IL DIVANO DEI GIUSTI/1 - SU NETFLIX LA VERA NOVITÀ, OHIBÒ, È IL SEQUEL CALDISSIMO DI “365 GIORNI”, IL SOFT PORNO ITALO-POLACCO CON IL FUSTO MICHELE MORRONE E LA BONAZZA SEMPRE SENZA MUTANDE ANNA MARIA SIEKLUCKA CHE SCALDÒ LE MASSAIE AMERICANE NEI PRIMI MESI DEL LOCKDOWN. SI INTITOLA CON SCARSA ORIGINALITÀ “365 GIORNI ADESSO” E SI RIPRENDE DA DOVE SI ERA LASCIATO IL RACCONTO. CIOÈ I DUE PROTAGONISTI, PRONTI A SPOSARSI, SCOPANO GIÀ DOPO 30 SECONDI SUI TITOLI DI TESTA - IO, AHIMÉ, LO TROVO IRRESISTIBILE, ADORABILE NELLA SUA TOTALE STUPIDITÀ. INOLTRE CON TUTTO QUESTO SESSO CHE ANDAVA ESIBITO, SI VEDE POCO E NULLA. ULTRASOFT... - VIDEO
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Marco Giusti per Dagospia
Stasera che vediamo? Intanto avete le prime cinque puntate (su dieci) di “Bang Bang Baby”, la scatenata serie Amazon sulla ragazzina che cresce nella Milano del 1986 tra pubblicità di Big Babol e deliri socialisti scoprendo che il padre, Adriano Giannini, è un affiliato di una famiglia criminale calabrese. Piuttosto divertente.
Sempre su Amazon potete noleggiarvi delle novità come “Belfast” di Kenneth Branagh, “Occhiali neri” di Dario Argento con Ilenia Pastorelli prostituta cieca con cane pastore e “America latina” dei fratelli D’Innocenzo con Elio Germano dentista di Latina fuori di testa. Sono tutti e tre film da vedere.
Su Netflix la vera novità, ohibò, è il sequel caldissimo di “365 giorni”, il soft porno italo-polacco con il fusto Michele Morrone e la bonazza sempre senza mutande Anna Maria Sieklucka che scaldò le massaie americane nei primi mesi del lockdown. Si intitola con scarsa originalità “365 giorni adesso”, lo dirigono sempre con la stessa grazia Barbara Bialowas e Tomasz Mandes, e si riprende da dove si era lasciato il racconto.
Cioè i due protagonisti, pronti a sposarsi, scopano già dopo 30 secondi sui titoli di testa. “Ti prego di avere rispetto per le tradizioni polacche”, li averte l’amica Olga che li ha beccati mentre stavano a scopare sul tavolino di una specie di veranda che qualche scenografo ha piazzato nella Puglia camuffata da Sicilia.
“Potresti unirti a noi” le fa da sincero democratico il bel mafioso scopatore. La storia procede con la luna di miele che vede lei legare lui su una sedia con le sue calze di seta e fargli un numero hot con un vibratore a gambe spalancate per poi esplodere in un “E adesso scopami come piace a me”.
Ma non è male anche la partita a golf, con lei che al posto della buca mette indovinate cosa? E lui tira la pallina. Ci sono anche delle new entry come la sex bomb Rebecca Casiraghi (boh?) o un bellone misterioso, Kamil Lemiszewski. Leggo dalle critiche “è spazzatura bollente” (Variety) o “è anche peggio del primo”.
Io, ahimé, lo trovo irresistibile, assolutamente adorabile nella sua totale stupidità. Inoltre con tutto questo sesso che andava esibito, si vede poco e nulla. Ultrasoft. Mi sembra più interessante lo storico e violento film sudafricano “L’assedio di Silvestone”, opera seconda di Mandla Dube con Thabo Rametzi che fa il capo di un trio di militanti contro l’Apartheid che si asserragliano in una banca e scoprono che uno di loro è una spia della polizia. A Peter Bradshaw del “Guardian” non è piaciuto (“It’s pretty routine stuff, and disappointing”), a me incuriosiva parecchio e ha una gran bella fotografia.