IL DIVANO DEI GIUSTI - STASERA AMMETTO CHE SARÀ UNA DURA BATTAGLIA. TRA “GIOVANNONA COSCIALUNGA, DISONORATA CON ONORE” E “GOMORRA” DI MATTEO GARRONE IN EDIZIONE RIVISTA E CORRETTA - INUTILE DIRE CHE È LO SCONTRO TRA DUE KOLOSSAL: NEL PRIMO EDWIGE FENECH È NEL PIENO DEL SUO SPLENDORE, COME BEN SPIEGA PIPPO FRANCO NEL FILM, “AMMAZZETE CHE POMPELMI E CHE BELLE COSCE!”. IL SECONDO LANCIÒ IL MONDO DI “GOMORRA”, LA SERIE, MA ANCHE TUTTO UN LUNGHISSIMO ELENCO DI SUB-GOMORRA. E FIOR DI ATTORI NAPOLETANI DI SOLITO RELEGATI A TEATRI O A FICTION TV - VIDEO
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Il divano dei giusti 16 aprile
Marco Giusti per Dagospia
Stasera ammetto che sarà una dura battaglia. Tra “Giovannona Coscialunga, disonorata con onore” di Sergio Martino, Cine 34 alle 21, con Edwige Fenech nel pieno del suo splendore, come ben spiega Pippo Franco nel film, “Ammazzete che pompelmi e che belle cosce!”, al che lei risponde col classico “Nuun è ppe fa a superbia, ma a lu paese me chiamano Giovannona Coscialunga, e “Gomorra” di Matteo Garrone, Rai Tre alle 21, 20, in edizioni rivista e corretta, con un nuovo montaggio, più scorrevole.
Inutile dire che è lo scontro tra due kolossal. Il primo, uscito subito dopo “Quel gran pezzo dell’Ubalda, tutta nuda, tutta calda”, lanciò definitivamente la stella di Edwige Fenech e di Pippo Franco, e liquidò per sempre il decamerotico, genere ormai superato.
Il secondo lanciò il mondo di “Gomorra”, la serie, ma anche tutto un lunghissimo elenco di sub-Gomorra. E lanciò fior di attori napoletani di solito relegati a teatri o a fiction tv. Non so come sia questa nuova versione, e perché sia stata fatta, ma certo “Gomorra” quando uscì a Cannes, e vinse il Grand Prix della Giuria presieduta da Sen Penn, fece molto colpo.
Anche se ormai abbiamo tutti più presente la serie di Stefano Sollima del film, è giusto ammettere che la serie è già dentro al film di Garrone. Ma, come accadde già con “Romanzo criminale”, con il genere, la serializzazione vince sempre o quasi nell’immaginario collettivo.
Cine 34 prosegue col suo venerdì dedicata alla commedia sexy con due altri titoli di spessore, “Il vizio di famiglia” di Mariano Laurenti alle 23, con Edwige Fenech e Renzo Montagnani, e “La dottoressa sotto il lenzuolo” di Gianni Martucci con Karin Schubert e Alvaro Vitali alle 00, 45. Il primo è una commedia sexy un po’ anomala per Mariano Laurenti, una superpochade con molti nudi che ebbe molto successo.
E dove c’è l’invenzione del maschio che per la prima volta spia la Fenech. Come spiega lo stesso Mariano Laurenti: “Nel Vizio di famiglia ci inventammo quello che spiava la Fenech e la fotografa mentre lei prendeva il sole; era una cosa vecchia ma girata in maniera particolare: bisognava sempre coinvolgere il pubblico.
Erano anche stratagemmi per mostrare ma senza incappare nella censura”. Montagnani, che la stessa Fenech apostrofa nel film come “il Maiorca della scopata”, visto che riesce a farlo anche sotto la doccia, deve fingersi gay anche se è arrapatissimo.
Ogni volta che si ferma per guardare il nudo di Edwige lo commenta con una marea di “Ohiohiohi”. Il secondo film, “La dottoressa sotto il lenzuolo” è in una dottoressa apocrifa, cioè non uno dei film regolari di Laurenti e soci per Luciano Martino, ma una piccola produzione della Flora Film diretta da Gianni Martucci alla sua seconda regia dopo “La collegiale”.
Karin Schubert tenta di competere con la Fenech, aiutata da Orchidea De Santis e Ely Galleani. Per fortuna c’è Alvaro Vitali. Il tutto in quel di Pisa con gli scherzi alla Amici miei. C’è anche un momento di autocitazione della commedia erotica quando Alvaro e Ely Galleani vanno al cinema e vedono proprio “Il vizio di famiglia”.
Escludendo le commedie sexy della serata, vedo che fanno l’ottimo “Frost/Nixon” di Ron Howard con Michael Sheen e Frank Langella su Tv2000 alle 21, 10. E ben due film di Pedro Almodovar su Cielo, “Kika – Un corpo in prestito” alle 21, con Victoria Abril, Veronica Forqué, Peter Coyoye, e “Legami” alle 23 con Victoria Abril e Antonio Banderas.
Rai Movie alle 23 si butta sul femminile con “White Oleander” di Peter Kosminsky con Alison Lohman, Michelle Pfeiffer, Robin Wright, René Zellwager. Rai Tre nella notte si butta su due titoli ultracinefili di Hou Hsiao Hsien, “Cute Girl” all’1, 20 seguito da “The Green, Green Grass of Home” alle 2, 15.
Mi sembra che la programmazione di Rai Tre del venerdì notte sia una delle più interessanti in assoluto se seguite il cinema da festival.
Buona anche la programmazione di Rai Movie, “Forza maggiore” di Ruben Ostlund, all’1, è una sorta di thriller dei sentimenti che esplodono durante l’arrivo di una valanga di nevi, ma è anche un sofisticatissimo film di pura messa in scena che fece conoscere a tutto il mondo il talento del regista, che vincerà poi Cannes con “The Square”, che personalmente mi piace meno.
Nella notte Rai Movie presenta due ottimi vecchi film americane, alle 3, 10 “Anime ferite” di Edward Dmytryk con Robert Mitchum, Guy Madison e Dorothy MacGuire, storia di reduci di guerra che non riescono a dimenticare le proprie ferite, e “Il tesoro di Vera Cruz”, antichissimo noir a colori di Don Siegel con Robert Mitchum, Jane Greer e William Bendix, alle 5.
Nella notte passano anche due film con Vittorio Gassman non troppo visti, “Come una rosa al naso” di Franco Rossi con Ornella Muti, Cine 34 alle 2, 15, e “Il profeta” di Dino Risi con Ann-Margret e Oreste Lionello su Rete 4 alle 4, 40.
Chiudo con “L’arte di amare” di Norman Jewison, buffa commedia con un pittore, Dick Van Dyke, che dal momento che non vende nulla, si finge morto. Il problema è che poi accusano di omicidio il suo socio James Garner e nella storia entra anche un problema di gelosia. Ci sono anche Elke Sommer, Angie Dickinson, Carl Reiner e Ethel Merman, che prese il posto di Mae West, che voleva scriversi da sola le battute e la produzione non accettò, Iris alle 4, 05.
Gli 85 quadri originali che vediamo dipinti da Dick Van Dyke, vennero ordinati dalla Universal a Don Cincone, detto Alto, un pittore afro-americano, ancora vivo, che a Hollywood aveva un suo seguito.