BERLINGUER, TI VOGLIO MALE! CONCITA DE GREGORIO SUL BLITZ DEI TEPPISTI AL CINEMA ATLANTIC DI ROMA CON LE URLA (“COMUNISTI DI MERDA”) AL PUBBLICO DEL FILM SU ENRICO BERLINGUER - "ARRIVANO I CARABINIERI, REDIGONO UN VERBALE. DICONO “SONO SOLO RAGAZZATE”, A QUEL CHE RIFERISCONO I TESTIMONI. NESSUNO VIENE IDENTIFICATO. POCO O NIENTE, DICONO I COMMENTI SUI SOCIAL, AL CONFRONTO DI QUELLO CHE È SUCCESSO IERI IN TRENTA CITTÀ ITALIANE DURANTE LE MANIFESTAZIONI STUDENTESCHE. NON SONO RAGAZZATE, QUANDO L’AGGRESSIONE È PERSONALE E DIRETTA. NON È UNA QUESTIONE NUMERICA, VOLUMETRICA. NON LO SONO MAI…”
-Concita De Gregorio per La Repubblica
Ragazzate», aggiornamento della definizione. Sabato 9 novembre, cinema multisala di via Tuscolana, Roma. Ultima proiezione del film su Berlinguer, La grande ambizione . A film iniziato quattro ragazzi giovanissimi, incappucciati, iniziano a camminare davanti allo schermo, parlano ad alta voce, illuminano il pubblico con luci, sputano a terra. Erano probabilmente già in sala, o in una sala attigua. Aprono le porte del cinema per far entrare altri ragazzi, diventano in totale una decina, uno col monopattino.
Urlano al pubblico «comunisti di merda», insultano una ragazza straniera, sputano ancora. La proiezione viene interrotta su richiesta del pubblico, intervengono due dipendenti del cinema, una signora ha nel frattempo chiamato il 112. I ragazzi scappano.
È la prima volta che accade una cosa del genere in questo cinema, dice il personale. Arrivano i carabinieri, redigono un verbale.
Dicono «sono solo ragazzate», a quel che riferiscono i testimoni.
Nessuno viene identificato (i ragazzi del resto all’arrivo dei carabinieri non c’erano più).
Poco o niente, dicono i commenti sui social, al confronto di quello che è successo ieri in trenta città italiane durante le manifestazioni studentesche.
Cori, slogan contro il governo, in un caso un fantoccio del ministro Valditara bruciato, in altri casi foto della premier Meloni stracciate. Cartelli coi volti degli esponenti politici coperti da mani insanguinate, tra i molti anche quello della segretaria del Pd Elly Schlein.
Atti di vandalismo, lancio di sostanze urticanti, bandiera italiana imbrattata di vernice.
(...) «Zecche rosse», ha detto Salvini. «Spero che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca senza ambiguità alla condanna». La condanna è difatti unanime. Non sono ragazzate, quando l’aggressione è personale e diretta. Non è una questione numerica, volumetrica. Non lo sono mai.