DAJE E DAJE PURE LI PICCIONI SE FANNO QUAIE - LO “STREGA” A DONATELLA DI PIETRANTONIO CONFERMA CHE IL PREMIO E’ SOLO UN DELICATO INTRECCIO DI INTERESSI - “REPUBBLICA”: “NON SI VINCE AL PRIMO COLPO. TROPPE COSE DEVONO CONVERGERE: IL LIBRO, IL PESO DELL'EDITORE DI TURNO, IL BENVOLERE DELLA FONDAZIONE, LE CONOSCENZE TRA GLI AMICI. ECCO GLI AMICI MEGLIO NON FARSELI NEMICI, PERCHÉ SE SI MANCA IL BERSAGLIO OGGI, DOMANI POTREBBE ESSERE LA VOLTA GIUSTA. DI PIETRANTONIO LA PRIMA VOLTA NON ENTRO' IN DOZZINA (MIA MADRE È UN FIUME), LA SECONDA RIMASE FUORI DALLA CINQUINA (BELLA MIA), LA TERZA FU TRA I FINALISTI MA NON VINSE (BORGO SUD)”
-Estratto dell’articolo di Raffaella De Santis per “la Repubblica”
Dopo averlo inseguito per anni, Donatella Di Pietrantonio corona il sogno dello Strega.
L'età fragile (Einaudi) vince con largo vantaggio 189 voti contro i 143 di Dario Voltolini, autore di Invernale (La nave di Teseo). Terza Chiara Valerio con Chi dice e chi tace (Sellerio, 138 voti); quarta Raffaella Romagnolo con Aggiustare l'universo (Mondadori, 83 voti); quinto Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani (Feltrinelli, 66 voti) e sesto Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica(minimum fax, 25 voti). Nessuna sorpresa, rispettate le previsioni.
[…] La vittoria di Di Pietrantonio era nell'aria, si diceva da tempo. […] Che Donatella Di Pietrantonio fosse la designata lo sapevano anche le grottesche di Villa Giulia […] Gli altri sfidanti hanno scelto con intelligenza di giocare la loro partita senza avvelenarsi l'anima.
L'edizione Simpatia nasce forse da questa consapevolezza: lo Strega non si vince al primo colpo. Troppe cose devono convergere: il libro, il peso dell'editore di turno, il benvolere della Fondazione, le conoscenze tra gli Amici. Ecco gli Amici meglio non farseli nemici, perché se si manca il bersaglio oggi, domani potrebbe essere invece la volta giusta.
Di Pietrantonio ha avuto il fiato lungo, si è avvicinata al traguardo per gradi. Fiato da maratoneta. La prima volta non è entrata in dozzina (Mia madre è un fiume), la seconda è rimasta fuori dalla cinquina (Bella mia), la terza era tra i finalisti ma non ha vinto (Borgo Sud). Lei, ha confessato durante la cinquina che l'ha incoronata, si sente ancora un'intrusa nel mondo della letteratura.
Nonostante il successo letterario ha scelto di restare a vivere a Penne, in provincia di Pescara, e di continuare a fare la dentista. Nessuna come lei sa raccontare quella realtà di provincia, fatta di frasi corte, tagliate quasi con l'accetta, e di gente che non conosce le carezze, non per avarizia sentimentale ma per un pudore atavico incancellabile.
Di Pietrantonio, nata nel 1962, è una rappresentante della letteratura italiana provinciale, una scrittrice di campagna come ne abbiamo avuti molti, che riesce a raccontare il passaggio tra l'Italia agreste e la nuova società borghese. […] Impossibile non tirare in ballo i look degli scrittori, quest'anno vestiti da grandi marchi del lusso, frutto di qualche polemica. Per fortuna ha vinto la misura. Le più fantasiose le donne: Di Pietrantonio con un nero addolcito da tenui festoni floreali; Valerio bianca come Gatsby, e come il suo editore Antonio Sellerio; Romagnolo con un glitterato lungo nero e bianco.
Gli uomini in completi classicissimi, varie gradazioni di blu. Grande assente il ministro Sangiuliano nonostante fosse stato invitato. Così come il commissario governativo per la Buchmesse Mauro Mazza. Non sfugge l'assenza a Geppi Cucciari: «Quest'anno non abbiamo la gioia di ospitare persone del governo». E a Federico Mollicone, presidente Commissione cultura: «Una domanda a piacere, dica quello che crede». […]