TRA CULI E BALLETTI SEXY, SU TIKTOK NON C'È SPAZIO PER LA GUERRA IN MEDIORIENTE – LA PIATTAFORMA SOCIAL CINESE HA DECISO DI MOSTRARE DI MENO I CONTENUTI RELATIVI AL CONFLITTO A GAZA - DALLA SCORSA SETTIMANA NON È PIÙ DISPONIBILE LA RICERCA LIBERA TRA GLI HASHTAG IN TENDENZA E TUTTI I RIFERIMENTI ALLA GUERRA NON SONO INDICIZZATI – DALL’AZIENDA SPIEGANO: “ALCUNE ORGANIZZAZIONI HANNO ABUSATO DELLA FUNZIONE DI RICERCA PER TRARRE CONCLUSIONI IMPRECISE, QUINDI…”

-


Estratto dell’articolo di Federico Cella per www.corriere.it

 

L INTELLIGENZA ARTIFICIALE USATA DAGLI ISRAELIANI A GAZA

In silenzio, senza comunicazioni ufficiali, TikTok ha limitato l’accesso ai suoi dati dall'esterno, tramite il cosiddetto Creative Center. Si tratta dello strumento dedicato dalla cinese Bytedance a tutti coloro che vogliono provare a monetizzare tramite l’app di video, che siano aziende o singoli creator. Qui professionisti e curiosi possono studiare suggerimenti creativi, nuovi strumenti da utilizzare per i propri post e soprattutto utilizzare l’analisi degli hashtag più caldi del momento.

 

Ora questo strumento non esiste più, come racconta il New York Times che spiega come la decisione è stata verosimilmente presa dopo che lo strumento di analisi di ciò che è più popolare sul social è stato utilizzato da ricercatori indipendenti per esaminare i contenuti relativi alla geopolitica e alla guerra tra Israele e Palestina nello specifico.

 

Come fa notare il quotidiano americano, nel Creative Center - in Italia è disponibile solo in lingua inglese – dalla scorsa settimana è scomparso il pulsante per la ricerca libera degli hashtag: ora è possibile solo sfogliare i 100 più cliccati – nei diversi settori commerciali, dal cibo ai viaggi - e solo nel proprio Paese. In un’altra sezione del sito è tuttora possibile fare ricerca libera tra le «keyword» dei post (non dunque gli hashtag), ma i termini relativi al conflitto arabo-israeliano non sembrano essere indicizzati.

artiglieria israeliana contro gaza

 

Come abbiamo sperimentato direttamente, tutto ciò che riguarda la guerra non appare essere più disponibile in termini di dati e tendenze. Alla richiesta al Creative Assistant dell’app – un’intelligenza artificiale generativa messa a disposizione degli utenti business – di mostrarci gli hashtag relativi alla guerra, la risposta del bot è stata chiara: «Apprezzo il tuo impegno, tuttavia, a causa della natura della tua richiesta che non è in linea con i processi creativi di TikTok o a causa di alcune politiche di TikTok, non sono in grado di fornire una risposta».

 

tiktok 4

Meno sibillina è stata la risposta ottenuta dal New York Times dall’azienda. Che di fatto conferma sia i cambiamenti, sia le motivazioni per cui sono stati messi in pista in fretta e senza comunicazione. «Sfortunatamente alcuni individui e organizzazioni hanno abusato della funzione di ricerca del Creative Center per trarre conclusioni imprecise, quindi stiamo modificando alcune funzionalità per garantire che venga utilizzata per lo scopo previsto», ha affermato Alex Haurek di TikTok.

 

Un’ammissione che rende evidente la pressione sul social network e sulla sua effettiva capacità di moderare i contenuti. Nonché i sospetti mai sopiti – benché sempre rigettati da Bytedance - di un’influenza diretta del governo cinese sui contenuti che circolano sulla piattaforma. […]

attacco israeliano su gaza 1
attacco israeliano su gaza 5
attacco israeliano su gaza 2
tiktok 6
soldati israeliani