BRUNETTA A DAGOSPIA: “DRAGHI L’HA DETTO: CI SONO FORZE NELL’ECONOMIA GLOBALE CHE COSPIRANO PER TENERE L’INFLAZIONE BASSA. E DANNEGGIARE COSÌ L’EUROPA. SI RITORNA ALL’IMBROGLIO DELLO SPREAD NEL 2011 CON LA COSPIRAZIONE DI GRANDI BANCHE E AGENZIE DI RATING”
Lettera di Renato Brunetta a Dagospia
Caro Dago,
Per un attimo, forse per qualche ora, si è acceso un grande riflettore dal punto di osservazione più interessante d’Europa. Ha illuminato il campo dove si gioca la partita per la sopravvivenza economica e perciò politica del nostro Continente. E con questo ha reso possibile, a chiunque sia dotato di medio raziocinio ed elementari mezzi logici, di trasferire gli stessi criteri al recente 2011.
Osservatorio e riflettore coincidono con Mario Draghi e le sue parole nel discorso di giovedì su inflazione e politica monetaria. Ha detto in inglese: “There are forces in the global economy today that are conspiring to hold inflation down”. La traduzione corrente è fin troppo facile, è uno di quei casi che anche il traduttore di Google va via liscio e inequivocabile: “Ci sono forze nell’economia globale di oggi che cospirano per tenere l’inflazione bassa”.
MARIO DRAGHI IN AUDIZIONE ALLA CAMERA
Interessante. Denunciando l’esistenza di forze mobilitate per danneggiare l’Europa tenendo bassa l’inflazione e dunque spingendo verso la recessione e la deflazione, Draghi allarga il raggio di quella che è stata la nostra documentata denuncia sull’imbroglio dello spread nel 2011. In realtà è la stessa filiera.
Le medesime forze in campo ora trovarono allora l’ottuso e oscuro concorso dei leader di Germania e Francia, che si allearono pensando di salvarsi uccidendo Berlusconi. Oggi è la stessa intera Europa ad essere oggetto di un’aggressione, che schiacciandola economicamente la rende debolissima politicamente e frammentata nelle scelte anche militari.
IL PM DI TRANI MICHELE RUGGIERO
Quelle parole di Draghi illuminano la scena del processo di Trani, dove un coraggioso Pm, Michele Ruggiero, ha squarciato il velo sulla speculazione che ha visto la cospirazione di grandi banche e di agenzie di rating all’opera per lucrare sullo spread.
Dopo di che è partita la corsa alla traduzione eufemistica. Invece di affrontare lealmente la questione sollevata da Draghi (quali forze agiscono e perché? Cosa accadde nel 2011?), nel silenzio assordante dei giornaloni, si sono mossi alcuni commentatori di seconda fila. Si è ricondotto Draghi sul sentiero della banalità. Cospirare è stato trasformato in “concorrere”.
Eliminando così con precisione chirurgica e vigliacca quello che c’è di semanticamente unico nel verbo scelto da Draghi, vale a dire fare qualcosa segretamente e con fini illeciti, illegali, negativi. Draghi sta attento alle virgole e ai millesimi, ed è perfettamente consapevole che il linguaggio di chi è presidente della Bce è come la moglie di Cesare, non deve consentire sospetti. Dunque, ha voluto quel verbo: “conspiring”.
EFFETTO DOMINO SULLO SPREAD jpeg
Hanno cercato di ridicolizzare o prendere per matto chi, come me, da solo, ha preso sul serio quelle parole per il loro trasparente significato, e si sono dilettati in arzigogoli demenziali e francamente puerili.
Per rimanere a Cesare, ecco come secondo loro si dovrebbe parlare dell’agguato assassino. Non ci fu una “cospirazione”: non si dice, è vietato, fa ridere, figuriamoci se Bruto ordì un complotto, anzi gomblotto, ah ah. Di Cesare si deve dire che non fu vittima di una cospirazione che lo pugnalò, ma di “forze che paiono aver contribuito assieme a generare un risultato negativo” (versione di Claudio Cerasa su “Il Foglio”) oppure di “forze che hanno concorso negativamente” contro Cesare (Pietro Saccò su Avvenire).
Hanno tradotto così, questi geni, il limpido discorso di Draghi, meritevole di approfondimenti, e di nomi e cognomi, semmai. Invece è prevalso il negazionismo del gomblotto. Censura del silenzio da parte dei giornaloni, e tentativo di ridicolizzazione da parte dei para-intellettuali al seguito. Una reazione sintomatica della stagione che viviamo, una reazione che evidentemente mette a nudo la coda di paglia di tanti pseudo intellettuali che tentano di ridicolizzare chi racconta al Paese la verità. Gomblottista ce sarai...
Renato Brunetta