CARTA STRACCIATISSIMA! LE VENDITE DEI GIORNALI A LUGLIO 2021 CROLLANO DEL 9%. IL CALO IN EDICOLA NON È COMPENSATO DALL’AUMENTO DELLE COPIE DIGITALI. LA CRISI, LA DIFFUSIONE INSIDIATA DALL’ONLINE, LA PUBBLICITÀ RISUCCHIATA DA GOOGLE E FACEBOOK, MA NON E’ ANCHE UN PROBLEMA DI CONTENUTI? – COSA VUOLE FARE DRAGHI? E’ PRONTO A INTERVENIRE PER SALVARE GIORNALI E GIORNALISTI?
-Sergio Carli per blitzquotidiano.it
Giornali quotidiani, le vendite in edicola in Italia nel mese di luglio 2021 confermano la tendenza dell’anno. Anzi sembra un po’ peggio. Sportivi a parte, il mercato in giugno aveva registrato un calo dell’8% sull’anno precedente. In luglio 2021 il calo è stato del 9%. In numeri assoluti: 1.274.721 copie vendute in luglio 2020, 1.177.652 vendute nel 2021 di tutti i giornali esclusi gli sportivi. Inclusi gli sportivi, opportunamente rettificati come spiego sotto. Questi i dati del mercato: 1.472.680 nel luglio 2020, 1.398.642 copie nel 2021, un calo del 5,1 %.
Per quanto riguarda gli sportivi, ho ricalcolato la loro incidenza nei dati del mercato perché, fino ad oggi, le loro vendite pesavano in modo anomalo. Infatti, nelle tabelle Ads, da sempre, le vendite dei giornali sportivi erano presentate con 2 numeri: quelli del lunedì e quelli degli altri sei giorni. Era ed è uno dei tanti giochetti degli uomini del marketing per vendere la pubblicità sull’edizione del lunedì a un prezzo più alto. Col senno di poi i capisce che sono espedienti inutili. Sbagliando, sommavo le vendite del lunedì agli altri giorni come se fossero riferite a 7 uscite e non a una sola. Ora ho messo le cose a posto.
Come ripeto da tempo, purtroppo la caduta di vendite in edicola non è compensata dall’incremento delle copie digitali.
Queste sono passate da 396.275 nel 2020 a 431.689 nel 2021. Sono 35 mila copie in più contro le 74 perse in edicola. Con l’aggravante che i numeri del digitale includono tutti i prezzi, che si spingono a sconti superiori al 30%, non si può capire quanto inferiori al margine di contribuzione. Poi c’è sempre il fantasmagorico annuncio di Rcs relativo alla “customer base digitale totale attiva a fine giugno 2021 pari a 336 mila abbonamenti”, di cui però non si trova riscontro nelle tabelle della Ads.
Da quanto precede, una conclusione è certa, soprattutto vedendo i numeri delle vendite dei giornali di luglio 2021. I giornali hanno bisogno di aiuto sia per stabilizzare l’esistente sia per potere investire per il futuro. Rispetto al passato, nel mix prodotto editoriale, processo di produzione industriale e distributivo dei giornali, il peso della tecnologia è molto, forse incommensurabilmente superiore al passato. Ma con i robot non credo andranno molto distante. Il peso del fattore umano è sempre rilevante sia per i lettori consapevoli e informati se non proprio per popolaccio delle t-shirt multicolori, delle scie chimiche e non vax. Sia per la democrazia, di cui una stampa per quanto condizionata e conformista (ma quando non fu?) è condizione essenziale.
Invece, di fronte a una crisi di fronte alla quale quella degli anni ’60 e ’70 impallidisce, il Governo è assente
Una volta c’era Spadolini, ora c’è Draghi, c’era Francesco Compagna, oggi c’è un sottosegretario che i maligni chiamano fantasma. La FIEG, l’associazione di categoria degli editori, lavora tanto sotto traccia che nessuno se ne accorge. Non esprimo opinioni per evitare querele. Idem il sindacato. In Italia ci sono una sessantina di giornali, di cui 3 sportivi e due economico-finanziari. Pochi hanno diffusione e peso nazionale. Solo Corriere della Sera e Repubblica vendono in edicola più di 100 mila copie. Quelli che sono portatori di opinioni spinte, Fatto, Libero, Verità, sono giornali da 20 mila copie, in calo. Il Manifesto resiste con onore e con una buona base digitale, ma siamo sotto le 10 mila copie in entrambe le versioni.
La maggior parte dei quotidiani italiani, una cinquantina, sono a diffusione provinciale o regionale. Questo è il tipo di giornale che soffre di più la crisi, in Europa come negli Usa, paradigma del migliore giornalismo. Springer, l’editore tedesco della Bild che pare abbia speso un miliardo per comprare il sito Politico.com, preventivamente aveva chiuso o venduto i suoi quotidiani locali: e parlo di Berlino, non di Cosenza.
Se la diffusione è insidiata dall’online, se la pubblicità è risucchiata da Google e Facebook, se diffusione e pubblicità sono fagocitate da Rai, Mediaset e Sky, la conclusione è una sola. Che lo Stato intervenga e salvi giornali e giornalisti. Ne conosco pregi e difetti, li frequento da 60 anni, ho fatto una gavetta da film. Ma se non vuole ridurre l’Italia a capitolo di romanzo di George Orwell e passare alla storia come il killer della libertà di informazione e opinione, bisogna che Draghi si metta una mano sul cuore e l’altra alla tasca in cui tiene il portafoglio. Non il suo per carità ma quello della Repubblica italiana.
La tabella delle vendite dei giornali di luglio 2021
Quotidiani
Luglio 2021 Luglio 2020 2021 su 2020
L’Adige 9.582 8.803 1,08
Alto Adige 4.375 6.768 0,64
L’Arena 18.563 19.722 0,94
Avvenire 5.189 17.359 0,29
Il Centro 9.510 9.421 1,00
Corriere Adriatico 9.347 9.528 0,98
Corriere della Sera 165.891 173.434 0,95
Corriere delle Alpi 4.080 4.209 0,96
Corriere dello Sport 46.497 44.549 1,04
Corriere dello Sport lun. 72.484 51.296 1,41
Corriere Umbria 4.744 5.098 0,93
Dolomiten 5.636 5.432 1,03
L’Eco di Bergamo 15.575 16.883 0,92
Editoriale Oggi 2.994 4.063 0,73
Il Fatto Quotidiano 27.187 29.056 0,93
Gazzetta Mezzogiorno 8.479 9.814 0,86
Gazzetta del Sud 11.148 12.238 0,91
Gazzetta di Mantova 12.046 12.995 0,92
Gazzetta di Modena 5.352 5.680 0,94
Gazzetta di Parma 13.603 14.589 1,08
Gazzetta di Reggio 5.934 6.420 0,92
Gazzetta dello Sport 103.096 88.356 1,16
Gazzetta dello Sport lun. 190.006 96.784 1,96
Il Gazzettino 34.653 35.921 0,96
Il Giornale 36.267 47.082 0,77
Giornale di Brescia 15.317 15.397 0,99
Giornale di Sicilia 7.139 8.075 0,88
Giornale di Vicenza 16.212 17.038 0,95
Italia Oggi 7.945 8.000 0,99
Libero 22.377 25.045 0,89
Libertà 13.415 14.423 0,93
Il Manifesto 6.633 7.514 0,88
Il Mattino 18.608 19.958 0,93
Il Mattino di Padova 12.413 13.222 0,93
Il Messaggero 53.742 55.949 0,96
Il Messaggero veneto 28.799 31.353 0,91
La Nuova Venezia 5.715 6.717 0,85
La Nuova Ferrara 4.577 4.775 0,95
La Nuova Sardegna 22.529 23.323 0,96
Nuovo quotidiano Puglia 7.299 7.359 0,99
Il Piccolo 13.422 15.411 0,87
La Provincia Co-Lc-So 13.402 13.752 0,97
Provincia di Cremona 9.552 10.262 0,93
La Provincia Pavese 7.564 8.364 0,90
Il Giorno 20.855 21.704 0,96
Il Resto del Carlino 69.957 73.044 0,95
La Nazione 47.611 51.094 0,93
Repubblica 111.868 115.857 0,96
Il Secolo XIX 25.139 28.667 0,87
La Sicilia 7.405 8.072 0,91
Il Sole 24 Ore 32.460 38.523 0,84
La Stampa 73.442 77.533 0,94
Il Tempo 7.406 8.861 0,83
Il Tirreno 24.752 27.528 0,89
La Tribuna di Treviso 7.696 8.395 0,91
Tuttosport 28.159 37.386 0,75
Tuttosport lun. 40.180 45.602 0,88
L’Unione Sarda 28.088 28.679 0,97
La Verità 24.158 26.312 0,91