ARTE E CARTE DI GIAMPIERO MUGHINI: RITRATTO DI UN INTELLETTUALE IN FORMA DI LIBRO - MASSIMO GATTA GLI HA DEDICATO UN SONTUOSO VOLUMETTO FATTO DI POCHE PAROLE E TANTE COPERTINE – "IL GIORNALE": "AMANTE DELL'ART NOUVEAU, COSÌ APPASSIONATO DELLA CULTURA COLORATA (FRA GAETANO PESCE E IL POP), MUGHINI "È" I SUOI LIBRI. QUELLI CHE POSSIEDE (ALCUNI UNICI, ANCHE DOPO L'ALIENAZIONE DELLA COLLEZIONE FUTURISTA) E QUELLI CHE HA SCRITTO, DAGLI ANNI '70 A OGGI. QUANTI SONO? BOH! COMUNQUE TANTI..."
-Luigi Mascheroni per “il Giornale”
Ventimila libri e zero follower, Giampiero Mughini - narrant - abita in una splendida casa romana, tra Monteverde e un' Italia che declina. Da una parte scorre il Tevere, dall' altra i ricordi di un gran secolo stipato di invenzioni e rivoluzioni, idee e ideologie, futuri e futurismi, demoni e rabbie, miti e icone, donne belle e cattive, errori e orrori, sogni e meraviglie.
Figlio del Novecento, siciliano di Roma, scrittore per vizio e giornalista per caso, Mughini nelle sue stanze ha raccolto negli anni pezzi di design, fotografie, grafiche e manifesti, da Dudovich a Depero: arte e carte. Soprattutto libri: alcuni rari per tutti, altri solo per se stesso (che di solito sono i più belli). In via Segneri c' è un collezionista.
Esperto della miglior editoria del Novecento, amante dell' art nouveau, così appassionato della cultura colorata (fra Gaetano Pesce e il pop) da potersi permettere di sognare in bianco e nero, Mughini «è» i suoi libri. Quelli che possiede - alcuni unici, anche dopo l' alienazione della collezione futurista - e quelli che ha scritto, dagli anni Settanta (erano i tempi della peggio gioventù, e c' era ancora la SugarCo) a oggi. Quanti sono? Boh! Uffa! Comunque tanti.
Insieme compongo un collage, del Novecento, e un ritratto, il suo. Metteteli uno accanto all' altro e avrete la biografia intellettuale di un uomo che ha saputo scegliere il meglio di un secolo che brilla per il suo peggio (comunismi, razzismi, terrorismi, a scelta).
Comunque, la cosa andava fatta. E così un librofolle di gran razza, Massimo Gatta - il Maine Coon della bibliofilia - gli ha dedicato una sontuosa plaquette bio-bibliografica: Giampiero Mughini: l' homme à papier (Biblohaus). Come dice il sottotitolo: un «Ritratto in forma di libro di un figlio del Novecento» (con una premessa dell' editore-scrittore Antonio Castronuovo), volumetto fatto di poche parole ma tante copertine. Uno dei pochi casi in cui ha senso dire che per capire un libro basta guardare le immagini.