ARRANGIARSI E'... UN'ARTE - IL MUSEO LANGMATT DI BADEN, IN SVIZZERA, HA VENDUTO ALL'ASTA TRE QUADRI DI PAUL CÉZANNE PER EVITARE LA CHIUSURA - GRAZIE AGLI OLTRE 43 MILIONI DI EURO INCASSATI, LA GALLERIA È RIUSCITA A RISANARE I CONTI, MA È STATA CRITICATA PESANTEMENTE PER LA SCELTA: È GIUSTO VENDERE OPERE DI INTERESSE PUBBLICO AI PRIVATI PER EVITARE IL CRAC?
-Estratto dell'artocolo di Simonetta Sciandivasci per “la Stampa”
[…] Museo Langmatt di Baden, in Svizzera, […]ha venduto all'asta tre quadri di Paul Cézanne: non ha trovato un modo migliore per risolvere la crisi finanziaria che lo avrebbe portato alla chiusura. E così, in totale, il museo ha incassato 42,3 milioni di franchi. I quadri, messi all'asta da Christie's, a New York, sono: Fruits et pot de gingembre (1890-1893); Quatre pommes et un couteau (1885 circa) e La mer à L'Estaque (1878-1879).
[…] Il museo, invece, è stato aspramente criticato sin da quando aveva reso nota la decisione di mettere all'asta le tele: farlo rappresenta una violazione delle linee etiche che regolamentano il rapporto dei musei con le collezioni che ospitano (meglio: possiedono). È opportuno che un museo destini ai privati delle opere di interesse pubblico, e che renda stimabile ciò che, invece, è inestimabile?
Secondo Tobia Bezzola, presidente del Consiglio Internazionale dei Musei (Icom) e direttore del Museo d'arte della Svizzera italiana di Lugano, questa vendita rompe un tabù, viola un vincolo finora indiscusso. Ha senso salvare un museo mettendo in vendita ciò che è nato per conservare e tutelare? Un museo può mercanteggiare per sanare il bilancio? Il fine giustifica l'asta? […]