IL DIVANO DEI GIUSTI - AVETE VISTO “SUPERSEX” SU NETFLIX O STATE VEDENDO “ANTONIA” SU AMAZON PRIME? IO MI SONO ADDORMENTATO ALLE NUOVE PUNTATE DI “THE NEW LOOK” E DI “COSTELLATION”. MI ARRENDO - IN CHIARO PASSA IL BELLISSIMO TORTILLA WESTERN "QUIEN SABE?”, O UN BRUCE WILLIS GIÀ UN PO’ BOLLITO IN “DIE HARD. VIVERE O MORIRE". SI VEDICCHIA ANCHE “KONG: SKULL ISLAND” - IN SECONDA SERATA AVETE UN SOFT PORNO DI JOE D’AMATO CON LA MITICA STAR DELL’HARD VALENTINE DEMY, “POMERIGGIO CALDO" - VIDEO
-Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Io sogno il recupero di Rocco Tano, mitico personaggio sempre ingrifato di Cinico Tv di Franco Maresco e Daniele Ciprì che trasmettevamo a Blob. O di “Rocco e le storie tese”, sciagurato incrocio hard tra il cinema di Rocco e la musica di Elio e le storie tese, molto voluto da Rocco Tanica. E già il nome di Rocco Tanica dovrebbe suggerirvi qualcosa. Insomma, state vedendo “Supersex” su Netflix o state vedendo “Antonia” su Amazon prime? Io mi sono addormentato alle nuove puntate di “The New Look” e di “Costellation”. Mi arrendo.
E in chiaro che vediamo stasera? Intanto passa “Quien sabe?” su Cine 34 alle 21, bellissimo tortilla western di Damiano Damiani scritto da Franco Solinas con Gian Maria Volonté come El Chuncho, peone cialtrone e rivoluzionario, Lou Castel come yankee traditore, la bellissima Martine Beswick come la mitica Adelita, Klaus Kinski come il monaco bombarolo, El Santo e Jaime Fernandez come generale Elias. Quando venne mostrato, non tanti anni fa a Città del Messico durante il convegno universitario “La revolucion mexicana en el cine”, i professori messicani rimasero sbigottiti della accuratezza storica del film.
Un film che, come tanti altri tortilla western europei, non era mai arrivato in Messico, perché i messicani si sentivano derisi dai nostri film con personaggi stereotipati di cialtroni, ladri e fetenti vari. E per questo i nostri western andavano in tutto il mondo, Messico escluso. Eppure Damiani stesso lo ha sempre definito come film “storico”, lontano dal genere western, anche se noi, ragazzini al tempo, lo vedemmo proprio come grande western, mentre Leone aveva sempre detto che la rivoluzione messicana per i registi italiani era stata sempre una grande metafora per parlare di rivoluzioni, guerre e conflitti di classe più moderni e attuali.
Produsse il film Bianco Manini, piccolo industriale emiliano di tortellini passato al cinema un po’ per gioco, che fondò per questo film la M.C.M., un titolo così smaccatamente copiato dalla M.G.M., che la Metro Goldwyn Mayer fece causa, vincendola, allo sprovveduto furbacchione Manini. Con le riprese del film e col treno che si era comprato per girare una serie di lunghe scene, Manini proverà più volte a costruire altri film e ce la farà pure, anche se non con esiti eccelsi (Partirono preti e tornarono curati, che dirige lui stesso).
Girato in Almeria, con la fotografia di gran classe di Toni Secchi, mentre Leone poco lontano gira C’era una volta il West, è anche il trionfo del western politico di solito attribuito, come invenzione, a Franco Solinas. Lo sceneggiatore non negava, ma neanche sosteneva troppo questa tesi. Ricordava che Damiani gli fece leggere la sceneggiatura che Salvatore Laurani aveva scritto per Volonté con l’idea di girarla lui stesso. Solinas cambia la storia, anche se il personaggio di Volonté rimane più o meno simile.
Su Iris alle 21 passa un tardo Die Hard con un Bruce Willis già un po’ bollito, “Die Hard. Vivere o morire” di Len Wiseman con Bruce Willis, Justin Long, Timothy Olyphant, Cliff Curtis. Meglio “Quien sabe?”. Si vedicchia “Kong: Skull Island” di Jordan Vogt-Roberts con Tom Hiddleston, Brie Larson, Samuel L. Jackson, John Goodman, Corey Hawkins. Col vecchio scimmione King Kong… Fa il pazzo, si batte il petto, e poi cade come una pera per la prima ragazza che vede… La storia la sappiamo. Magari, però, il King Kong, che fa da protagonista in questo blockbuster costruito dalla Warner Bros più per il mercato asiatico che per quello americano, è meno romantico e meno sbruffone del previsto.
Cioè, quando vede Brie Larson, che non è sexy come Fay Wray e Jessica Lange, o brava come Naomi Watts, anche lui fa il galante, ma non c’è gran romanticismo né da parte sua né da parte della bella. Poco sesso, insomma, a parte il gran pelo. L’azione è spostata nel 1973, alla fine della guerra in Vietnam, ormai persa, quando un gruppo di elicotteri militari comandati non da Robert Duvall ma un fanaticissimo colonnello Samuel L. Jackson scortano sull’ignota Skull Island un po’ di civili alla ricerca di qualcosa di ancora sconosciuto.
Fra loro troviamo il capo di una organizzazione del governo che va alla ricerca di mostri preistorici, John Goodman, un avventuriero inglese, Tom Hiddleston, una bella fotografa di guerra, Brie Larson, una cinese, Tian Jing, per doveri di coproduzione. Sull’isola, ricostruita tra Hawaii e Australia, non troveranno solo King Kong, che si muove col corpo e gli occhi di Terry Notary, pronto a dar loro il benvenuto a suon di mazzate, ma un bel po’ di altri mostri, un ragnone mangiatutto, un insetto albero gigante, uccellacci col sangue blu, una polipone, ma soprattutto un bel po’ di buffi polli cattivi e zannutti che si muovono su due zampette e ti inghiottono in pochi secondi. Glu glu glu.
Rai Movie alle 21, 10 propone il thriller “Unico testimone” di Harold Becker con John Travolta, Vince Vaughn, Matthew O' Leary, Steve Buscemi, Teri Polo. Critiche pessime. Siete avvisati. Non credo sia molto meglio “Inkheart – La leggenda di Cuore d’Inchiostro” di Iain Softley con Brendan Fraser, Andy Serkis, Eliza Bennett, Paul Bettany, Jim Broadbent, Helen Mirren, modesto fantasy con un ricchissimo cast. Per i fan del paranormale abbiamo sempre “The Conjuring: Il caso Enfield” di James Wan con la coppia Patrick Wilson & Vera Farmiga, Frances O'Connor, Madison Wolfe, Lauren Esposito, ottimo film di presenze ambientato nella Londra del 1977. Ottime critiche.
Su Cielo alle 21, 15 puzza di capolavoro stracult il brasiliano violentissimo “Nightwatcher”, o “O Doutrinador”, di Gustavo Bonafé e Fábio Mendonça con Kiko Pissolato, Tainá Medina, Samuel de Assis, Carlos Betão, Tuca Andrada, dove un poliziotto in cerca di vendetta diventa una sorta di mostro assassino che ammazza i delinquenti. Rai Due alle 21, 20 farà un po’ d’ascolto con l’ottimo thriller tutto al femminile “Greta” di Neil Jordan con Chloë Grace Moretz che cade nella trappola della gatta morta Isabelle Huppert in quel di New York. Lei non è come sembra. Ovviamente. Vi sono anche Maika Monroe, Stephen Rea, Colm Feore.
La7D alle 21, 30 propone il violentissimo “Funny Games U.S.”, cioè la versione americana del “Funny Games” di Michael Haneke, diretta dallo stesso Haneke con Naomi Watts e Tim Roth che finiscono nelle mani di due scombinati giovinastri, Michael Pitt e Brady Corbet. Non per tutti. Occhio che Brady Corbet è diventato un ottimo regista. Passiamo alla seconda serata con il capolavoro di Steven Spielberg “Incontri ravvicinati del terzo tipo” con Richard Dreyfuss, François Truffaut, Teri Garr, Melinda Dillon, Bob Balaban, Rai Movie alle 22, 40. Grande film. E grande omaggio a Truffaut, alla Nouvelle Vague, ma anche a Chuck Jones e a Wile E. Coyote.
La7D alle 23, 45 propone la prima versione del celebre romanzo di Stieg Larsson, “Uomini che odiano le donne” diretta da Niels Arden Oplev con Michael Nyqvist e Noomi Rapace, Willie Andréason, Sofia Brattwall, Gösta Bredefeldt. E’ il film che lanciò Noomi Rapace. Iris alle 23, 40 propone l’action “Free Fall – Caduta libera” di Malek Akkad con Sarah Butler, D.B. Sweeney, Malcolm McDowell, Ian Gomez, Adam Tomei, Coley Speaks. Non esiste un corredo critico. Cioè, nessuno l’ha visto.
Rai 5 alle 0, 40 presenta il documentario dedicato al cantante sudafricano Johnny Clegg, “Johnny Clegg. The White Zulu” di Amine Mestari con Mandisa Dlanga, Johnny Clegg, Seth Mazibuko, Sipho Mchunu, Sipho Mabuse. Non male. Rete 4 alle 0, 50 propone il bruttissimo (sì, è bruttissimo) ma interessantissimo film sui melo matarazziani ideato e diretto da Maurizio Costanzo con tanto di film nel film con Enrico Montesano, Fran Fullenwider, Amedeo Nazzari, Jenny Tamburi, Mino Bellei. Non faceva ridere, ma trovate spezzoni rari. Credo. All’epoca fu molto criticato.
Cine 34 all’1, 15 propone un soft porno di Joe D’Amato con la mitica star dell’hard Valentine Demy, “Pomeriggio caldo”. Pensa la notte… 7Gold all’1, 30 propone il drammone con assassini in via di redenzione nella provincia americana “Levity” di Ed Solomon con Billy Bob Thornton, Morgan Freeman, Holly Hunter, Kirsten Dunst, Manuel Aranguiz. Critiche bruttin. Cine 34 alle 2, 50 ci sveglia un po’ con l’erotico “Velluto nero”, erotico-moralista ma pieno di nudi diretto malamente da Brunello Rondi, fratello del critico Gianluigi, con Laura Gemser, Annie Belle, Al Cliver, Gabriele Tinti.
Ne hanno tutti un pessimo ricordo, fra un Rondi imbarazzato in mezzo a tanti nudi e il montatore Bruno Mattei che ricordava un film immontabile, girato senza un’idea. La storia è un delirio. Su Iris alle 2, 50 ricordo bellissimo il drammone irlandese “Le ceneri di Angela” diretto da Alan Parker con Emily Watson che torna in Irlanda dall’America con quattro figli a carico, Robert Carlyle, Michael Legge, Joe Breen, Ciaran Owens, Ronnie Masterson. Rete 4 alle 3, 05 passa “E guardo il mondo da un. oblò” di Stefano Calvagna, uno degli ultimi registi indipendenti, con Luca Seta, Serena Fragetti, Gianluca Gunnella, Paolo Salvadeo, Tiberio Murgia, Elena Bouryka quando girava Stracult…
Ci sono ancora “Il mercenario” di Sergio Corbucci con Franco Nero, Tony Musante, Franco Giacobini, Jack Palance, Giovanna Ralli, bellissimo tortilla western, Rai Movie alle 5 e l’erotico “La ragazza dalle mani di corallo”! di Luigi Petrini con Susanna Levi, Bernard De Vries, Linda Towne, Giuseppe Cardillo, Gianni Dei, Iris alle 5. Ciro si sarà già svegliato…