ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPO UFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…
ARCHEO
Un bell'aneddoto che la dice lunga sul tipo di rapporti che intercorrono tra stampa e potere lo raccontò tanti anni fa il giornalista Remo Urbini su ‘’Epoca’’: "Qualche tempo fa il direttore di un grande giornale italiano ricevette la telefonata imbarazzata del capufficio stampa di una grande industria.
"Caro direttore", disse quel capufficio stampa, raschiandosi la gola. "Caro direttore, sappiamo che sul suo giornale, ehm, sta per uscire un servizio mondano dove, ehm, compare la foto di (e lì il nome dell'amministratore delegato della grande industria) insieme a (e lì il nome di una signora, al momento amante numero due dell'amministratore delegato). Ora, caro direttore, sappiamo che nella foto che sta per uscire sul suo giornale le persone in questione appaiono, ehm, abbracciate e alla nostra grande industria, lei capirà, questo dispiace non poco".
Il direttore del grande giornale, un piacere all'amministratore delegato della grande industria l'avrebbe anche fatto, ma era tardi. "Il giornale è già in macchina", obiettò. Silenzio dall'altra parte. Poi il capufficio stampa parlò con la voce di chi sa di essere autorizzato a tutto. "Va bene", disse, "quanto costa comprare tutta la tiratura del suo giornale?".
DAGO-SOLUZIONE
Correva l’anno 1987, il grande giornale era il settimanale “Panorama”, diretto all’epoca da Claudio Rinaldi. L’interlocutore all’altro capo del telefono era Alberto Nicolello, capo ufficio stampa della Fiat. La foto faceva capolino nella rubrica mondana, “Periscopio”, e ritraeva l’Ad Fiat Cesare Romiti allacciato alla principessa Maria Gabriella di Savoia. L’amante numero uno di Cesarone era Michi Gioia.
Fatti due calcoli, con la rivista già in macchina, stracciare la foto voleva dire mandare al macero mezzo giornale con una spesa di 600 milioni. Troppo. E Rinaldi risolse così il “guaio”: mise al lavoro tutta la redazione per “grattare” la didascalia da tutte le copie. Infatti “Panorama” pubblicò la foto di Romiti e Savoia orfana del testo.
(Quello che rimane un mistero è: come faceva la Fiat a sapere della pubblicazione della foto di Romiti allacciato alla principessa? Magari, all’interno della redazione di “Panorama”, c’era un giornalista caro a Torino? Ah, saperlo…)