CURRENTZIS SHOW AL TEATRO REGIO DI PARMA - OVAZIONI COME DA TEMPO NON SI SENTIVANO PER IL CONCERTO “RAMIFICAZIONI” DEL DIRETTORE-ROCKSTAR GRECO AL FESTIVAL VERDI CON L’ORCHESTRA MUSICAETERNA – DA “LA FORZA DEL DESTINO” DI VERDI ALLE “VARIAZIONI SU UN TEMA ROCOCÒ" DI TCHAIKOVSKY: MA IL PIATTO FORTE DELLA SERATA È STATA LA “SINFONIA N. 5” DI SHOSTAKOVIC – VEDERE IL 52ENNE GRECO SUL PODIO, IN PERFETTA SINTONIA CON I MUSICISTI, È UNO SPETTACOLO NELLO SPETTACOLO... - VIDEO
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Il concerto di Teodor Currentzis con la sua orchestra MusicAeterna AL TEATRO REGIO DI PARMA
Estratto dell'articolo di Mauro Balestrazzi per www.repubblica.it
Ci sono serate destinate a rimanere nella storia di un teatro per le emozioni che provocano nel pubblico. Il concerto di Teodor Currentzis con la sua orchestra MusicAeterna, inserito nel cartellone del Festival Verdi, è stato come una specie di ciclone che ha travolto il Regio. […]
Si sapeva che non sarebbe stato un concerto qualunque. Il direttore greco si è presentato chiudendo teatralmente la partitura della sinfonia della Forza del destino, che era aperta sul leggio, per dare l’attacco all’orchestra, e si è subito intuito da quale elettrizzante vitalità saremmo stati investiti. […]
Mai sentita questa sinfonia così ben definita nei dettagli e con un finale tanto trascinante[…] Completavano la prima parte del concerto le Variazioni su un tema rococò di Caikovskij (solista al violoncello la bravissima Miriam Prandi, che ha risposto agli applausi con ben tre fuoriprogramma) mentre la Sinfonia n.5 di Sostakovic rappresentava il piatto forte della serata.
Currentzis è un direttore estremo: i tempi lenti sono a volte molto lenti (ma senza perdere mai l’intensità) e i tempi veloci sono spesso molto veloci (ma mai a scapito della limpidezza e della precisione), così come certi pianissimi risultano al limite dell’udibilità però sempre entro questa soglia e non suonano mai sfocati.
Vederlo sul podio è uno spettacolo nello spettacolo: la sua figura longilinea salta, si piega, si volta di qua e di là, con quelle lunghissime braccia che sembrano affondare nell’orchestra, quasi che volesse suonarla come uno strumento, le mani (dirige senza bacchetta) che comunicano ogni dettaglio, e una mimica facciale varia, a volte ammiccante, altre accigliato, altre ancora imperativo. […]
I suoi musicisti ne sono chiaramente galvanizzati, al punto da mettere nell’esecuzione un piacere e un impegno che è anche con evidenza fisico […] Fra direttore e orchestra c’è un’intesa così assoluta da lasciare sbalorditi. Grande serata, si diceva, e se le Variazioni di
Caikovskij sono state delineate nella loro eleganza, la “Quinta” di Sostakovic è emersa in tutta la sua drammaticità, con quel finale falsamente ottimistico che il suo autore definì “un giubilo forzato”. Agli interminabili applausi finali sono seguiti due bis dal balletto Romeo e Giulietta di Prokof’ev. Poi Currentzis ha dovuto prendere per mano il primo violino e trascinarlo via per far capire a tutti che il concerto era finito.
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