COSA C’E’ DIETRO LA ROTTURA TRA MAX PEZZALI E CLAUDIO CECCHETTO? ALLA VIGILIA DEI DUE CONCERTI DI SAN SIRO VA IN FRANTUMI UN SODALIZIO TRENTENNALE – NON SI SA SE DIETRO LA FINE DEL RAPPORTO CI SIANO DIVERGENZE ARTISTICHE O QUESTIONI ECONOMICHE – LA VERSIONE SIBILLINA DI CECCHETTO (CHE 30 ANNI SCOPRI’ GLI 883): “CI SONO STATE SERIE INCOMPRENSIONI. PREFERIREI NON PARLARNE...”
-Estratto dell'articolo di Mattia Marzi per “il Messaggero”
Non una separazione come quella di Totti e Ilary, ma quasi. Se non altro per il peso dei nomi coinvolti, per quello che hanno rappresentato per la musica pop italiana degli ultimi trent' anni e soprattutto per il rapporto che li legava.
Quello tra Max Pezzali, Claudio Cecchetto e Pier Paolo Peroni, triade da oltre 6 milioni di copie vendute e 22 Dischi di platino vinti insieme dal 92 a oggi, si è interrotto clamorosamente alla vigilia dei due concerti più importanti della carriera dello stesso Pezzali: quelli che domani e sabato vedranno il 54enne cantautore esibirsi sul palco dello Stadio San Siro, a Milano, davanti a un totale di 100 mila spettatori. Dando vita a un gigantesco karaoke all'interno dello stadio sono stati davvero installati maxi schermi sui quali scorreranno i testi delle hit per celebrare i suoi trent' anni di carriera, ritrovando peraltro accanto a sé il suo alter-ego ai tempi degli 883, Mauro Repetto.
LA FESTA Per Pezzali sarà una festa dal retrogusto amaro. Cecchetto, che trent' anni fa scoprì gli 883 (grazie alla cassetta con il provino di Non me la menare), al telefono conferma con grande imbarazzo che la rottura si è consumata: «Ci sono state serie incomprensioni. Preferirei non parlarne. Ora la devo lasciare», dice, facendo sapere che forse a San Siro - da spettatore - ci sarà.
Magari per provare a salvare il salvabile. Solo due settimane fa il 70enne talent scout, che del progetto San Siro canta Max è stato ideatore insieme a Peroni, raccontava sui social le prime riunioni con Clemente Zard di Vivo Concerti che organizza gli show con un accordo «firmato simbolicamente su un tovagliolo per prometterci complicità e impegno». Poi poche righe che oggi suonano come un addio: «Grazie Max per come siamo riusciti ad essere, l'uno per l'altro il motore del viaggio che ci ha portati fino a qua». Non si sa se dietro la fine del rapporto ci siano visioni diverse del progetto o questioni economiche, magari con qualcuno che si è messo tra loro...