IL CINEMA DEI GIUSTI - FA FINALMENTE IL SUO ESORDIO IN SALA “MORBIUS”, GIOCATTOLONE MARVEL GIÀ BOLLATO DAI CRITICI COME “FLOPPY”, “DESTINATO A ESSERE DIMENTICATO PRIMA DEI TITOLI DI CODA”, “PEGGIOR MARVEL DI SEMPRE” - IO NON L’HO TROVATO COSÌ MALE, ANCHE SE I LIMITI SI VEDONO. RISPETTO A TANTI KOLOSSAL COI SUPEREROI GIÀ IL FATTO CHE NON DURI TRE ORE, MI È SEMBRATA UNA LIBERAZIONE. LA REGIA È PIUTTOSTO ELEGANTE E IL CAST MI SEMBRA BEN SCELTO, ANCHE SE, IN EFFETTI, UN PO’ TUTTO IL FILM HA QUALCHE BUCO DI SCRITTURA - VIDEO
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Marco Giusti per Dagospia
Giornata ricca oggi, tra la prima al cinema di “Morbius” con Jared Leto e la prima in tv di “MoonKnight” con Oscar Isaac. Parliamo di “Morbius”.
Pronto e messo in freezer da ben due anni, se non di più, come il sangue artificiale che si succhia il suo protagonista scienziato-vampiro con capello lungo da testimonial Gucci, “Morbius”, giocattolone Marvel diretto da Daniel Espinosa con Jared Leto, Matt Smith, Adria Adrjona, fa finalmente il suo esordio in sala in mezzo a un pubblico di critici e non che lo ha già bollato come “floppy”, “Peggior Marvel di sempre”, “senza rischi drammatici, originalità, coerenza narrativa, personaggi avvincenti”, “un film destinato a essere dimenticato prima dei titoli di coda”, “e le scene posto credit?”
Cosa dire? Io non l’ho trovato così male, anche se i limiti si vedono. Scritto dalla modesta coppia Matt Sazama-Burk Sharpless di “Dracula Untold” e “Power Rangers”, girato prima della pandemia con buon ritmo da poliziesco più che da avventura Marvel da Daniel Espinosa, dopo i rifiuti di Antoine Fuqua e F. Gary Gray, con esterni a Manchester truccata da New York, è evidente che “Morbius”, costruito sugli esperimenti di cocktail party di Jared Leto tra sangue di pipistrello e sangue umano, ha avuto non pochi problemi a uscire in sala.
Non è che tutti i film potessero vantare una trovata simile che, nei momenti più difficili della pandemia, con tutte le teorie di virus cinese costruito in laboratorio con sangue di pipistrello diffuse in occidente, ricordate Zaia che parlava dei cinesi che mangiano i pipistrelli?, diventava diciamo di cattivo gusto. Se non decisamente profetica, leggi jettatoria.
Due anni dopo, con la guerra in corsa, ci ricordiamo ancora dei pipistrelli cinesi e degli esperimenti in laboratorio? Magari, sì. Ma non è più la stessa cosa. E poi, a leggere i tweets del pubblico, tutti negativissimi, non è certo quello il problema. E “Morbius”, se è “floppy”, moscetto, oggi lo era anche due anni fa.
Ripeto, io me lo sono visto senza annoiarmi, apprezzo anche la somiglianza del Morbius mostruoso a Jack Palance, come voleva il suo disegnatore Gil Kane, ma non sono lo spettatore che va in fissa per le scene post-credit e in genere per i film Marvel.
Rispetto a tanti kolossal coi supereroi già il fatto che non duri tre ore, ma solo 1h44’ mi è sembrata una liberazione. La sceneggiatura è banale, ma la regia dello svedese Espinosa (“Snabba Cash”, “Life”, “Child 44”) è piuttosto elegante e il cast, da Jared Leto a Jared Harris, dalla bellissima Adria Adjana al cattivo Matt Smith a Michael Keaton, mi sembra ben scelto.
La grande scena in mare sulla nave chiamata “Murnau”, come il regista di “Nosferatu”, con la trasformazione del malato professor Morbius, cioè Leto, in supervampiro, è piuttosto bella. Certo, il rapporto col vecchio compagno Milo, Matt Smith, malato come lui, che si trasformerà anche lui in vampiro, ma prendendo la strada sbagliata, non accontentarsi cioè del sangue artificiale come Morbius, ma di puntare a quello umano da succhiare, gnam-gnam, direttamente dalla gente per strada, per sentirsi davvero una bestia, ha qualche problemino di logica narrativa.
E, in effetti, un po’ tutto il film ha qualche buco di scrittura. Lo stesso Matt Smith ha detto di non averci capito molto. Ma il suo pubblico lo ha già bollato e non sarà facile riprendersi. Inoltre “MoonKnight” con Oscar Isaac è già salutato come il capolavoro da vedere.