LA DESTRA CHE VORREI - MICHELE SERRA E IL VIZIO DELLA SINISTRA CHE VUOLE SCEGLIERSI GLI AVVERSARI: "SULLE REGOLE COME HA FATTO LA DESTRA A RINCAFONIRE FINO A QUESTO PUNTO?LASCIAMO STARE PAPPALARDO, ULTIMA MACCHIETTA DI UNA LUNGA SERIE. MA COME SI SARÀ SENTITO TAJANI, IN MEZZO A QUELLA PROMISCUITÀ CRETINAMENTE SEDIZIOSA? IO PRIMA DI MORIRE DAREI NON SO CHE COSA PER RIVEDERE UNA DESTRA ALLA MALAGODI, ALLA MONTANELLI, ALLA PREZZOLINI. POTREI ALMENO RISPETTARLA: CHE È PERFINO PIÙ CHE VOTARLA…"
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Michele Serra per “la Repubblica”
Circa mezzo secolo fa Giuseppe Prezzolini, tra le voci più autorevoli della destra novecentesca, pubblicò un Manifesto dei conservatori che non fu tra i suoi libri più memorabili. Ma, riletto oggi, lascia di stucco. Diceva, il vecchio polemista, che la destra è regola, rispetto delle leggi, tradizione, educazione, cultura alta, quella dei libri. La sinistra è anarchia, demagogia, cultura bassa, quella "delle radioline" (sic). Chi ha il gusto del paradosso potrebbe accontentarsi di considerare che le parti in commedia, con gli anni, si sono quasi esattamente rovesciate.
Sulla "cultura bassa" ha già detto tutto Berlusconi, facendone il suo core business e lasciando alla sinistra l' egemonia (largamente minoritaria) nei cinema d' essai, nei teatri e nelle librerie. Con buona pace di Prezzolini e della vecchia destra elitaria e bisbetica. Ma sulle regole e le leggi, per non dire sull' educazione, sant' iddio, come diavolo ha fatto la destra a rincafonire fino a questo punto? Perché senza mascherina, perché il negazionismo sulla pandemia, perché quei modi da trivio, quel ghigno rivoltoso che non ha mai, dico mai la dignità della gentilezza, l' aplomb che ogni classe dirigente tenta (almeno tenta) di darsi? Lasciamo stare Pappalardo, ultima macchietta di una lunga serie. Ma come si sarà sentito Tajani, in mezzo a quelle manate sulle spalle, a quella promiscuità cretinamente sediziosa, come se per fare l' anti-Stato bastasse negare l' evidenza, perché è un' evidenza di Stato? Io prima di morire darei non so che cosa per rivedere una destra alla Malagodi, alla Montanelli, alla Prezzolini. Non la voterei mai. Ma potrei almeno rispettarla: che è perfino più che votarla.