CONTE, GIU' DALLA SCALA! LA LOGGIONISTA E STORICA ABBADIANA ATTILIA GIULIANI INDIGNATA CON LA DIREZIONE DELLA SCALA (SI SCRIVE MEYER MA SI LEGGE BEPPE SALA) PER IL CONCERTO DI PAOLO CONTE: “ALTRO CHE TEATRO APERTO, ERA CHIUSO NELLE SUE MURA: HANNO TOLTO ANCHE I POSTI PER I LOGGIONISTI. LA SCALA NON DA' SPIEGAZIONI MENTRE LE AGENZIE DI SECONDARY TICKETING HANNO FATTO AFFARI D'ORO. ERANO DISPONIBILI SOLO 2 BIGLIETTI A QUASI 6 MILA EURO”
-Lettera a Dagospia
Il sovrintendente Mayer, leggo sul Corriere di oggi, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa:” La Scala non è un piccolo club, è un teatro aperto. Preferisco chi costruisce ponti a chi innalza muri”.
“Dio che concetti rari” avrebbe detto Marcello, come nel secondo quadro della Bohème. Peccato che i ponti molti di noi li abbiano trovati tagliati, la vendita online si è esaurita dopo pochi secondi e per di più non sono stati venduti i 140 posti di loggione la sera stessa, per cui il Teatro per molti, come per la sottoscritta, non è stato affatto aperto, ma chiuso nelle sue mura!
Evviva la Scala, che non dà spiegazioni su questo, mentre le agenzie specializzate nel secondary ticketing hanno fatto affari d’oro, visto che alle 17 di ieri erano rimasti disponibili ancora 2 biglietti alla modica cifra di 5915 euro (cinquemilanovecentoquindici)!!! Queste sono pietre, non sassolini!
Cordiali saluti,
Attilia Giuliani