CASTELLI DI RABBIA: "LA LEGA È FINITA CON LA SCIAGURATA ESTATE DEL PAPEETE" – ROBERTO CASTELLI, EX MINISTRO DEL CARROCCIO, INFILZA SALVINI: “HA RINUNCIATO ALL'IDEOLOGIA NORDISTA DELLA LEGA PER TRASFORMARLA IN UN PARTITO DI DESTRA, MA QUELLO SPAZIO ERA GIÀ OCCUPATO DA GIORGIA MELONI. VANNACCI DIVENTERÀ SEMPRE PIÙ INGOMBRANTE. IL MATRIMONIO CONVIENE A TUTTI E DUE: IL GENERALE È STATO ELETTO SENZA DOVER ORGANIZZARE DA ZERO UN PARTITO, MENTRE SALVINI…”

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Francesco Moscatelli per la Stampa - Estratti

 

roberto castelli

«Matteo Salvini ha scelto Roberto Vannacci perché vale il 2%, in pratica la differenza fra la vita e la morte politica. Il problema è che, da buon militare, ora Vannacci fa "l'embedded" e contribuisce al fatto che oggi non si sa più la Lega che partito sia. Ma Vannacci è solo l'ultimo capitolo di una storia che risale alla sciagurata estate del Papeete». Roberto Castelli, ex ministro della Giustizia ed ex leghista di lungo corso (oggi promotore del Partito Popolare del Nord), non fa sconti all'attuale segretario del Carroccio.

 

Castelli, cosa c'entra il generale eletto da indipendente nelle liste della Lega all'Europarlamento con il Papeete?

«C'entra, c'entra. Cinque anni fa Salvini, ubriaco del successo clamoroso delle Europee, si è messo in testa che voleva fare il primo ministro. Da allora non gli è importato più nulla del disegno politico. Ha annunciato che voleva i pieni poteri e ha trasformato la Lega da sindacato del Nord a partito nazionale di destra, perché per avere la maggioranza doveva raccogliere voti in tutto il Paese».

 

Il Carroccio in quel momento era il primo partito con oltre il 34% dei consensi.

«Salvini ha sbagliato perché non ha nemmeno preso in considerazione un fatto ovvio. E cioè che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si sarebbe opposto allo scioglimento del Parlamento. In quel momento è iniziato il suo declino».

 

ROBERTO VANNACCI MATTEO SALVINI

In che senso?

«Ha rinunciato all'ideologia nordista della Lega per trasformarla in un partito di destra, ma quello spazio era già occupato da Giorgia Meloni. Il matrimonio d'interesse con Vannacci è la prosecuzione di questa storia. È un matrimonio che conviene a tutti e due: il generale è stato eletto senza dover organizzare da zero un partito, forte del suo successo editoriale, mentre Salvini non è crollato».

 

Crede che Vannacci potrebbe creare una sua corrente dentro la Lega?

«Oggi è forte e farà valere la sua forza. Mi stupirei del contrario. Salvini resterà il leader, ma Vannacci sarà sempre più ingombrante».

matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma
roberto vannacci matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma

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