IL CINEMA DEI GIUSTI - NON HO VISTO IERI, DA PARTE DEL CINEMA ITALIANO, GRANDI RICORDI E OMAGGI A LINA WERTMULLER PER LA SUA SCOMPARSA. POSSIBILE CHE NESSUN REGISTA, A PARTE PUPI AVATI, ABBIA QUALCOSA DA DIRE SU LINA WERTMULLER? NEMMENO QUELLI CHE SI RIEMPIONO SEMPRE LA BOCCA DI COMMEDIA ALL’ITALIANA, DI SCOLA E DI RISI… E NEMMENO UNA REGISTA DONNA DI OGGI… - VIDEO
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Marco Giusti per Dagospia
Non ho visto ieri, da parte del cinema italiano, grandi ricordi e omaggi a Lina Wertmuller per la sua scomparsa.
Possibile che nessun regista italiano, a parte Pupi Avati, abbia qualcosa da dire su Lina Wertmuller?
Nemmeno quelli che si riempiono sempre la bocca di commedia all’italiana, di Scola e di Risi… E nemmeno una regista donna di oggi…
Forse apparteneva a una generazione che se ne è andata ormai tutta o quasi, penso a Luigi Magni, Giorgio Capitani, che la portò alla pubblicità, Garinei e Giovannini, Age e Scarpelli, Sergio Corbucci, suo celebre partner di boogie-woogie, Ugo Gregoretti, che molta strada divisero con lei ai tempi del Sistina e, soprattutto, di Carosello.
Nei primissimi anni ’60 Carosello dette da mangiare a tutto il cinema italiano. Dai miei appunti escono fuori le sceneggiature della Wertmuller per “L’ispettore Rock”, che nasceva come invenzione di Age e Scarpelli, “Le zanzare ovvero Gli scocciatori” con Ernesto Calindri diretto da Gregoretti, “Il diario di Maria Letizia” con Maria Letizia Gazzoni, “Diari dell’attore” con Renato Rascel per il Doppio Brodo Star, “Confidenziale” con Sandra Milo per il Veramon.
Un mondo di battute, sketch sulle buone e le cattive maniere. Magari lontano, ma fondamentale per capire il nostro paese. In America scrivono di lei davvero tutti i critici maggiori, anche Laraine Newman che ne aveva fatto una celebre parodia alla Crozza che andrebbe assolutamente recuperata…