sharon stone il bello di vivere due volte
DAGOREPORT
Gran chiasso per l’autobiografia di Sharon Stone ‘’Il bello di vivere due volte’’ (Rizzoli, in libreria il 30 marzo) nella quale il lettore scopre che quella fanciulla con la faccia da camera letto e i comodini al posto delle orecchie, poster vivente di una sessualità frivola e promiscua, è stata bullizzata a un millimetro della violenza dal trucidume hollywoodiano, in occasione del famigerato film del 1992, “Basic Istinct”, che mostrò la sua vagina al mondo.
Nella sua biografia, infatti, Sharon Stone racconta che "il regista Paul Verhoeven le disse che le sue parti intime non si sarebbero viste. Ha anche aggiunto che era riluttante a togliersi la sua biancheria intima. "Quando la facemmo - scrive la Stone a proposito della scena - il regista mi disse "si vedranno le mutandine, ho bisogno che tu te le tolga". Al che io dissi, "non voglio che si veda niente", e lui "No, no, non si vedrà". Tuttavia quando la Stone fu in grado di vedere un'anteprima del film notò che le sue parti intime erano visibili, a quel punto prese a schiaffi il regista e lasciò la sala di proiezione.
Ancora. In un altro estratto del libro, Sharon Stone rivela che un produttore, che non ha voluto identificare, le chiede di fare realmente sesso sul set con il co-protagonista del film per rendere "più frizzante" e "creare la giusta chimica sullo schermo". "Questo produttore che ora ha 63 anni", rivela l'attrice, "mi portò nel suo ufficio e cominciò a camminare avanti e indietro, mentre mi spiegava perché avrei dovuto farmi l'attore sul serio", per aiutarlo a calarsi meglio nella parte.
"Avrebbero fatto meglio a prendere uno di talento, qualcuno in grado di ricordarsi le battute, oppure potevano fare sesso tra loro e lasciarmi fuori da tutto questo", spiega. "Il mio lavoro è quello di fare l'attrice e faccio solo quello, fu ciò che gli dissi". Dopo le sue dichiarazioni è partita la caccia al produttore: secondo il New York Post potrebbe trattarsi di Robert Evans, produttore del thriller erotico "Silver" del 1993, in cui il co protagonista era William Baldwin.
Ah, cosa c’è di più sexy delle perdita della memoria? Sharon Stone!
Correva il 28 giugno 2000 e su “La Repubblica” uscì un articolo (“Una carriera a tutto sesso”) che ribalta completamente il pianto da orsolina verginella di Sharon.
“Scandalo preannunciato per il nuovo libro dello sceneggiatore Joe Eszterhas, ‘’American Rapsody’’ che prende di mira la Hollywood di Clinton. Nel capitolo su Sharon Stone, anticipato dalla rivista Talk, l'attrice sarebbe la perfetta partner di Clinton: "La più matura delle pesche mature, l'apoteosi delle bionde curvacee da concorso di bellezza che rappresentano l' ideale di donna del presidente".
Ma di una relazione tra Clinton e la Stone nel libro non si fa parola. Lo sceneggiatore, il più pagato di Hollywood dopo il successo di "Basic Instinct", si concentra invece sulle performance erotiche della diva nel mondo del cinema.
Alcuni episodi scabrosi vedono Eszterhas protagonista: come quando, per convincerlo a riscrivere una scena di sesso, lei gli regalò un massaggio hard. "Si mise a cavalcioni sulla mia schiena e cominciò a muoversi avanti e indietro. Mi accorsi che non portava mutandine".
Un massaggio analogo servì a indurre il regista di "Sliver", Phillip Noyce, a cambiare la scena della masturbazione nella vasca da bagno: "Le donne non lo fanno così", lo aveva informato Sharon. Ha funzionato. La scena è stata riscritta.
Eszterhas sostiene che, a dispetto della recente rispettabilità dopo il matrimonio con il giornalista Phil Bronstein, Sharon ha una capacità di persuasione "appresa a 19 anni, quando faceva la modella, sui divani dei provini e negli angoli bui delle discoteche di Milano e Buenos Aires".
Eszterhas ricorda che un ex agente di Stone gli aveva raccontato: "Avevamo un detto tra noi in agenzia. "Metti Sharon Stone nella stanza da sola con il regista e lei avrà la parte".
Eszterhas ha detto che l'antipatia di Stone per il suo co-protagonista di "Sliver" William Baldwin è stata così intensa che lei gli ha morso la lingua durante un bacio sullo schermo e avrebbe usato il collutorio dopo averlo baciato.
Eszterhas ha anche detto che la Stone era così antipatica sul set di "Sliver", che la troupe urinò nella vasca da bagno che avrebbe dovuto usare nella scena della masturbazione.
Racconta un incidente subito dopo l'uscita di "Basic Instinct" in cui è andato a casa di Stone, "ha fumato un po'del suo tailandese", ha bevuto champagne ed "è finito sul tappeto a strisciare intorno alla sua casa delle bambole".
Più tardi andarono a mangiare in un ristorante chic di Hollywood "storditi dalle nostre menti" prima di tornare a casa sua per più droga, più champagne e più sesso. "Poi sono tornato al mio hotel, felice di averla creata", ha detto.
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La replica di Sharon Stone alle rivelazioni del libro di Eszterhas: "Sapevo che era divertente ma non sapevo che potesse scrivere commedie".
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