IL DIVANO DEI GIUSTI - STANOTTE DUE FILM IMPERDIBILI: IL PORNO PECORECCIO “LA CAMPAGNOLA BELLA” (CINE 34 ALLE 4,30). STORIA DI MIGNOTTE DI CAMPAGNA CHE SI VENDICANO DEI LORO CLIENTI CAFONI - POI IL RARISSIMO “MANAOS”, AVVENTUROSO ITALO-ISPANO-MESSICANO DIRETTO DALLO SCRITTORE ALBERTO VASQUEZ FIGUEROA CON FABIO TESTI E AGOSTINA BELLI (ATTENTI AI 23 SECONDI DEL SUO NUDO CHE VENNERO TOLTI DALLA COPIA INGLESE!), SU RETE4 ALLE 4,50…

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Marco Giusti per Dagospia

 

una ragione per vivere e una per morire 1

In chiaro in prima serata avete il vecchio western di Tonino Valerii “Una ragione per vivere e una per morire” con James Coburn, Bud Spencer e Telly Salvalas cattivo e depravato al punto da accendersi i sigari sfregando i fiammiferi sulle palle delle statue, Cine 34 alle 21. Più che un western è una ennesima variazione su “La sporca dozzina” di Robert Aldrich. In un primo tempo il cast prevedeva Bud Spencer e Lee Van Cleef. Prima ancora, come ricorda lo stesso Valerii, doveva esserci Eli Wallach al posto di Bud Spencer. 

 

una ragione per vivere e una per morire 2

“Il film era nato come una co-produzione con una major statunitense e doveva essere interpretato, nel ruolo che fu poi di Spencer, da Eli Wallach. Ma, venuto meno l’accordo con gli americani, i produttori ed io pensammo di affidarlo all’attore che proprio in quel momento stava riscuotendo grande successo in Italia e all’estero”. Solo che, siccome Bud Spencer aveva poche settimane a disposizione, la sua parte si dovette girare in gran fretta. Una delle cose più curiose è il linguaggio sporchissimo che si sente per tutto il film, allora inconsueto per un western di serie A. 

 

rapimento e riscatto 2

Ovviamente Coburn e Bud non funzionano per niente assieme. Su Iris alle 21 avete “Rapimento e riscatto” con Meg Ryan e Russell Crowe, un buon thriller di Taylor Hackford, regista di grande esperienza e cultura cinematografica, ci ho parlato ore rispetto ai grandi direttori della fotografia della Hollywood anni ’50, e di grandi gusti musicali, ha diretto “Hail! Hail! Rock 'n' Roll”, capolavoro con Chuck Berry. 

 

Rai Storia alle 21, 10 propone l’opera prima che lanciò Maurizio Nichetti, “Ratataplan” con Angela Finocchiaro, Edy Angelillo, perfino il grande disegnatore Roland Topor. Ricordo ancora che vene accolto benissimo a Venezia e stupì tutti, anche perché Nichetti proponeva un tipo di cinema che in Italia non si era mai molto praticato. Rai Movie alle 21, 10 punta invece su una commedia romantica con Hugh Grant e Marisa Tomei, “Professore per amore” diretto da Marc Lawrence. 

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Lui è uno sceneggiatore premio Oscar che insegna in un college come si scrive un film, lei una mamma single che frequenta il suo corso. Per Natale è un film perfetto. Su Cielo alle 21, 15 avete un non fortunatissimo ma interessante film diretto da Lina Wertmuller prodotto da Ciro Ippolito, “Ninfa plebea” con Lucia Cara, Raoul Bova, Stefania Sandrelli, tratto dal celebre romanzo di Domenico Rea, premio Strega nel 1993. 

 

ratataplan

Ciro mi ha raccontato di un pranzo al ristorante imbarazzante con lo scrittore che descriveva le scopate della sua protagonista urlando con grande dovizia di particolari. Rea non si placava e Ciro non sapeva come farlo smettere. Purtroppo sbagliarono la protagonista, che non funzionò come previsto. 

 

Molto interessante, Rai 4 alle 21, 20, “5 è il numero perfetto”, opera prima e finora unica di Igort, autore della graphic novel da cui il film è tratto, con un grandissimo Toni Servillo col naso adunco che è inquadrato come fosse un personaggio di Sin City, affiancato da Carlo Buccirosso e Valeria Golino. Va detto che l’impianto visivo del film, tra la fotografia di Nikolaj Bruel e le trovate grafiche e scenografiche di Igort, è folgorante, l’interpretazione di Toni Servillo e i duetti con Carlo Buccirosso spettacolari, gran parte delle battute (“Ho vissuto i miei giorni come se si beve un liquore troppo forte. 

 

5 e il numero perfetto3

Lo butti giù, ma non sai veramente che gusto avesse”) notevoli. Per non parlare delle apparizioni di attori minori eccellenti, da Gigio Morra a Nello Mascia al nasuto Vincenzo Nemolato. E dire che abbiamo aspettato quasi vent’anni per vedere questo film. Perché era dal 2000 e qualcosa che qualche produttore, perfino Marco Muller, cercava di metterlo in scena con registi diversi, da Johnnie To a Egidio Eronico, e con idee di cinema diverse. Igort, sa cosa vuole farci vedere. Magari è troppo legato al suo testo, che è appunto un fumetto e non la sceneggiatura di un film. 

 

5 e il numero perfetto1

Così il film, un revenge movie ambientato nel 1972 con un vecchio killer, Peppino Lo Cicero, Servillo, che si vendica della morte del figlio prendendosela con due bande rivali aiutato dal vecchio socio Totò ’o Macellaro, Buccirosso, e da una vecchia fiamma, Golino, parte benissimo tra impatto visivo e presentazione dei personaggi, ma a un certo punto si incarta un po’, perdendo di interesse, proprio quando eravamo preparati a un crescendo. Ma, anche così, non si può che parlarne bene se non molto bene. Scordavo, in prima serata avete anche “Agente 007. Bersaglio mobile” di John Glen con Roger Moore, la stupenda Tanya Roberts, la panterona Grace Jones e Christopher Walken come cattivo, Rete 4 alle 21, 25.

 

DEMOLITION

In seconda serata vedo parecchie repliche, come sempre. E’ un film piuttosto strampalato ma interessante “Demolition – Amare e vivere” di Jean Marc Vallée , Rai Movie alle 23, con Jake Gyllenhall che, rimasto vedevo, si fissa con una serie infinita di lettere di reclamo per il malfunzionamento di un distributore automatico. 

 

Lettere personali che incuriosiscono l’addetta al servizio clienti della società, Naomi Watts, che inizia a leggerle e a interessarsi al grafomane. Su Cine 34 alle 23, 30 avete un vecchio spaghetti western con Anthony Steffen, “Shango, la pistola infallibile”, diretto da Edoardo Mulargia, che lo ha scitto assieme al protagonista, il brasiliano Antonio De Teffé. Per Mario Bianchi, allora aiuto regista, il protagonista “si atteggiava a divo, si sentiva un po’ Clint Eastwood... (..) era uno di quelli che ci metteva tre ore per mettere la barbetta finta, mezz’ora per il cappello e, per carità, faceva pure bene, però era uno che se la tirava un po’...” (da “Cinema 70”). 

 

qualcosa di nuovo

Il film non vanta grande critica positiva né un culto particolare, ma Alex Cox ne rivela, pur dentro un contesto di western molto povero e di personaggi e situazioni convenzionali, “un’aurea non realistica, strana anche per un western italiano”. Detto questo Shango non fece molta carriera. Ci sarebbe anche la commedia di Cristina Comencini “Qualcosa di nuovo”, Rai Movie alle ’00, 55, dove due amiche quarantenni, Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti, si dividono lo stesso ragazzino diciannovenne, l’inedito Eduardo Valdarnini, che deve ancora fare la maturità. “Ho la verifica di latino, domani”. 

 

QUALCOSA DI NUOVO

Poco conta che la cosa nasca da un qui pro quo da vecchia pochade, con il ragazzo che non si ricorda con chi delle due abbia passato la notte. Così prende una donna per l’altra. Conta però che le due donne si dividano allegramente il ragazzo, senza far drammi e senza sentirsi in colpa, e che lui non si senta poi così sfruttato. In qualche modo la Cortellesi che tromba, per noi, è quasi una rivoluzione. 

 

micaela ramazzotti paola cortellesi qualcosa di nuovo

Schiavi di un cinema che è diventato perbenista e borghese negli ultimi trent’anni, dopo la rivoluzione degli anni ’70 con i vedonudo e sessimatti di Risi e le insegnanti della Fenech, spetta proprio alle nostre registe più da sinistra in cachemire riaprire i giochi erotici da anni abbandonati. Negli occhi di Eduardo Valdarnini, bel volto pasoliniano, oggetto erotico delle due “tardone”, come le avremmo chiamate ai tempi della commedia all’italiana di Comencini padre, passa così una piccola rivoluzione dove si scopa solo nella cameretta del ragazzo diciannovenne. Per carità. Non siamo certo nel cinema di Larry Clark con le scopate a vista e i piselli in evidenza. Qui ogni centimetro di pelle è calcolato e abbondantemente oscurato. 

 

la patata bollente

Per rifarvi, nella notte, avete “La patata bollente” di Steno con Pozzetto operaio cossuttiano che deve scegliere tra Massimo Ranieri e Edwige Fenech, La 7 all’1, 50, “E adesso sesso” dei Vanzina, Cine 34 all’1, 15- Attenti che alle 2, 20 su Iris passa il fondamentale “L’anno del dragone” di Michael Cimino con Mickey Rourke, John Lone, Ariane. Nel ricordo un grande film. 

 

la campagnola bella 6

E, va detto, Dino De Laurentiis fu l’unico che dette lavoro a Cimino dopo il disastro de “I cancelli del cielo”. Chiudo con tre film imperdibili, il porno pecoreccio “La campagnola bella”, prodotto e diretto da Mario Siciliano che per l’occasione si firma “Luca degli Azzeri”, Cine 34 alle 4, 30, con Franca Gonella, Femi Benussi, Gianni Dei, Magda Konopka, Enzo Andronico e Carla Calà, che era la moglie di Siciliano. 

 

manaos 4

Storia di mignotte di campagna che si vendicano dei loro clienti cafoni, il rarissimo “Manaos”, avventuroso italo-ispano-messicano diretto dallo scrittore Alberto Vasquez Figueroa con Fabio Testi, Agostina Belli (attenti ai 23 secondi del suo nudo che vennero tolti dalla copia inglese!), Jorge Rivero, Florinda Bolkan, Jorke Luke, Rete 4 alle 4, 50, e il sempre attuale e meraviglioso primo e originale “King Kong” diretto da Merian C. Cooper e Ernest B. Schoedsack con la mitica Fay Wray che fa impazzire il gorillone, Rai Movie alle 5. Quante volte lo abbiamo visto?

edwige fenech la patata bollente
una ragione per vivere e una per morire 1
manaos 9
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la campagnola bella 5
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5 e il numero perfetto2
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5 e il numero perfetto3
la patata bollente

 

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una ragione per vivere e una per morire 2
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la patata bollente 1