IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO STASERA IN CHIARO SE NON ANDIAMO A VEDERE IN SALA IL FILM MIO E DI DAGO “ROMA SANTA E DANNATA”? SU IRIS ALLE 21 ECCO “ROCKY II”, MENTRE CINE 34 ALLE 21 SFRUTTA IL MOMENTO D'ORO DI PAOLA CORTELLESI RIPROPONENDO “UN BOSS IN SALOTTO” - IN SECONDA SERATA TROVATE IL BELLISSIMO “SOLDATI A CAVALLO”, RAI MOVIE ALLE 22, 55, MA OCCHIO CHE CINE 34 ALLE 23,15 PROPONE IL CAPOLAVORO DI DINO RISI “IL SORPASSO” - CHIUDO SU IRIS ALLE 5, 20 CON LO STRACULTISSIMO “CANTERBURY NO. 2 - NUOVE STORIE D'AMORE DEL '300”… - VIDEO
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ROMA SANTA E DANNATA - TRAILER
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera in chiaro se non andiamo a vedere in sala il film mio e di Dago “Roma santa e dannata”? Su Tv2000 alle 20, 55 ci sarebbe il melo ultracattolico, “Le chiavi del Paradiso” diretto da John M. Stahl, scritto da Joseph L. Mankiewicz e da Nunnally Johnson e tratto da un romanzo celebre di Cronin, con Gregory Peck in versione prete che arriva fino in Cina, Thomas Mitchell, Vincent Price, Rose Stradner, Edmund Gwenn, Jane Ball. Ai tempi dei cineclub a Genova era un grande titolo, adorato sia da me che da Ghezzi. Non l’ho più rivisto. Su Iris alle 21 ecco “Rocky II” sequel del film di John Avildsen con la regia di Stallone. Il cast è lo stesso del primo film, Talia Shire, Burt Young, il vecchio Burgess Meredith e Carl Weathers come Apollo Creed.
Cine 34 alle 21 sfrutta il momento d'oro di Paola Cortellesi riproponendo il divertente “Un boss in salotto” di Luca Miniero con Paola Cortellesi, sposata al nord con Luca Argentero, che ospite il fratello boss meridionale Rocco Papaleo. L’idea è proprio quella del film Nord/Sud, così si prende un pericoloso boss della camorra, tale Don Ciro interpretato dal lucano Rocco Papaleo, e spostarlo in attesa di giudizio nella casetta bolzanina di una famigliola perfettina composta da due figlioli, un marito senza palle con la fissa del trenino, Luca Argentero, e una mamma, che comanda su tutto e su tutti con grande accento veneto, interpretata da Paola Cortellesi.
Perché viene trasferito in questa casetta del Nord? Perché la mamma Cristina, in realtà, si chiama Carmela, è meridionale e sorella di Don Ciro, anche se non si vedono da quindici anni. Non solo. Carmela/Cristina ha fatto di tutto per modificare la sua meridionalità e diventare una perfetta bolzanina da Film Commission. Ovvio che quando arriverà in scena Don Ciro, boss rozzo e scatenato, tutta la sua perfetta costruzione nordestina crollerà. Anche perché questo Nord perfettino esisteva solo nella sua testa. I padroni dell’industria dove lavora il marito, ad esempio, cioè Ale e Angela Finocchiaro, sono degli ipocriti.
Odiano i terroni, ma quando si accorgono di poter usufruire del denaro sporco della camorra della cosca di Don Ciro, cambiano totalmente atteggiamento verso Cristina e la sua famiglia. Così il marito viene fornito di auto potente, segretaria bona, il suo mutuo viene azzerato. Il film funziona grazie all’intelligente messa in scena di Luca Miniero e alla grande coppia che formano i due fratelli meridionali, cioè Rocco Papaleo e Paola Cortellesi, assolutamente strepitosa nel suo gioco di veneto che nasconde una mancanza di identità. Canale 20 alle 21, 05 propone il thriller “Limitless” di Neil Burger con Bradley Cooper scrittore privo di talento che diventa un genio grazie a una superdroga, Robert De Niro e Abbie Cornish. Così così…
Rai Movie alle 21, 10 torna su un grande titolo degli western classici, “Bravados” di Henry King con Gregory Peck, Joan Collins, Henry Silva, Lee Van Cleef, Andrew Duggan, Herbert Rudley, tipico revenge movie con l’eroe, Peck, alla ricerca dei quattro uomini che hanno ucciso sua meglio. Arriverà fino in Messico. Forse non vale i revenge movie di Budd Boetticher, ma è un ottimo film scritto da Philip Yordan e con un cast strepitoso. Rai 5 alle 21, 15 presenta uno degli ultimi film di Catherine Spaak, “La vacanza” di Enrico Iannaccone con Antonio Folletto trentenne bipolarer che si lega a una Catherine Spaak malata di Alzheimer, ma ci sono anche la mitica Veruschka von Lehndorff e Carla Signoris. Non allegrissimo.
Magari è più divertente la commedia francese “Ange e Gabrielle” di Anne Giafferi con Isabelle Carré, Patrick Bruel, Laurent Stocker, Alice de Lencquesaing, Carole Franck, dove nasce un amore tra i genitori di due adolescenti che si amano. Italia 1 alle 21, 20 passa il thriller “The Protégé” di Martin Campbell con Maggie Q, Samuel L. Jackson, Michael Keaton, Robert Patrick, Patrick Malahide, Lili Rich, con una ragazza killer che vuole vendicarsi della morte dell’uomo che le ha insegnato il mestiere di killer. Bang Bang. Warner tv alle 21, 30 torna sul primo Mad Max, che da noi si chiamò “Interceptor”, diretto da George Miller con Mel Gibson ancora sconosciuto, Joanne Samuel, Roger Ward, Tim Burns, Hugh Keays-Byrne, Steve Bisley.
Passiamo alla seconda serata con il bellissimo “Soldati a cavallo”, film sulla Guerra di Secessione americana di John Ford con John Wayne, William Holden, Constance Towers, Althea Gibson, Rai Movie alle 22, 55. Il film è ispirato a una vera missione della cavalleria nordista nelle retrovie dei sudisti nota come “Grierson’s Raid”, con John Wayne nei panni del Colonnello Grierson, qui ribattezzato come Colonnello John Marlowe e William Holden come il Maggiore medico Henry Kendall. La missione di John Wayne dietro le linee nemiche è quella di distruggere un crocevia ferroviario in modo da rallentare il movimento delle truppe e dell’artiglieria.
Film pazzesco, nel ricordo di allora. Visto e rivisto più volte, con la fotografia a colori di William Clothier. Leggo che siccome il medico aveva vietato a John Ford, alcolista per nulla pentito, di bere sul film se non voleva morire, Ford, a sua volta, vietò anche alle sue due pagatissime star, Wayne e Holden, che presero 750 mila dollari a testa più il 20% di incassi, di toccare la bottiglia. Cosa che non andò affatto giù alle due star. Al punto che il produttore si inventò un trucco, lo sbiancamento dei denti, per mandarli a bere nel paese vicino durante le riprese in Louisiana. La cosa mandò su tutte le furie John Ford. Leggo sempre che Ford impose che gli extra afro-americani venissero pagati quanto quelli bianchi. Cosa che fece imbestialire i razzisti del posto.
Cine 34 alle 23, 15 propone il capolavoro di Dino Risi “Il sorpasso”, con Vittorio Gassman nel ruolo di una vita, quello del cialtrone italiano Bruno Cortona, che a ferragosto, in una Roma deserta, acchiappa il povero Roberto, Jean-Louis Trintignant, e lo porta sulla sua macchina decappottabile in giro per l’Italia del boom. Film non solo perfetto per costruzione e messa in scena, ma fondamentale per capire il nostro paese e dove sarebbe andato a finire seguendo i tanti Bruno Cortona che ben conosciamo.
Strepitose le battute su Antonioni, “Bel regista Antonioni, ci ha un Flamio zagato… una volta mi ha fatto tirà il collo sulla fettuccia di Terracina”. Ennio Antonelli sosteneva di avere interpretato qui il suo miglior ruolo al cinema. Non si vede. Probabile che sia tagliato. Né io né Dino Risi ricordavamo più il nome del vecchio contadino che si presenta con la frase “Ma sta machina nun core?”.
Warner Tv alle 23, 30 presenta l’action “Hitman” di Xavier Gens con Timothy Olyphant, Dougray Scott, Olga Kurylenko, Henry Ian Cusick, Robert Knepper. Magari è la serata giusta per il thriller giornalistico dedicato al caso Watergate che mise K.O. il presidente Nixon, “Tutti gli uomini del presidente”, diretto da Alan J. Pakula, scritto da William Goldman, tratto dagli articoli e dal libro di Bob Woodward e Carl Bernstein, i due grandi inchiestisti del Washington Post, interpretati nel film da Robert Redford e Dustin Hoffman. Quattro Oscar, alla sceneggiatura di Goldman, a Jason Robards non protagonista come direttore del Washington Post, suono e scenografia.
Grande cast secondario, con Martin Balsam, Jack Warden, Jane Alexander, Ned Beatty, Hal Holbrook. C’è un memorabile piano sequenza fotografato da Gordon Willis con Robert Redford che parla al telefono per sei minuti. Le scene a due tra Hoffman e Redford sono ancora oggi incredibili. Goldman rifiutò perfino di leggere il copione che Carl Bernstein aveva scritto assieme alla sua donna del tempo, Nora Ephron, tratto dal libro, ma sembra che una scena del film sia stata presa proprio da lì.
Rai Movie all’1, 05 ripropone il primo western girato da Clint Eastwood a 38 anni dopo la trilogia del dollaro di Sergio Leone, cioè “Impiccalo più in alto” di Ted Post con Clint Eastwood, Inger Stevens, Ed Begley, Pat Hingle, Ben Johnson, Bruce Dern, Dennis Hopper, L.Q.Jones. Con Leonard Freeman, anche sceneggiatore, fonda per l’occasione la Malpaso Productions. Ma litigarono subito e Freeman lasciò il set e la produzione. Clint appoggiò molto Ted Post, che aveva diretto già 24 episodi della sua serie televisiva, “Rawhide”, ma che nel cinema aveva girato solo tre piccoli film. Quando iniziarono a girare il film, non si erano ancora visti i film italiani di Clint Eastwood.
Il film non era affatto male, anche se non valeva i film di Leone. Ma notammo tutti che qualcosa di spaghetto western circolava anche lì, a cominciare dal cinturone di Clint, che è lo stesso che portava nei film di Leone. Inger Stevens impazzi per Clint Eastwood durante la lavorazione, ebbero anche una storia, e disse a Ted Post, “Ogni volta che fai un film con Clint e c’è un ruolo, chiamami”. Ottima la frase di lancio americana: “Avevano fatto due errori. Impiccare l’uomo sbagliato e non terminare il lavoro”. Rete 4 alle 2, 05 propone un film che non vedo da quarant’anni, “Ciao Gulliver”, rara regia di Carlo Tuzii con Antonello Campodifiori, il suo attore feticcio, Lucia Bosé, , Sydne Rome, Lorenzo Piani, Marco Ferreri, Lea Padovani, Enrico Maria Salerno.
La storia è quella di un giornalista-programmista Rai che si confronta con l’informazione di regime. Ne ho un ricordo piuttosto vago e lo confondo con le cose che faceva in tv Tuzii, una serie con “Buffalmacco e Calandrino”, interpretata da Ninetto Davoli e Campodifiori, un film con Sergio Endrigo protagonista, che ricordo terribile, “Tutte le domeniche mattina”. Su Iris alle 2, 20 trovate il finto-brasiliano ambientato tra le favelas “Trash” diretto da Stephen Daldry con Rickson Tevez, Eduardo Luis, Gabriel Weinstein, Rooney Mara, Martin Sheen, Wagner Moura.
Possiamo pure criticarlo come prodotto troppo internazionale o troppo moraleggiante, ma "Trash" diretto a Rio de Janeiro dall'inglese Stephen Daldry, quello di “Billy Elliott”, sceneggiato da Richard Curtis e Felipe Braga e tratto dal libro di Andy Mulligan, aveva un gran ritmo e una grande forza. Siamo dalle parti dei film violenti brasiliani sul degrado urbano, la corruzione politica e la violenza poliziesca mischiato con un po’ di vecchio neorealismo alla “Sciuscià”. Tre bambini che vivono in una favela costruita su palafitte con quel che trovano dalla spazzatura della città, entrano casualmente in possesso di un portafoglio gettato nella spazzatura dal segretario di un potente e corrotto politico candidato a sindaco di Rio.
Il segretario, che è in realtà un attivista politico e che ha trafugato e nascosto un diario che testimonia tutte le losche attività del candidato, è stato ucciso brutalmente dalla polizia. Ma non è stato trovato il suo portafoglio, che potrebbe nascondere la chiave per il ritrovamento del libro. I tre ragazzi, una volta scoperta la storia, con l'aiuto di un bravo prete americano, Martin Sheen, e della sua aiutante Olivia, la bella Rooney Mara, decideranno di andare fino in onda nella loro ricerca della verità sfidando i battaglioni della morte e altre amenità. Tutto questo si deve fare "perché è giusto".
Cine 34 alle 2, 50 propone l’avventuroso B-movie del 1985 “Un marinaio e mezzo” di Tommaso Dazzi con Franco Nero, Santiago Garcia, Francisco Rabal, Galo Ahumada. Mai visto. Cine 34 alle 4, 15, cioè davvero troppo tardi, tira fuori un altro buon film interpretato da Paola Cortellesi, cioè “Passato prossimo”, opera prima di Maria Sole Tognazzi con Valentina Cervi, Claudio Santamaria, Ignazio Oliva, dove si incontrano cinque ragazzi cresciuti insieme in una casa di campagna. Lo ricordo come un film ingenuo, ma sincero. Venne presentato al Festival di Roma e Maria Sole fu la prima a credere alle doti drammatiche della Cortellesi.
Chiudo su Iris alle 5, 20 con lo stracultissimo “Canterbury No. 2 - nuove storie d'amore del '300”, diretto da John W. Shadow con Patrizia Adiutori, Rik Battaglia, Shirley Corrigan, Federico Boido, Giacomo De Angelis. Decameroneide strano e molto dark, di solito attribuito a Aristide Massaccesi-Joe D’Amato, ma in realtà diretto da un vero regista inglese di nome John Shadow, nonché primo marito di Ewa Aulin, e prodotto dall’interessante Roberto Loyola (Colpo rovente). Fanno fede la parola del direttore della fotografia Roberto Girometti che ricorda bene il set, e i ricordi di Dada Gallotti. La Gallotti ricorda a “Cine70” di aver girato il suo episodio a Spello.
“Nel mio episodio l’unica donna ero io, poi c’era un attore inglese bruttino, con un viso particolare, che aveva fatto parecchi film. Erano delle storie un po’ perverse e nel mio episodio c’era tutta una situazione in cui io praticamente amavo dei cani”. Curiosa apparizione di Dalila Di Lazzaro come comparsa. Lei non si ricorda assolutamente il film. “Emerso dalle traversie della censura e dei tribunali, questo Canterbury n.2 ripercorre malamente l’itinerario che Pasolini segue tra le pagine dello scrittore inglese Geoffrey Chaucer…”, scrive Piero Virgintino su “La Gazzetta del Mezzogiorno”. La storia vede un gruppo di commensali in una taverna, tra questi addirittura Geoffrey Chaucer e un arciere che si rivelerà essere Riccardo II.
Si raccontano quattro storie diverse. La prima. C’è una moglie, Doringen, Shirley Corrigan, cerca di non tradire il marito Avergadus, Rik Battaglia, partito per la guerra, malgrado la corte che le fa Aurelius e il lavoro ai fianchi dell’amica, Lady Chalotte, Greta Vayant. Per farlo smettere le chiede prove impossibili che Aurelius però riesce a superare con la magia. Ma tre boscaiole scatenate lo spomperanno. La seconda. Una vedova, Dada Gallotti, desiderata inutilmente dal figlio del fornaio, preferisce far l’amore con un branco di cani. Ma finisce sbranata davvero da una muta di bastardi.
Terzo episodio. Tre amici, Carlotta, Aldo e Giovanni, Patrizia Patrizia Adiutori, Federico Boido e Roy Milian, sfidano la Morte. Trovano invece un tesoro in una foresta. Ma è una trappola della Morte, che riuscirà a metterli uno contro l’altro. Quarto episodio. Un vecchio re vuole riavere da una banda di rapitori la figlia rapita anni prima e tre manigoldi, cioè Chaucer, l’Arciere e un’armigera, Lisa Seagram, gli portano al suo posto una mignotta. Che verrà molto gradita da Ercole, Claudio Ruffini, tuttofare del re. Rarissimo.