CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – TITOLO DAL SITO DEL “GIORNALE”: “‘SE TRUMP VINCERÀ, SAREI ONORATO A LAVORARE ANCORA CON LUI’. PARLA MIKE POMPEO”. CI SI PUÒ SENTIRE ONORATI DI O PER QUALCOSA. PER ESSERE ONORATO A, BISOGNA PRIMA MODIFICARE IL DIZIONARIO – EDITORIALE DI MARCO TRAVAGLIO SULLA PRIMA PAGINA DEL “FATTO QUOTIDIANO”: “VIOLANTE AL PASSO DI LEONARDO E VELTRONI INVITANO AL ‘DIALOGO’”. TUTTO CHIARO....
-“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto
da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti”
e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)
Dall’Ansa: «Arriva la Silvio Berlusconi Editore. La nuova casa editrice, che nasce all’interno del Gruppo Mondadori con l’intento di concentrarsi sul pensiero liberale e democratico, debutterà il 5 settembre con un saggio di Tony Blair sull’arte di governare in contemporanea mondiale». I casi sono due: o il libro esce in contemporanea mondiale oppure Blair si appresta a girare il remake del Grande dittatore di Charlie Chaplin.
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«E poi c’è stato il caso Barilla, finito nei manuali di comunicazione in America. Pietro Barilla disse che non avrebbe mai fatto uno spot con una famiglia gay», rievoca Giuseppe Cruciani, conduttore della Zanzara a Radio 24, intervistato da Candida Morvillo sul Corriere della Sera.
Ricordano male entrambi. Quel caso scoppiò nel 2013, quando Pietro Barilla era già morto da 20 anni. Infatti a pronunciare la frase (e subito dopo a pentirsene) fu il figlio, Guido Barilla.
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Il sito dell’Unità si occupa di Alessandra Canale, «l’ex “signorina buonasera” che ha vinto la causa contro la Rai» e ha ottenuto di essere «risarcita per danno di immagine»: «Alessandra Pimpinella, questo il suo nome all’anagrafe, è stata a lungo legata all’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, attualmente latitante a Dubai e dal quale nel 1995 ha avuto un figlio». Attualmente Matacena è latitante nell’aldilà: è morto nel 2022. Una prece. Anche per L’Unità.
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Enrica Roddolo sul sito del Corriere della Sera: «Non a caso, un anno fa all’incoronazione del fratello re, sul punto della Firm, della Ditta dei Windsor, più snella che da sempre era stato un cardine del principe Carlo, aveva detto che per lei la Firm era già fin troppo ridotta ai minimi termini». Quando il whisky scozzese è di pessima qualità.
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In un suo editoriale, Maurizio Belpietro, direttore della Verità, parla di «quel tal Aboubakar Soumahoro che la coppia Bonelli e Fratoianni hanno portato in parlamento con la lista Alleanza Verdi e Sinistra». Il soggetto della frase è la coppia, che, in quanto nome collettivo, richiedeva il verbo coniugato al singolare: «ha portato».
In un altro editoriale, Belpietro ricorda che «gli addii dell’ex presidente di Alleanza nazionale e dell’uomo che per primo ha avuto l’intuizione di rappresentare la questione settentrionale datano più di un decennio fa». Come precisa il dizionario Treccani, il verbo datare «con uso intransitivo, poco corretto ma ormai diffuso», nel significato di «avere inizio, decorrere», richiede la preposizione da: «datano da più di un decennio».
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Titolo dal sito del Giornale: «“Se Trump vincerà, sarei onorato a lavorare ancora con lui”. Parla Mike Pompeo». Ci si può sentire onorati di o per qualcosa. Per essere onorato a, bisogna prima modificare il dizionario.
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Editoriale del direttore Marco Travaglio sulla prima pagina del Fatto Quotidiano: «Violante al passo di Leonardo e Veltroni invitano al “dialogo”». Tutto chiaro.
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La Repubblica dedica un’intera pagina all’Augmentin, con il titolo «Antibiotico di marca il farmaco introvabile. “Il generico è identico ma nessuno lo vuole”». È talmente di marca e famoso che nel sottotitolo viene chiamato «Augmetin».
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Titolo dal sito del Corriere della Sera: «Roma, accoltella la moglie e s’impicca in casa: la donna ricoverata con varie ferite da taglio». Se è stata accoltellata, ci pare difficile che potessero essere ferite d’arma da fuoco.
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In un dotto articolo scientifico sul Sole 24 Ore, Giacomo Falcucci, reduce dall’Università di Harvard, tratta di spugne di vetro, fibre di silice, geometria digitale e di «un particolare metodo numerico, quello dei Lattice Boltzmann: la scrittura e l’ottimizzazione del codice di calcolo hanno richiesto anni di lavoro: una volta pronto il codice, abbiamo condotto simulazioni che hanno impegnato il super computer Marconi100 per milioni di ore di calcolo». Deve trattarsi di un computer venuto dal futuro, visto che un solo milione di ore equivale a più di 114 anni.
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Didascalia dal Corriere della Sera: «Romain Bardet, 23 anni, taglia il traguardo di Rimini davanti al belga Van der Broek nella prima tappa del Tour». No, Bardet di anni ne ha 33, è scritto pure nel servizio.
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«La mia passione azzurra», è il titolo con cui La Stampa richiama un testo scritto da Gianni Infantino. L’occhiello recita: «Presidente Fifa, cittadino svizzero, e l’amore nato con Altobelli». A quando i fiori d’arancio?
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Titolo dal Corriere della Sera: «Il delitto di Anna, il gip esclude la premeditazione». Il problema è che Anna Sviridenko è la vittima, a strangolarla a Modena è stato l’ex marito Andrea Paltrinieri. La sbrigativa sintesi fa sembrare invece che sia stata la poveretta a compiere un delitto.
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Conclusione di un editoriale di Maurizio Belpietro sulla Verità: «Se il governo di Giorgia Meloni ha visto confermato il mandato dopo un anno e mezzo, in Europa ci deve essere chi lo rappresenta, non chi vi si oppone. Altrimenti a che serve chiedere il parere degli elettori. E soprattutto a che servono l’Europa e i Consigli europei». A occhio, diremmo che gli ultimi due periodi difettino di punti interrogativi.
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Titolo dal sito del Corriere della Sera: «Il record di Oleg Kononenko: è il primo astronauta ad aver passato oltre mille giorni nello Spazio». Occhiello: «Il giocatore dell’Inter». Il famoso caos cosmico.
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Titolo dalla prima pagina della Verità: «Alessandro Campi. “Dopo il voto prevedo il rimpasto dentro il governo”». Esiste anche il rimpasto fuori?
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Titolo dal sito del Corriere della Sera: «Schianto nella notte sulla Palermo-Sciacca. Muore una donna di 20 anni e un bimbo di appena 16 mesi». I soggetti sono due, quindi il verbo andava coniugato al plurale: «muoiono».
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«È proprio opportuno aprire i luoghi di culto a gruppi e gruppetti i quali, con la scusa dell’inclusione e della non discriminazione, finiscono poi per manipolare il Vangelo, sostituendolo con la Bibbia queer (pubblicata nel 2023), trasformando di fatto chiese e cappelle in filiali religiose del Gay pride?», si chiede Fabrizio Cannone sulla Verità. Ecco, dato l’argomento, avremmo evitato il secondo sostantivo.
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Avviso ai lettori.
Per qualche puntata le Pulci di notte salteranno (è il loro mestiere). A presto!