IL CINEMA DEI GIUSTI – CON UN INCASSUCCIO DI UN MILIONE E MEZZO DI EURO, AL PRIMO GIORNO DI PROGRAMMAZIONE, “THOR: LOVE AND THUNDER” SBANCA IL BOX OFFICE ITALIANO IN MANIERA UN PO’ GOFFA E CAFONA - INFARCITO DI PERSONAGGI GAY ANCHE QUANDO NON SERVONO A MOLTO, IL FILM FUNZIONA MEGLIO NELLA SECONDA PARTE CON SCONTRI E DRAMMI. SOLO LO ZEUS COMICO E ECCESSIVO DI UN RUSSELL CROWE IMBARAZZATO MA DIVERTITO FUNZIONA NEL GROTTESCO, SOPRATTUTTO QUANDO SCENDE DAL TRONO E DAL SOGNO DELLE ORGE PASSA ALL'INCAZZATURA E SI ACCORGE CHE… - VIDEO
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Marco Giusti per Dagospia
Ci siamo. Con un incassuccio di un milione e mezzo di euro e oltre 900 sale occupate, al suo primo giorno di programmazione il nuovo Thor, il quarto della serie e il secondo diretto da Taika Waititi, "Thor: Love and Thunder", sbanca il box office italiano in maniera un po' goffa e cafona ma decisiva.
Del resto anche il film, al suo peggio, malgrado il grande cast, da Chris Hemsworth a Natalie Portman, da Russell Crowe a Christian Bale, alle apparizioni assurde e eccellenti di Sam Neill e Matt Damon, è un po' goffo e cafone, alla Flash Gordon di Mike Hodges, nel suo cercare di unire comicità, parodia, battute della vita di tutti i giorni a una storia di supereroi, "una tipica avventura di Thor", e a una serie di situazioni fortemente drammatiche e realistiche. Bel minestrone insomma.
Alla fine, però, a trionfare nel film è invece tutta la parte drammatica, il personaggio duro e vendicativo del "macellaio degli dei" di Christian Bale, quello romantico della Jane Foster di Natalie Portman, la ex di Thor, malata terminale di cancro che grazie al vecchio martello di Thor diventa un Mighty Thor che lotta per il bene.
Solo lo Zeus comico e eccessivo di un Russell Crowe imbarazzato ma divertito funziona nel grottesco, soprattutto quando scende dal trono e dal sogno delle orge passa all'incazzatura con il ribelle Thor, e si accorge che il gonnellino da greco antico non gli dona proprio, soprattutto con la panza a stento contenuta dalla corazza.
Ma in generale unire battute comiche nelle situazioni più drammatiche, come negli scontri con Christian Bale coi denti aguzzi, "Dammi il martello!" - "Prima passa dal dentista", non è il massimo e può funzionare solo per un pubblico stremato dai troppi eroi Marv. Più interessanti le considerazioni di Zeus sulla brutta deriva dei supereroi moderni che hanno rovinato i vecchi miti dell'antichità, ma presenta poi un Ercole assolutamente sbagliato rispetto al modello Steve Reeves.
Infarcito di personaggi gay anche quando non servono a molto, il film funziona meglio nella seconda parte con scontri e drammi, perfino con la storia d'amore tra Thor e Jane, pur se comicizzata dalla gelosia fra i due martelli di Thor. E la malattia di Jane diventa alla fine qualcosa di reale che sfonda il mondo fumettistico della Marvel.