1. LE LACRIME A TEMPO DEL DIRETTORE STAINO PRONTO A RIENTRARE MA DOPO I TAGLI
Annalisa Chirico per ‘il Giornale’
LA PRIMA PAGINA DI STAINO SULLA CRISI DELL UNITA
«Dovevo forse raccontare le mie notti insonni di queste ultime settimane nel maledire l' esigenza che c' è di mandare a casa qualcuno?». Il grido di dolore di Sergio Staino, direttore dimissionario dell'«Unità», era qualche giorno fa in prima pagina. Il piano di ristrutturazione del quotidiano Pd verrà presentato domani dalla società editrice «Piesse», e prevederebbe il licenziamento di 20 su 30 giornalisti della storica testata.
Staino se ne è andato per non firmarli, la sua anima di sinistra lo porta a essere sempre e comunque dalla parte dei lavoratori, e da tre giorni a firmare il giornale è il caporedattore centrale Marco Bucciantini. Peccato che, secondo i ben informati, il vignettista padre di Bobo abbia già un accordo con l' amministratore delegato Guido Stefanelli: dopo il 20 aprile, eseguiti i tagli della redazione, riprenderà lui il timone del giornale (e il doppio stipendio da direttore e vignettista). Ma con le mani pulite.
2. DUELLO SULL'«UNITÀ» ESPOSTI E QUERELE TRA I 5 STELLE E IL PD
Alessandro Trocino per il Corriere della Sera
Dopo l' ultima puntata di Report , i 5 Stelle attaccano la «renzopoli» del Pd e annunciano un esposto per «verificare se ci sono reati» legati alla vicenda editoriale dell' Unità .
Il Pd risponde con il tesoriere Francesco Bonifazi, che a sua volta spiega che è pronto un esposto «sui profili fiscali e penali che riguardano il blog di Beppe Grillo».
Report ricostruisce un intreccio che avrebbe origine dal nuovo assetto imprenditoriale dell' Unità . Dopo la crisi, nel 2014, entra nel cda del giornale un nuovo socio finanziatore, il costruttore milanese Massimo Pessina. La trasmissione racconta una serie di lavori ottenuti dall' imprenditore.
matteo renzi francesco bonifazi
In particolare, parla di una filiale in Kazakhistan, la Pessina Kz, e si chiede se l' Eni, attraverso il consorzio Kpo, le abbia affidato lavori relativi a giacimenti di gas e petrolio. Il sospetto è che ci sia stato uno scambio tra il salvataggio dell' Unità e una contropartita in termini di appalti. Eni smentisce di avere mai affidato lavori alla Pessina Kz, che peraltro risulta inattiva (ma la Camera di Commercio locale parla di un bilancio di 450 mila euro). Il legale di Renzi scrive a Report negando tutto e annunciando «iniziative giudiziarie» per le notizie diffamatorie».
Dopo la messa in onda, i 5 Stelle lanciano un attacco concentrico. Il capogruppo in Senato Carlo Martelli chiede che il governo «venga a riferire in Parlamento sull' ingresso di capitali privati all' Unità ».
Roberto Fico attacca Michele Anzaldi, il capo della comunicazione renziana, «che ha cercato di non far andare in onda il servizio». Luigi Di Maio va oltre e annuncia che sarà presentato un esposto per verificare se vi siano «induzione alla corruzione, turbativa d' asta e traffico di influenze». Alessandro Di Battista ironizza: «Il ministro Poletti doveva dire che se non giochi a calcetto con qualcuno del Pd, in questo Paese non lavori».
Le repliche non si fanno attendere. La Pessina costruzioni annuncia querele contro « Report , Fatto Quotidiano e M5S». Anche Bonifazi chiederà «i danni» e spiega: «Capisco il nervosismo di Luigi Di Maio, perché finalmente quello che avevamo promesso, e cioè un esposto sui profili fiscali e penali che riguardano il blog di Beppe Grillo, è pronto e credo che nei prossimi giorni ne vedremo delle belle».
Bonifazi, più che sull' Unità , preferisce soffermarsi su altri casi: «Basta pensare al caso Consip che sta prendendo una piega un po' diversa da quella che sembrava, a quello che è successo a Genova, a quello che è successo al povero Stefano Graziano, a tutta quella miriade di indagati pentastellati che vengono di volta in volta dimenticati».
3. REPORT, STAINO: UNITA'? E' TUTTO FALSO, NON E' INCHIESTA MA PROCESSO. PESSINA ARRABBIATI CON RENZI HANNO BUTTATO 14 MILIONI
Da ‘Un Giorno da Pecora’
LUIGI DI MAIO - ALESSANDRO DI BATTISTA
Sergio Staino, ex direttore de l'Unità, ai microfoni di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, oggi ha dato il suo parere su quanto emerso dal servizio di Report sull'Unità, che ha suscitato un ampio dibattito. Ieri Report ha trasmesso un'inchiesta in cui si sostiene che il costruttore Pessina abbia comprato l'Unità per ottenere facilitazioni in appalti in Kazakistan e per un ospedale a La Spezia. Lei cosa ne pensa?
“Io i Pessina li vedo talmente arrabbiati con Renzi, ci hanno rimesso qualcosa come 14 milioni di euro”. L'inchiesta di Report sostiene altro.. “Ieri ho iniziato a vedere la puntata ma poi mi sono addormentato e l'ho rivista stamane sul computer”. Cosa ha pensato? “Ho pensato che è tutto falso, che non c'è nulla, le solite cose. Quello che viene fuori dalla trasmissione - ha spiegato Staino a Rai Radio1 - è che l'Eni era interessata ad andare là, loro ci sono andati per vedere se potevano costruire gli edifici per ospitare i loro tecnici. Non l'hanno fatto, non hanno avuto nessun incarico. Dove sarebbe l'affare e dove sarebbe lo scandalo?”.
luigi di maio alessandro di battista roberto fico
Nel programma è stata trasmessa anche una sua intervista. “Si, mi hanno intervistato, per un'ora, quattro mesi fa, per parlare del mio progetto su l'Unità. Da quell'intervista hanno preso una piccola frase”. Quale? “Quella in cui io dico: quando un industriale che lavora all'estero ha un governo come Renzi che punta molto sull'estero, è chiaro che in lui vedranno una facilitazione. Ma a Report hanno preso solo questo pezzetto all'interno di una costruzione più ampia. Come per Tiziano Renzi, si fanno dei processi...”
Quella di Report però è un'inchiesta, non un processo. “No – ha tuonato a Rai Radio1 Staino -, questa non è un'inchiesta. Un'inchiesta e quando vai senza pregiudizi a cercare di capire la realtà per poi tirare le conclusioni. Li prima si fanno le conclusioni e poi si vanno a cercare le pezze d'appoggio, è tutto rovesciato”.
Allora perché i Pessina hanno acquistato l'Unità, che era un giornale in perdita? “Perché volevano entrare nel settore dell'editoria. Hanno fatto incontri con Bonifazi, che gli ha presentato mari e monti e gli ha prospettato la possibilità che avrebbero venduto minimo centomila copie solo attraverso i circoli. Tutte cose che non si sono realizzate, ma tutte cose più che legittime, non c'è reato”, ha concluso l'ex direttore de l'Unità a Un Giorno da Pecora.