzo Bocciarelli e il diplomatico Umberto Vattani.
Un po' più tardi si affacciano gli attori Mariano Rigillo e Cicci Rossini. La stilista Regina Schrecker, dagli occhi di cielo, ammira i tre abiti da lei realizzati che accompagnano artisticamente le opere proposte e rappresentano le tre figure femminili simbolo della Divina Commedia: Beatrice, Pia de' Tolomei e Francesca da Rimini.
Apprezzano la scelta la fulva scultrice Fiamma Zagara, Bianca Maria Caringi Lucibelli, Tina Vannini e Sergio Ferroni con l'ambasciatore di origini statunitensi Frederick Vreeland, consigliere dei Kennedy negli anni Sessanta.
Coordinata dal critico Francesca Barbi Marinetti l'esposizione, unica personale di un artista vivente del programma ufficiale MIC e Dante700, riprende il pregresso lavoro di Veneziano sui codici a barre letterari.
Grandi tele colorate sono esaltate da tratti che rappresentano il pensiero dantesco. L'artista dispone trentatré linee tra loro parallele che si fanno di volta in volta graffi, tende, segni, colonne e poi righe su cui, in alto, campeggiano le parole di Dante e della sua Commedia.
«La declinazione ritmica tra linguaggio scritto e pittorico - commenta la Marinetti - corrisponde a una ricerca che Veneziano conduce da diversi anni e in cui esprime anche la sua componente di linguista». E il moderno si fonde con l'antico e le parole sono suoni. Goloso dinner a seguire, per gli amici, in una location vegetariana di via Margutta.