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Marco Giusti per Dagospia
marion cotillard charlotte gainsbourg
Cannes 2017. Primo giorno. Eccoci. Un po' melo, un po' troppe trame, troppi film nello stesso film, un po' di esagerazioni nelle citazioni di Joyce, di Pollock, nelle solite trame spionistiche, ma questo Les fantomes d'Ismael di Arnaud Desplechin, che apre la 70esima edizione del Festival di Cannes, e' una buona mediazione tra il polpettone d'apertura e il buon film d'autore francese.
marion cotillard arnaud desplechin
Difficile non apprezzare la grazia e l'intelligenza di Desplechin, il suo continuo mutare registro e genere quando una delle sue trame si fa troppo invadente. E questi detour sono sempre fatti con ironia, mai fini a se stessi. Anche se nella seconda parte del film prende un po' troppo spazio la trama del film nel film, il protagonista, Mathieu Amalric, il proprietario dei fantasmi del titolo, e' regista oltre che immaginatore e raccontatore di storie di ombre, Desplechin si compiace nella messa in sena di grandi momenti di cinema, che spuntano un po’ naturalmente.
Ismael, regista un po' troppo legato alla bottiglia, e' diviso fra due donne. Una moglie, Carlotta, Marion Cotillard, figlia del suo maestro, il regista Bloom, che lo ha lasciato misteriosamente 18 anni prima, dopo un folle amore durato tre anni, e l'astrofisica Sylvia, Charlotte Gainsbourg, che lo ha riportato sulla retta via. Solo che un bel giorno, mentre Ismael e Sylvia sono in vacanza al mare, Carlotta ritorna.
alba rohrwacher charlotte gainsbourg
Il marito che aveva in India e' morto, dice, e lei puo' riprendersi il suo primo marito. E qui la cosa si complica. Perche' Sylvia non la prende bene. Carlotta per riconquistarsi Ismael gli si spoglia davanti in un meraviglioso nudo frontale che fara' sussultare i vecchi critici. Ismael non sa cosa fare, spedisce Carlotta dal vecchio padre, che pensa che lei sia morta, scappa dal set del suo film di spionaggio interpretato da Louis Garrel e da Alba Rohrwacher, un piccolo ruolo divertente, niente di piu'. Torna alla bottiglia, a Roubaix, allo studio della prospettiva del Rinascimento. Il produttore lo insegue.
Desplechin fa Desplechin, le trame si aggrovigliano, ma gli attori, soprattutto le due protagoniste, hanno grandi momenti, la Gainsbourg ha una scena finale memorabile, la Cotillard e' incantevole, le scene d'amore sono tutte belle. Qualcosa di sbagliato e' inevitabile. Alla serata di gala qualche signore si addormentera'. Cannes e' iniziata.
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