IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA IN CHIARO? BEH. CON LE CELEBRAZIONI PER LO SBARCO IN NORMANDIA, MI RIGUARDEREI UNO DEI GRANDI FILM DI GUERRA DEGLI ANNI ’60, “IL GIORNO PIÙ LUNGO”. ALTERNATIVE? “007: SPECTRE”, CON MONICA BELLUCCI MEGAMILFETTONA E LA PIÙ VECCHIA BOND GIRL CHE SI FOSSE MAI VISTA AL CINEMA - IN PRIMA SERATA AVETE ANCHE UN CULTONE COME “L’URLO DI CHEN TERRORIZZA ANCHE L’OCCIDENTE” - IN SECONDA SERATA OCCHIO A “SENSI”, FILM DI GRANDE CULTO E IL PIÙ RARO “DISPOSTA A TUTTO”… - VIDEO
-Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera in chiaro? Beh. Con le celebrazioni per lo sbarco degli alleati in Normandia, più che sentirmi le battute di Vannacci sulla X Mas, o rivedermi la Meloni intervistata alla 7 da Mentana, mi riguarderei su Rai Movie alle 21, 10 uno dei grandi film di guerra che uscirono negli anni ’60, “Il giorno più lungo”, kolossal da 180 minuti voluto dal produttore Darryl F. Zanuck della Fox, diretto da Ken Annakin, Andrew Marton, Bernhard Wicki, Gerd Oswald, e lo stesso Zanuck,
scritto anche da Romain Gary e James Jones, tratto dal librone di Cornelius Ryanm con John Wayne, Henry Fonda, Robert Mitchum, Robert Ryan, Eddie Albert, Paul Anka, Arletty, Jean-Louis Barrault, Bourvil, Sean Connery, Red Buttons, che tratta appunto, da punti di vista diversi, quel che accadde durante il D-Day.
Vinse due Oscar, fotografia e effetti speciali, e fu uno dei primi film di guerra dove ognuno parlava la sua lingua, soprattutto i tedeschi. Leggo che mentre giravano a Pointe du Hoc in Normandia, ma lo girarono un po’ ovunque, soprattutto in Corsica, ritrovarono sotto la sabbia un vero tank inglese rimasto lì dallo sbarco. Sean Connery girò il suo ruolo in gran fretta prima di partire per la Giamaica e girare “Agente 007 – Licenza di uccidere”.
Richard Burton lo girò durante una delle pause di “Cleopatra”. John Wayne, a 54 anni, interpreta il ten col, Lt. Col. Benjamin Vandevoort che aveva allora solo 27 anni. Molti i veri reduci di guerra, Richard Todd, Hans Christian Blech. Mi fece molto effetto allora il paracadutista che rimane appeso al campanile della chiesa per ore. Christopher Lee, che aveva davvero combattuto, non venne preso perché aveva un viso poco militare (certo… sembrava Dracula).
Alternative? Su Tv8 alle 21, 30 avete “007: Spectre”, l’ultimo 007 diretto da Sam Mendes con Daniel Craig, la bellissima Léa Seydoux, Christoph Waltz, Ralph Fiennes e Rory Kinnear. La battuta storica “Bond. James Bond”, Craig 007 la dice praticamente dentro la bocca di Monica Bellucci, una fiatata insomma. Per poi passare ovviamente all’azione. E lasciarla in guêpière stesa sul letto, bonissima, ma poco sgualcita.
Gloria tutta italiana, perché Monica Bellucci, megamilfettona nata nel 1964, nel 2015 era la più vecchia Bond Girl che si fosse mai vista al cinema. Ma valeva il prezzo del biglietto. “Moriremo insieme”, gli dice la Bellucci dove che lui gli ha freddato il marito nella sequenza pre-titoli. “Ci sono modi peggiori di morire”, chiude Craig. Poi fa una folle corsa con la sua Austin Martin DB10 sulla Nomentana, tanto i pizzardoni romani quando lo acchiappano, inseguito dal bestione Mr. Hinx, interpretato dal wrestler Dave Bautista a bordo di una Jaguar C-X75.
E finiscono a correre come matti sulle banchine del Tevere. E Bond non troverà di meglio che parcheggiare dentro il fiume sto cazzo di Austin Martin che si è portato da Londra per fare il fighetto. Bella la fotografia di Hoyte Van Hoytema. Scordavo il bel numero di Peppe Lanzetta che apostrofa Bond con un “E tu chi sì? Struooonzo!!!”.
Su Warner Tv alle 21, 30 passa il bel thriller “Broken City” di Allen Hughes, solido thriller politico con Mark Whalberg, un Russell Crowe cattivo e gonfio d'alcol, Jeffrey Wright e una Catherina Zeta Jones ancora parecchio figa. A dispetto di quanto hanno scritto i critici americano il film è piuttosto piacevole, e almeno non dura tre ore. Italia 1 alle 21, 20 propone un film diretto da Stefano Sollima in America (ma montato a Prati), che da noi col Covid uscì direttamente su Amazon Prime, “Senza rimorso” con Michael B. Jordan, Jamie Bell, Jodie Turner-Smith, Guy Pearce, Lauren London.
Ora. Vi dico subito che, se amate i film di azione, un percorso che va da Raoul Walsh a Tony Scott, capite con solo due scene come gira Sollima, quello è il suo marchio d’autore che ricordiamo in “Gomorra-la serie”, “Suburra”, “Zero, Zero”, come inserisce la musica bellissima dell’islandese Jon Thor Birgisson, come supervisione il montaggio. E capite anche come illumina la scena e si muove il suo incredibile direttore della fotografia, il settantenne Philippe Rousselot, che ricordiamo con John Boorman, con Tim Burton, più recentemente con “Animali fantastici”. La verità è che nessuno oggi gira le scene d’azione come le gira Stefano Sollima.
Allora, posso capire che, di fronte a questo spettacolare superaction, costruito sulla nuova star nera Michael B. Jordan, presente praticamente in ogni scena alle prese con situazioni impossibili, e tratto da un celebre romanzo di Tom Clancy del 1993 che tutti volevano fare e che rilancia il personaggio di John Kelly, critici possano arricciare il naso. Il copione, firmato pure dal grande Taylor Sheridan, già a fianco di Sollima per “Soldado”, non rispetta troppo il romanzo, c’è troppo azione e qualche buco, Michael B. Jordan è una star dilagante e bla bla bla. Tutto vero.
E se avete in testa i vecchi film tratti dai romanzi di Tom Clancy, “Caccia a ottobre rosso”, “Giochi di potere”, “Sotto il segno del pericolo”, col suo eroe Jack Ryan interpretato da Alec Baldwin o, soprattutto, da Harrison Ford, beh, questo, benché radicato nello stesso mondo, e già previsto trent’anni fa con Keanu Reeves, poi con Laurence Fishburne e Gary Sinise, poi, dieci anni fa con Tom Hardy, è proprio un’altra cosa. Perché non sono più gli anni ’90, i tempi e il cinema sono cambiati e quel tipo di cinema lì lo abbiamo visto e rivisto. Ma, anche se si potrà scrivere meglio, non credo proprio che si possa girare meglio.
Su Cielo alle 21, 20 avete un cultone come “L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente” di Bruce Lee con Bruce Lee, Nora Miao, Chuck Norris, Malisa Longo, George Wall. Su La7D alle 21, 20 avete la commedia francese “Il mio migliore incubo!” diretto da Anne Fontaine con Isabelle Huppert, che fa una mamma precisina, perfettina in coppia con Benoît Poelvoorde che fa un tipo esattamente al suo opposto, cialtrone, confuso. Andranno mai d’accordo? Ci sono anche André Dussollier e Virginie Efira.
Su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 avete l’ottimo horror australiano con superpoteri e AI, descritto dalla critica come “divertente, violento e pieno di morti”, “Upgrade” di Leigh Whannell con Logan Marshall-Green, Betty Gabriel, Harrison Gilbertson, Christopher Kirby. Su Canale 27 alle 21, 15 passa “Il piccolo lord”, nella versione diretta da Jack Gold con Rick Schroder, Alec Guinness, Eric Porter, Colin Blakely. Più divertente il catastrofico “Dante’s Peak” di Roger Donaldson con Pierce Brosnan, Linda Hamilton, Jamie Reneé Smith, Jeremy Foley, Iris alle 21, 10. All’epoca fu un grande successo.
Per i fan del cinema della vecchia Hollywood ci sarebbe su Tv2000 alle 20, 55 “Incantesimo” o “The Eddie Duchin Story”, biopic di un celebre pianista degli anni 30, diretto da George Sidney con Tyrone Power, Kim Novak, Victoria Shaw, James Whitmore. Leggo che al piano quello che sentiamo suonare è Carmen Cavallaro, che ha una tecnica del tutto diversa da quella di Eddie Duchin. Anche gli arrangiamenti sono molto anni ’50 rispetto agli originali di Duchin. Tyrone Power, che conosceva abbastanza bene Eddie Duchin, che era amico di altre star del cinema, come Cary Grant e Van Johnson, ricordò che il suo dramma fu la morte così giovane, a 42 anni.
Passiamo alla seconda serata con un classico dell’infanzia inglese, “Il giardino segreto”, nella versione diretta da Agnieszka Holland con Kate Maberly, Heydon Prowse, Andrew Knott, Maggie Smith, John Lynch, La5 alle 23. Su Cine 34 alle 23, 15 avete il curioso road movie “Viola bacia tutti” diretto da Giovanni Veronesi con Asia Argento, Massimo Ceccherini, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo. Non era male. Forse ricorderete la storia dei 33 minatori cileni che rimasero intrappolati per 69 giorni dopo che la loro miniera gli era crollata addosso. Ne fecero un film gli stessi cileni, “The 33”, diretto da Patricia Riggen con Antonio Banderas, Lou Diamond Phillips, Mario Casas, Jacob Vargas, Óscar Núñez.
Iris alle 23, 35 prosegue con i grandi film di Bruce Lee presentando “I tre dell’Operazione Drago” diretto da Robert Clouse con Bruce Lee, John Saxon, Shih Kien, Jim Kelly, Ahna Capri, Robert Wall. Su Italia 1 alle 23, 40 trovate il giustamente celebre “Terminator 2 – Il giorno del giudizio” di James Cameron con Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Edward Furlong, Robert Patrick, Joe Morton. Bellissimo, sia nel ricordo che a rivederlo. Su rete 4 alle 0, 50 vi farà piacere rivedere assieme Marcello Mastroianni e Massimo Troisi in “Che ora è?” di Ettore Scola con Anne Parillaud, Lou Castel.
Su La5 all’1 passa la versione Mediaset di “Addio alle armi” di Ernest Hemingway, “L’amore e la guerra”, diretto da Giacomo Campiotti con Martina Stella, Daniele Liotti, Thomas Trabacchi, Helene Nardini, Ludovico Fremont. Mai visto. Di grande culto “Sensi”, secondo dei film erotici-autoriali di Lavia&Guerritore. Lui, Lavia, è un killer in fuga che se la spassa a Roma nella casa d’appuntamenti gestita da Mimsy Farmer (“sei sempre appetitosa”, fa lui quando la vede). Lei, la Guerritore, una signora bene che fa la mignotta per puro piacere.
Ma in realtà non è solo quello, e è molto pericolosa. Ovviamente hanno rapporti scatenati e tormentati. “Ho voglia di metterti le mani sotto la gonna e poi sotto le mutandine…” fa lui. “Mi dispiace, non le ho”, fa lei. Poi gli vieta di farsi la doccia. “Mi piace giocare con i sensi degli uomini. Il loro odore… il loro sapore… E mi piace condurre il gioco purché sia sporco. Il gioco pulito non mi interessa. Né tanto meno mi eccita”. Finale con la battuta chiave di Lavia: “Non mi sento un professionista, mi sento un fesso”.
Lavia ha raccontato a “Nocturno” che Luciano Martino, il produttore, gli ha rovinato il film, che prevedeva una scena iniziale dove “Tino Carraro entra in un bar dove una donna albina nuda balla su un pianoforte, si leva un impermiabile lurido, va in bagno, si toglie un dente finto dentro il quale è nascosto un microfilm. Quando esce viene attaccato da un gruppo di nani che lo sbranano vivo”. Ma perché Lavia e Guerritore hanno girato solo due film assieme. Pensate quanti capolavori immortali ci siamo persi.
Come se non bastasse su Cine 34 alle 2, 35 passa un altro capolavoro dell’erotismo all’italiana, “Disposta a tutto”, più raro, diretto da Giorgio Stegani con Eleonora Giorgi che farebbe qualunque cosa per il suo più maturo amante, sposato e un po’ stronzo Bekim Fehmiu, l’Ulisse televisivo. Grande l’apparizione di Barbara Magnolfi. Ricordo che la Giorgi, in uno stato abbastanza confusionale, venne intervistata su questo film in una puntata moralista e abbastanza antipatica di un programma di Enzo Biagi nel 1977 assieme a stelline del nostro cinema erotico come Ilona Staller e Ines Pellegrini.
Rete 4 alle 3, 45 propone un D-Day ovie ispano-italiano poverissimo, “Giugno ’44: sbarcheremo in Normandia” diretto da Henry Mankiewicz alias l’argentino Leon Klimovsky con Michael Rennie, Bob Sullivan, Lee Burton alias Guido Lollobrigida, Aldo Sambrell… Da recuperare assolutamente.